Crisi Roma, Raggi: «Diamo fastidio ai poteri forti, dimissioni non ci spaventano». In cinque lasciano: M5S spaccato, il direttorio contro la sindaca

02/09/2016 di Marco Esposito

CRISI GIUNTA VIRGINIA RAGGI

17.40 – «Non c’è nessuna guerra, stiamo iniziando a lavorare adesso. Ci stiamo ‘fasando’». Queste le parole di Salvatore Romeo, capo della segreteria politica di Virginia Raggi: «Roma non è una passeggiata, qui non è semplice»

17.20 – Raggi: «Siamo determinati a lavorare per il bene della città, queste dimissioni non ci spaventano. Diamo fastidio ai poteri forti ma siamo uniti e determinati. Stiamo valutando personalità di alta caratura in modo che possano far parte della squadra. Già oggi daremo un primo segnale». Queste le parole che la sindaca di Roma ha detto ai suoi assessori, fa sapere il Campidoglio, durante la giunta in corso in queste ore

16.55Brunetta: «Dimostrato il bluff grillino». Critiche alla Raggi anche dal capogruppo di Forza Italia alla Camera ed ex ministro Renato Brunetta: «Mi dispiace per Roma. Dopo Marino non si aspettava un caos come questo». Alla Raggi Brunetta ha chiesto di dire il motivo delle dimissioni «dell’assessore più importante, quello alle partecipate». «Ora – ha aggiunto – si dimostra tutto il bluff grillino di classe dirigente, mediatico».

16.50Raggi lunedì in commissione d’inchiesta sul ciclo rifiuti alla Camera. Lunedì prossimo, alle 17, la commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti, svolgerà l’audizione della sindaca di Roma Virginia Raggi, e dell’assessora alla Sostenibilità ambientale Paola Muraro.

16.20Dal Pd pioggia di critiche a Raggi e M5S: «Nemmeno una parola sul disastro». Il mondo della politica critica i vertici del Movimento 5 Stelle soprattutto per il silenzio sulla vicenda romana. «Troppo preso dal suo tour per le spiagge, #DiBattista non dice una parola sulla sua Roma, sul disastro #Raggi», ha scritto oggi su Twitter il senatore Pd Stefano Esposito, ex assessore a Roma. «Delusione #Raggi e #m5s occupati a risolvere beghe interne, siamo ancora in attesa del primo atto utile ai romani», ha twittato invece la deputata leghista Barbara Saltamartini. Il senatore Pd Andrea Mercucci: «A #Roma è in corso furioso scontro di potere. Si dividono su nomine e stipendi . Con #M5S e #Raggi, è tornata la peggiore Repubblica». Laura Coccia, deputata Dem: «#Raggi aveva promesso di portare trasparenza e innovazione in Campidoglio. Per ora ha (ri)portato amici di Alemanno e Polverini». Ironico e pungente il deputato Andrea Losacco: «Grillo lunedi sarà a Roma. Incontrerà il sindaco Raggi. Sicuramente in diretta streaming…». Un commento alla vicenda anche dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca: «A Roma abbiamo avuto la prima vera prova di governo dei 5 Stelle e del famoso direttorio, ora c’è il nazionale e quello romano, chi sono? Chi li ha messi? Che fanno? È una piedigrotta», ha detto il governatore.

15.35Pizzarotti su Facebook: «Le correnti stanno logorando il M5S». La crisi della giunta capitolina ha ovviamente esposto il Movimento 5 Stelle alle aspre critiche dei partiti di centrosinistra e centrodestra. Ma non mancano certamente i malumori interni. Su Facebook oggi il sindaco pentastellato di Parma, Federico Pizzarotti, in attesa ancora di un verdetto sulla sua sospensione, ha scritto: «Tempo fa, rilanciando l’idea di un meetup nazionale, ovvero un’assemblea nazionale tra cittadini e portavoce, scrissi pubblicamente a Beppe Grillo queste testuali parole: “Ti chiedo: la volontà è quella di lasciare che le varie correnti del Movimento lo logorino dall’interno?”. Piaccia o no, lo accettiate o no, è quello che sta avvenendo».

15.30Cambio di programma, niente incontri di Grillo lunedì a Roma. In mattinata era circolata voce che il leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo lunedì sarebbe giunto a Roma, si apprende in ambienti pentastellati, per fare il punto con il direttorio sulla vicenda della giunta capitolina, anche per un incontro con il sindaco Virginia Raggi. Poi è arrivato un dietrofront. Grillo ci avrebbe ripensato. Dunque, lunedì il fondatore del M5S non sarà più a Roma come aveva previsto. Lo ha confermato proprio lo staff 5 Stelle. Cambio di programma.

