Dall’Afghanistan un’ondata di rifugiati mescolati ai siriani

Dopo quasi tre lustri dalla cacciata dei talibani, l’Afghanistan resta un paese dal quale si fugge e nel quale non si torna. Gli Afghani sono la seconda nazionalità per numero di rifugiati in Europa e continuano ad arrivare, ma di loro si parla poco.

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L’ONDATA AFGHANA –

L’anno scorso circa il 10% degli afghani, più di due milioni e mezzo di persone, erano profughi o rifugiati all’estero. Quest’anno la percentuale è salita al 12% e gli afghani sono considerati i secondi per numero, dopo i siriani, a raggiungere le sponde e i confini dell’Europa. Secondo l’UNHCR sono 40.000 quelli che da gennaio ad agosto sono arrivati in Europa e il loro viaggio, se possibile, di solito è molto più pericoloso di quello dei siriani, e non solo perché è più lungo.

PERCHÉ SCAPPANO DALL’AFGHANISTAN –

In Afghanistan ci sono molte famiglie che aspettano notizia dei loro cari, spesso minorenni, che in questi anni sono semplicemente svaniti lungo la strada. 24 minorenni afghani che viaggiavano insieme sono stati salvati la settimana scorsa dall’interno sigillato  di un furgone dalla polizia austriaca, hanno avuto fortuna, perché il ritrovamento di una settantina di persone morte così all’interno di un furgone, ha alzato l’attenzione verso questo tipo di trasporti. Dall’Afghanistan si fugge per la miseria endemica, ma soprattutto per la condizione della sicurezza, si mandano via i figli da soli prima che qualcuno li costringa a prendere le armi a favore di questo o quello, anche perché per chi non ha i mezzi per spostare tutta la famiglia la scelta è quasi obbligata perché i più giovani sono i più abili con gli strumenti della modernità, più rapidi con le lingue e più soggetti ad essere aiutati nei paesi verso i quali si dirigono, a loro è affidata la missione di radicarsi e di provare a guadagnare abbastanza da chiamare a sé la famiglia.

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PER LA PORTA APERTA DAI SIRIANI –

Da quando hanno sentito che la Germania ha aperto i confini, anche se hanno sentito male, le richieste per il passaporto sono passate a 2.000 al giorno, tre volte il numero che era sei mesi fa. 8.000 persone al giorno passano in Iran, dove più di un milione di afghani si trova stabilmente rifugiato, gli altri, con i passaporti o no, arrivano in Europa quasi non visti, di sicuro ignorati dai media, quei media che dopo l’invasione americana dell’Iraq hanno completamente dimenticato l’Afghanistan e la triste sorte dei suoi cittadini.

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