Davide Vannoni “boccia” anche il nuovo comitato su Stamina

30/12/2013 di Maghdi Abo Abia

Davide Vannoni, fondatore di Stamina Foundation, ha detto no ad un nuovo comitato su Stamina. Lo ha fatto in un lungo ed articolato post su Facebook nel quale ha ripercorso le ultime tappe di un cammino, quello delle cure compassionevoli, a dir poco tortuoso e ricco di contrasti.

 

L’ATTACCO A CHI L’HA ATTACCATO – Il fondatore di Stamina Foundation ha attaccato il ministero della Salute parlando di burla riferendosi a «un altro comitato farlocco infarcito dei più grandi esperti antistamina italiani» chiedendosi se nel frattempo i malati avranno la capacità di resistere ancora o se «prendendo ancora un po’ di tempo, finiremo per togliergli anche la possibilità di parlare». Continua Vannoni:

Così oramai, dopo il fango di questi giorni, dopo che ci siamo sorbiti ore di lezioni sul pensiero scientifico a tutela dei malati da parte di elena cattaneo, esperta senatrice a vita, gli scienziati fanno una nuova brutta figura. A loro sostegno i media quasi tutti schierati, che riportano news dell’ultima ora vecchie di mesi e già spese, rispese e perfino disconfermate dagli stessi.

 

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IL GIUDIZIO SUL COMITATO – E parlando del comitato, questa è l’opinione di Vannoni sul presidente, il professor Ferrari:

per la verità sul presidente, il prof. Ferrari non ho nulla da dire, anzi mi sembra partire con il piede giusto, avendo dichiarato che vuole iniziare incontrando (e spero facendo visitare) i bambini, gli adulti in cura ed i loro medici.

Il giudizio, lusinghiero, non viene però replicato nel caso del professor Dionisi Vici, anche se non ha mai scritto nulla contro Stamina:

Mi fa specie di trovare il dr Dionisi Vici, strettissimo collaboratore di Bruno dalla Piccola (già considerato dal Tar come persona di parte) all’ospedale Bambin Gesù: è vero non ha mai scritto nulla contro Stamina e magari tutti i giorni si scontra con il suo capo, difendendo a spada tratta le cure compassionevoli (in qualità di applicazione di una legge dello stato, non tanto per stamina), ma se permettete un dubbio sorge.

Dello stesso tenore la valutazione sul professor Vania Broccoli:

consulente di punta di una società san marinese che vende “conservazione del sangue di cordone ombelicale” (pratica vietata in Italia) ed assolutamente poco utile a livello terapeutico, se non per le leucemie. Per non parlare del fatto che è un ricercatore super finanziato da Telethon che se vi ricordate non ama molto Stamina

Un altro non gradito è il professor Uccelli perché non giudicato equilibrato:

Gli estremi per l’esclusione sono evidenti per gli altri due membri italiani, il dr Uccelli che ha pubblicato più articoli contro Stamina e che sta conducendo una sperimentazione sulla sclerosi multipla con cellule mesenchimali e che parte già dicendo che la sperimentazione di stamina non darà risultati.

E la stessa cosa vale per il dottor Francesco Frassoni, colpevole di aver parlato male di Stamina:

tra i firmatari di una delle solite lettere dei 13 scienziati contro stamina

IL PENSIERO AL MINISTRO LORENZIN – Non manca un pensiero al ministro Beatrice Lorenzin, alla quale viene comunque riconosciuta la scelta di aver rinunciato ad alcuni nemici del protocollo:

Allora caro ministro Lorenzin questo nuovo pasticcio dimostra che lei è molto, ma ribadisco molto mal consigliata, come dice lo stesso dr Marino Andolina e sinceramente non ho tanta voglia di continuare a farmi prendere in giro da lei e dai suoi amici (AIFA, CNT, ISS) di cui le riconosco il buon gusto nell’averli esclusi dal comitato. Con me sono convinto che non abbiano voglia di nuovi intrallazzi anche le centinaia di migliaia di famiglie di persone malate che stanno seguendo la vicenda in tutta Italia.