15.20Già oggi le prime decisioni della giunta. La seduta di giunta è stata convocata alle 15. Già oggi dovrebbe arrivare una decisione sul nuovo amministratore unico di Atac dopo le dimissioni dell’ex dg Marco Rettighieri e dell’ex amministratore unico Armando Brandolese. Sono diversi i curriculum al vaglio della sindaca Virginia Raggi e dell’assessore alla Mobilità Linda Meleo. Le altre dimissioni che hanno scosso l’amministrazione 5 Stelle riguardano l’assessore al Bilancio Marcello Minenna, il capo di gabinetto Carla Romana Raineri, e l’amministratore unico di Ama Alessandro Solidoro.

15.15Raineri: «Un magistrato se ne va…». Al suo arrivo in Campidoglio l’ex capo di gabinetto e magistrato Carla Romana Raineri, dimessasi ieri dall’incarico dopo i rilievi mossi da Anac sulla sua nomina (rilievi che hanno portato la sindaca Virginia Raggi ad avviare la procedura di revoca nei suoi confronti), ha affermato: «Se manca legalità nell’amministrazione di Roma? Diciamo che un magistrato se ne va…». «Io mi sono dimessa prima, la revoca non è ancora intervenuta le dimissioni sì. Se incontrerò la sindaca? Assolutamente no, sono venuta a prendere le mie cose». E ancora: «Quando arriverò a Milano scriverò le ragioni per cui ho preso questa decisione».

15.05Nella giunta sofferenza e voglia di andare avanti. Nella giunta capitolina, all’indomani delle dimissioni di assessore, capo di gabinetto del sindaco e alcuni vertici di Ama e Atac si respira voglia di andare avanti ma anche «sofferenza». Interpellata dall’Ansa l’assessore Flavia Marzano ha dichiarato: «È un’ulteriore emergenza di fronte a cui ci troviamo e se non la vogliamo chiamare emergenza chiamiamola urgenza, perche’ non possiamo restare senza assessore al bilancio e senza vertici delle partecipate. Sapevamo che la strada era in salita, ma siamo una squadra e nella riunione di ieri si è sentito forte». Un altro assessore, che preferisce rimanere anonimo, invece ha affermato: «Come mi sento? Se vi crollasse il palazzo addosso come vi sentireste? Certo che c’è sofferenza…».

12.25Via alla selezione dei curricula per trovare i sostituti. La sindaca Raggi è a lavoro per selezionare i curriculum per sostituire tutti i dimissionari di giunta e partecipate: l’ex assessore al Bilancio Marcello Minenna, l’ex capo di gabinetto Carla Raineri e i vertici di Ama e Atac. «Obiettivo – è quanto spiegano dallo staff della sindaca interpellati sui tempi delle scelte – è trovare le personalità migliori».

11.00 – A quanto si apprende, la sindaca Raggi (dopo le cinque dimissioni che si sono susseguite ieri, dalla giunta alle municipalizzate, nell’amministrazione M5S) stamattina è arrivata in Campidoglio. Ha iniziato la giornata di lavoro a Palazzo Senatorio, dove questo pomeriggio l’attende anche una riunione di giunta, la prima senza la partecipazione del titolare del dicastero del Bilancio Minenna. La sindaca, come annunciato anche ieri da Di Maio, è già al lavoro sui curricula delle figure che dovranno rimpiazzare le figure apicali venute meno.

10.30 – La crisi della giunta a Roma accentua delle divergenze ai vertici del Movimento 5 Stelle. Luigi Di Maio è l’unico che sostiene apertamente Virginia Raggi. All’interno del M5S è cominciato una sorta di processo alla leadership e in particolare contro il vicepresidente della Camera, accusato di voler fare tutto da solo, proprio come il sindaco della Capitale. In ballo c’è la possibile candidatura a premier di Di Maio. L’assessore dimissionario Minenna e e l’ex capo di gabinetto Raineri godevano della fiducia del minidirettorio romano del Movimento. Come riporta oggi da Stefania Piras sul Messaggero, fonti vicine al direttorio raccontano che con Minenna e Raineri Raggi e Frongia (vice capo di gabinetto) «non si sono mai trovati», la loro era una «convivenza forzata».

10.00 – In un’intervista al Messaggero il direttore generale dell’Atac appena dimessosi, Marco Rettighieri, parla di «un sistema clientelare che ha sponde nella giunta». «Il potere di sindacati e politica – ha dichiarato – in Atac è molto forte. Noi abbiamo cercato di arginare quel sistema di cordate e clientele. E in parte ci siamo anche riusciti, cercando di riportare questa azienda “colabrodo” alla normalità. Poi alcuni si sono rivoltati contro».

