Data Referendum Costituzionale 2016: si vota il 4 dicembre

26/09/2016 di Alberto Sofia

DATA REFERENDUM COSTITUZIONALE 2016

Edit, 26 settembre 2016, ore 18 : La decisione è presa, dopo settimane di polemiche incrociate. Il Consiglio dei ministri ha deciso la data referendum costituzionale 2016: si vota il 4 dicembre 2016, con i seggi aperti dalle 7 alle 23. Una scelta che, di fatto, apre ufficialmente la campagna elettorale referendaria tra i due fronti del “Si” e del “No”. Ormai schierati, al di là di poche eccezioni: tra queste le minoranze Pd di Bersani e Cuperlo, che non hanno ancora scelto una posizione definitiva sul voto crocevia della legislatura. 

La decisione di votare a ridosso delle festività natalizie è stata contestata dalle opposizioni: «Nonostante gli impegni presi, Renzi ha deciso da solo e senza consultare nessuno. Fin dal primo momento, ha gestito la riforma come fosse un suo affare privato. Grave votare così tardi», ha attaccato SI, tra i partiti che sostengo il “No”. Polemiche anche dal centrodestra e dal M5S. Ma la campagna elettorale è appena iniziata. «Questa Italia deve cambiare, non può rimanere ostaggio dei soliti noti, della solita palude che ha bloccato la crescita dell’ultimo ventennio. Il referendum è l’ultima occasione», ha rilanciato Renzi.

Il suo tour a sostegno del “Sì” ripartirà il 29 settembre nella “sua” Firenze, per una convention all’Obihall. E, di fatto, potrebbe concludersi nella stessa città toscana, a ridosso del voto. Perché Renzi ha già annunciato una nuova edizione della Leopolda, la numero 7, poco prima del referendum costituzionale. Nei piani del premier, l’occasione adatta per lanciare l’ultimo appello per il “Sì”.

LO SPECIALE DI GIORNALETTISMO SUL REFERENDUM COSTITUZIONALE 2016

Edit, 26 settembre 2016, ore 12.00 –  Si decide oggi la data referendum costituzionale 2016.  Dopo le polemiche delle scorse settimane, il Consiglio dei ministri deciderà quando gli italiani saranno chiamati a esprimersi per confermare o bocciare la riforma Boschi. Due le date possibili, norme alla mano: il 27 novembre o il 4 dicembre. Un nodo che sarà sciolto, una volta per tutte, nelle prossime ore.

DATA REFERENDUM COSTITUZIONALE 2016

DATA REFERENDUM COSTITUZIONALE 2016: QUANDO SI VOTA

Altro che urne d’autunno. Il voto per il referendum costituzionale 2016, il passaggio cruciale della legislatura, rischia di slittare ancora. C’era chi lo evocava già per settembre, alla fine potrebbe essere indetto a poche settimane dal Natale. I più ottimisti puntavano a metà novembre. Alla fine sarà ballottaggio tra le ultime due date rimaste disponibili, normative alla mano: il 27 novembre, tra le date più quotate nel toto-urne. Oppure, ancora più tardi, il 4 dicembre, secondo quanto lasciato intendere dal ministro per le Riforme Maria Elena Boschi. C’è ancora tempo per decidere, ribatte Palazzo Chigi, di fronte alle opposizioni che accusano il governo di voler soltanto allungare la campagna elettorale, in base ai sondaggi, per recuperare consensi. «Sceglierà il Consiglio dei ministri lunedì 26 settembre», si è difeso al contrario Matteo Renzi, dopo le polemiche sulla data referendum costituzionale 2016.

QUANDO SI VOTA PER IL REFERENDUM COSTITUZIONALE

In base alle norme, sarà il presidente della Repubblica a indire la consultazione. Di fatto, però, sarà soltanto una ratifica, perché dovrà attenersi alla deliberazione del Consiglio dei ministri, al quale spetta la scelta della data. Si riunirà quindi il 26 settembre: una volta scelto il giorno, passeranno tra i 50 e 70 giorni di tempo per celebrare lo stesso referendum

Ma se Matteo Renzi temporeggia e minimizza il caso, quasi fossero soltanto dettagli tecnici, dal fronte trasversale del No, così come dalla minoranza Pd, è già partito l’assalto verso Palazzo Chigi: «Trovo sgradevole questo non voler dire la data del Referendum. Una furbizia», ha affondato Massimo D’Alema nel giorno del lancio dei comitati del No del centrosinistra dal Cinema Farnese.

 

DATA REFERENDUM COSTITUZIONALE 2016: INCOGNITA URNE

Il nodo, al di là della versione del governo, non è irrilevante. Perché tra un verdetto in bilico e le ombre di urne anticipate, dal Quirinale non vogliono correre rischi. Anche perché c’è la legge di stabilità da approvare. Tradotto, i tempi potrebbero allungarsi – seppur nel rispetto dei termini di legge – per consentire che l’iter venga completato almeno alla Camera.

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Matteo Renzi non ha anticipato nulla alla chiusura della Festa nazionale del Pd, l’11 settembre a Catania, nella prima vera tappa simbolica della campagna referendaria. Così la data sarà scelta nel Consiglio dei ministri di fine mese Un percorso che non convince però chi si è già schierato con il No. «Con questi continui rinvii il Paese rischia di restare paralizzato fino a dicembre. E la legge di Bilancio rischia di essere asservita al referendum, pensata solo in funzione del consenso», ha denunciato il senatore Massimo Mucchetti, tra i dissidenti dem. E anche da centrodestra e Movimento 5 Stelle accusano Renzi di voler tergiversare di fronte alla crescita dei No registrata dagli ultimi sondaggi. Numeri che mostrano come il verdetto della consultazione sia ancora in bilico. Tradotto, sarà su indecisi e astenuti che potrebbe giocarsi il destino del referendum costituzionale.

Quel che è certo, invece, è che non inciderà politicamente l’atteso pronunciamento della Corte costituzionale sull’Italicum. La Consulta ha fatto slittare il verdetto, come preventivabile, prima atteso già il 4 ottobre. Una decisione che rassicura Renzi, perché il rischio era quello di presentarsi al voto con una legge azzoppata, in caso di bocciatura dei giudici costituzionale. «Bene, ora possiamo entrare nel merito dei contenuti della riforma», ha commentato il premier. Diffondendo anche il quesito che sarà sottoposto agli elettori, in realtà già reso noto dalla corte di Cassazione. In attesa che il Consiglio dei ministri decida la data, ancora un’incognita, la campagna elettorale è appena iniziata.

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