Cuffaro: «Il carcere trasforma gli uomini in maiali. Per cinque anni ho parlato con il water»

Salvatore Cuffaro detto Totò o Vasa Vasa si racconta oggi in una lunga intervista al Fatto Quotidiano firmata da Claudio Sabelli Fioretti, ex conduttore storico di Un giorno da pecora su Radio 2. L’ex governatore della Regione Sicilia è tornato libero dopo la condanna per favoreggiamento a Cosa Nostra e cinque anni passati a Rebibbia: un’esperienza che lo ha segnato, cambiato nel profondo e che gli ha fatto aprire gli occhi sullo stato dei detenuti e non solo. «Il carcere dovrebbe essere un luogo di rieducazione. Invece è un luogo di sofferenza e di morte. Io sono stato condannato ingiustamente ma credo nelle istituzioni. La giustizia si rispetta sempre. Ha ragione Socrate». Cuffaro spazia, dal racconto del giorno in cui si consegnò alla caserma di carabinieri di Piazza Farnese a Roma a quello del suo quotidiano in cella, passando per il momento attuale della politica italiana.

Cuffaro
ANSA/MASSIMO PERCOSSI

LEGGI ANCHE Salvatore Cuffaro: «Basta politica, andrò in Burundi a curare chi ha bisogno»

Partiamo dalla sua condanna

Ha passato delle notizie alla mafia…

Ma non l’ho fatto “volutamente”. La condanna della sentenza di primo grado era giusta. Ho fatto l’errore ma nella mia testa non c’era la volontà di favorire la mafia. Volevo solo proteggere me stesso e il vicesindaco di Palermo Miceli.

E da quello scatto con un vassoio di cannoli siciliani in mano per festeggiare

È un falso. Era una conferenza stampa. C’erano testimoni, anche suoi colleghi […]. È la potenza devastante della foto. Ma la foto è statica. Io stavo portando via i cannoli che altri avevano portato lì.

Poi l’esperienza della galera

Non è vero che in Italia non esiste la pena di morte. 150 suicidi, nelle carceri, quasi tutti ergastolani. Io di suicidi ne ho visti cinque.

E ancora

Ho ancora il tanfo del carcere addosso. I primi due giorni mi sono fatto 14 docce. Niente. Il tanfo rimane. Ormai ce l’ho dentro.

Avevate un bagno, in cella?

Un bagno-cucina. Un locale largo un metro in fondo al quale c’era la turca. Io con la turca ci ho parlato per cinque anni. […] La turca mi spiegava che, anche se non sembrava, era un cesso

Infine il punto sulla politica. Cuffaro con la condanna ha perso i diritti politici, non può votare eppure sembra avere le idee piuttosto chiare

Voterei là dove si trovasse Casini. O Alfano. Ma sono tutti schiacciati su Renzi. Allora tanto vale votare per l’originale e non per la copia.

Voteresti l’originale?

Io non voterei mai la sinistra. Ma dire che Matteo Renzi è di sinistra mi pare un po’ esagerato. Io cercherei un partito moderato e quindi guarderei al Pd di Renzi dove c’è un bel po’ di democristianitudine

Photocredit copertina ANSA/MASSIMO PERCOSSI

Share this article