Daria Bignardi lascia la direzione di Rai Tre, Stefano Coletta la sostituisce

25/07/2017 di Redazione

Il rapporto di lavoro tra la Rai e Daria Bignardi si è risolto in maniera consensuale. La comunicazione arriva da Viale Mazzini, che tiene a precisare che la ex direttrice di Rai 3 “non ha richiesto il pagamento di alcuna buonuscita”.

L’addio della Bignardi dalla guida della terza rete era nell’aria dalle dimissioni da direttore di Antonio Campo dall’Orto, che l’aveva scelta come direttrice nel febbraio 2016, per ammodernare la rete. L’indiscrezione sul suo abbandono era già comparsa qualche giorno fa su Dagospia, che rivelava come gli avvocati della giornalista stessero trattando con l’ufficio legale della Rai per trovare un accordo sulla separazione. La nomina dell’ex direttore di Rai Uno Mario Orfeo a direttore generale è stata un’ulteriore spinta per la giornalista verso l’uscita da Viale Mazzini. Il suo è il terzo addio rilevante nel top management della Rai post riforma del 2015, dopo Carlo Verdelli e Antonio Campo Dall’Orto.

DARIA BIGNARDI, L’ANNUNCIO DELLE SUE DIMISSIONI DA DIRETTRICE DI RAI3

“La Dott.ssa Daria Bignardi ritiene ormai concluso il proprio percorso lavorativo nella società”, spiega la nota della Rai. I vertici Rai ringraziano Daria Bignardi per “il lavoro svolto, la professionalità dimostrata e le capacità organizzative ed artistiche sempre poste pienamente al servizio della società, componenti che hanno permesso a Rai3 di realizzare sotto la sua direzione una programmazione di qualità, la sperimentazione di nuovi format e di raggiungere livelli di audience che la posizionano quale terza rete generalista italiana”.

Dario Bignardi non è da meno e, da parte sua, ringrazia la Presidente, i Consiglieri di amministrazione, il direttore generale Mario Orfeo e il precedente direttore generale Antonio Campo dall’Orto (che le ha proposto l’incarico), tutti i dipendenti e collaboratori di Rai con i quali ha condiviso quotidianamente il suo lavoro, “un’esperienza che considera unica e preziosa, sia da un punto di vista dell’arricchimento professionale che da quello umano” conclude la nota.

STEFANO COLETTA, NUOVO DIRETTORE DI RAI 3

Al posto di Daria Bignardi arriva Stefano Coletta, vicedirettore di Rai 3 dal 2013 e braccio destro degli ultimi tre direttori della rete. Romano, laureato in Lettere e Filosofia alla Sapienza, Coletta è entrato in Rai nel 1991, lavorando per la radio. A RaiTre approda nel 1994 come redattore di “Mi manda Lubrano”, poi diventata “Mi manda Raitre”, a cui il manager è ancora molto legato. Da autore ha firmato programmi di punta, da “Chi l’ha visto?” a “Mi manda RaiTre”. Vice direttore della rete dal febbraio 2013, aveva le deleghe al Palinsesto e al Marketing.

LE DIMISSIONI DI DARIA BIGNARDI, IL POST DI MICHELE ANZALDI ANZALDI (PD)

Michele Anzaldi, deputato del Partito democratico e segretario della commissione di Vigilanza Rai, commenta su Facebook le dimissioni della direttrice: “A Daria Bignardi, come anche all’ex direttore generale Campo Dall’Orto, va dato atto di aver lasciato l’incarico in Rai senza chiedere alcuna buonuscita, come peraltro sarebbe stato invece previsto da contratti e diritto, così come a entrambi va riconosciuto di essersi subito adeguati al tetto agli stipendi da 240mila euro introdotto dal parlamento lo scorso anno. Una rinuncia non scontata: sembrerebbe poco e ovvio, ma di questi tempi, quando vediamo ben altri atteggiamenti in altre aziende, è una vera eccezione che sa di miracoloso. Anche se la direttrice di Rai3 non sempre è riuscita ad avere la meglio su alcune caste inamovibili all’interno della rete, ha comunque avuto il merito di provare ad innovare”.

Daria Bignardi

 

CONSIGLIERE RAI GUELDI: “NESSUNO HA CHIESTO ALLA BIGNARDI DI ANDARSENE”

“È evidente che nessuno le ha chiesto di andarsene. Daria Bignardi è un valore che si è aggiunto alla sfida della Rai degli ultimi due anni ed ha innovato più del 40% del suo palinsesto”, dichiara all’Adnkronos il consigliere Rai in quota Renzi, Guelfo Guelfi.  “A testimoniarlo ci sono la quantità e la qualità dei programmi che sono andati in onda sulla terza rete Rai: ‘Sono innocente’, ‘FuoriRoma’, ‘Stato Civile’, i reportage di Gad Lerner, ‘Cartabianca’, la striscia quotidiana di ‘Mi Manda Raitre’ e ‘Chi l’ha visto'”. Tutte cose che, osserva Guelfi, “hanno innovato la terza rete Rai soprattutto dal punto di vista metodologico perché hanno consentito al Servizio Pubblico di avere uno sguardo confidenziale con la realtà, con il vivere comune”, come dire “non si tratta sempre di dire la nostra piuttosto si tratta di vedere la loro, cogliere il senso, la differenza. Mirabile il lavoro sulle unioni civili”.

Foto copertina:ANSA/ALESSANDRO DI MEO

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