Infine ecco le indicazioni stilate da Vannoni relative a quello che dovrebbe fare, secondo lui, il Comitato per avere un giudizio imparziale sul metodo Stamina:

1. Non si cambia la metodica, ovvero si applica quella in uso a Brescia (è veramente stupido chiedere di modificare quello che si vuole studiare prima di iniziare a studiarlo)

2. Producono i biologi di Stamina che sono esperti in questo tipo di lavorazione e non biologi esperti di produzioni in GMP che non centrano nulla con la metodica stamina.

3. Si produce nel laboratorio in cui stiamo già lavorando, in modo da non introdurre nuove variabili e permettere a stamina di continuare a operare per le cure compassionevoli che il suo ministero sta cercando, in tutti i modi, di ostacolare (nonostante una legge dello stato e gli ordini dei giudici).

4. Potrà far fare tutte le analisi di sicurezza che ritiene sul prodotto finito per valutarne la sicurezza e la qualità ‘farmaceutica’ dell’iniettabile.

5. Inizi a reclutare i pazienti dalla lista di attesa, ve ne sono a sufficienza per fare gruppi omogenei di almeno 3 patologie diverse e sono tutte persone che hanno già scelto volontariamente di sottoporsi alla terapia Stamina (questa proposta arrivò persino dal suo primo comitato scientifico). Con la presenza di una CRO internazionale saremmo tutti certi che i dati ottenuti siano corretti e inoppugnabili.

6. Spieghi chiaramente agli italiani quali saranno gli scenari, qualora si dimostrasse che la metodica stamina funziona e qualora si rivelasse, invece, non funzionare. E spieghi a Stamina con quali modalità ritiene che proteggerà la proprietà della metodica da parte della mia fondazione. Come ho già spiegato ai suoi compari non ci sono aziende farmaceutiche o meno che potranno vantare dei diritti commerciali sulla metodica stamina in italia.

7. Ovviamente riveda la sua commissione in base alle indicazioni che le ha dato il Tar, onde evitare di ripetere la brutta figura che ha fatto e che ha fatto fare allo stato e ai suoi scienziati.

E se il Ministro facesse così, secondo Vannoni, potrebbe

1. recuperare la brutta figura fatta in passato (magari se riesce dica ai suoi amici di Telethon e Farmaindustria di cercare di far abbassare un poco i toni ai loro giornali e giornalisti, compreso il direttore de La Stampa che ormai si limita a insultare senza argomentare nei suoi editoriali da basso gossip)

2. Dire finalmente agli italiani la verità sull’efficacia del metodo Stamina, in modo che nessuno abbia più dubbi in un senso o nell’altro.

3. Far risparmiare allo stato la maggior parte dei 3.000.000 di euro. Invece di regalarli a qualche laboratorio GMP italiano, potrebbe dedicarli all’assistenza dei malati di malattie rare. Gliene saremmo tutti grati.

E sempre rivolgendosi al ministro Lorenzini, Vannoni la mette in guardia dall’usare parole come  «truffatore»

Bene visto che minaccia querele al dr Andolina che pare abbia detto che lei è consigliata da dei criminali che negano la realtà dei risultati ottenuti dai pazienti per scopi loschi, le faccio presente che fino a prova contraria (ovvero tre gradi di giudizio e per sua informazione non ho mai ricevuto alcuna richiesta neppure di rinvio a giudizio) nessuno può definirmi in tal modo. Altrimenti visto che diversi familiari di persone decedute in lista di attesa o in pericolo di vita la hanno denunciata per omicidio e per danni, io dovrei dirle che qualcuno mi dice che lei forse è un’assassina. Quindi nel rispetto reciproco, spero che lei vorrà prendere in considerazione questi ovvi e, forse banali, suggerimenti e decida per una strada di trasparenza nel rispetto di tutti i malati, magari anche di quei signori che stazionano davanti a montecitorio da mesi ed ai quali a luglio aveva promesso una terapia alternativa a Stamina. A loro, Sandro e Marco Biviano ed agli altri ragazzi del civico 117/A, sinceramente va il mio più sentito augurio che il nuovo anno porti alla concretizzazione delle loro speranze.

(foto di copertina: ANSA/MASSIMO PERCOSSI)

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