 

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8.45 – Il punto nevralgico della crisi della giunta Raggi è quello delle nomine. Il sindaco fin dal primo momento ha cercato di avere le mani libere. Non ha ceduto sulla nomina del fedelissimo Salvatore Romeo a capo della segreteria. E sono state contestate all’interno del Movimento la scelta di Daniele Frongia a capo di gabinetto (decisione abortita) e di Raffaele Marra come vice, ex braccio destro di Gianni Alemanno e Renata Polverini. Anche Beppe Grillo chiese la rimozione di Marra. La Raggi anche con il leader fece spallucce: disse di averlo rimosso, si è poi scoperto che non era vero. Ed è stato proprio Marra a stilare la richiesta di parere all’Anac sul contratto del capo di gabinetti Raineri, poi inoltrata dalla Raggi.

2 settembre8.30 – I retroscena raccontati sui principali quotidiani nazionali raccontano di un sindaco «sull’orlo di una crisi di nervi» ed anche «in lacrime» nel giorno delle dimissioni di capo di baginetto, assessore al Bilancio e vertici di Ama e Atac. Stando a quanto scrive Ernesto Menicucci sul Corriere della Sera Virginia Raggi ai suoi avrebbe riteputo: «Basta con le guerre intestine e sotterranee, basta con le indiscrezioni fatte filtrare dalla stampa». E ancora: «Se andiamo avanti così, sono pronta anche a mollare. Vi abbandono tutti e me ne vado». Una provocazione per alzare la posta e incassare la blindatura di Luigi Di Maio.

 

 

E infine, in serata, la Raggi viene difesa da Luigi Di Maio: «Noi oggi abbiamo le dimissioni del capo di gabinetto e dell’assessore al Bilancio, dei vertici Atac, scelti dalla precedente amministrazione, e dell’ad di Ama. Parlano di caos, di bufera su Roma. Io dico solo una cosa: guardate che questo è solo l’inizio. Chi pensa che governare Roma sia semplice ha sbagliato completamente linea di pensiero, governarla è un atto di coraggio». Noi – continua Di Maio – avremo tutti contro, in due mesi ci siamo messi contro le lobby, compresa quella delle Olimpiadi. Da domani nominiamo i nuovi vertici di Ama e Atac, il nuovo capo di gabinetto e l’assessore al Bilancio, ringraziamo Minenna e Raineri e andiamo avanti, perché noi a Roma vogliamo cambiare tutto e lo faremo».

17.10 – Intanto sul blog di Beppe Grillo non pochi militanti sono perplessi sulla strategia pentastellata: c’è chi plaude al sindaco Raggi per aver chiesto il parere dell’Anac relativamente alla nomina della Raineri, ma anche chi comincia a esprimere dubbi sulla gestione M5S al Campidoglio nei primi due mesi:  «Cerchiamo di non fare troppi casini perché a Roma la posta in gioco è troppo alta». E c’è anche chi polemizza contro il direttorio nazionale: «Di Battista, Luigi Di Maio, Roberto Fico, Carla Ruocco, Carlo Sibilia, Paola Taverna, attenti a quello che fate. Non rovinate tutto».  Certo, la base M5S invita il sindaco ad andare avanti, a «non mollare».

16.45 –   «È stata una riunione molto costruttiva con un ottimo clima». Così, nel pieno della prima crisi della giunta Raggi, taglia corto il vicesindaco Daniele Frongia al termine della riunione di maggioranza tra il sindaco ed alcuni componenti della giunta e del consiglio comunale che si è svolta in Campidoglio dopo le dimissioni di  Marcello Minenna e Carla Romana Raineri.

16.15 – Secondo quanto spiega l’Adnkronos la Procura di Roma aprirà un fascicolo sulla nomina di Carla Raineri a capo di gabinetto del Campidoglio, sulla base di un esposto presentato oggi da Fratelli d’Italia in cui si ipotizza l’abuso d’ufficio. Ma non solo: nell’esposto si fa riferimento anche alla nomina del capo della segreteria della sindaca Virginia Raggi, Salvatore Romeo.

15.55 –  Le forze politiche di opposizione in assemblea capitolina, Pd, Lista Giachetti e Sinistra Italiana (Fassina) – ma non il centrodestra – hanno abbandonato la seduta di oggi per protestare contro il voto con cui la maggioranza M5S ha respinto la richiesta di convocare il sindaco di Roma, Virginia Raggi, per riferire sulle dimissioni dell’assessore capitolino al Bilancio, Marcello Minenna. In aula, invece, sono rimasti gli eletti di centrodestra. «Il sindaco tace e si chiude in riunione con i suoi assessori mentre noi vorremmo che venisse in aula a parlarne», ha protestato Michela Di Biase (Pd), parlando di «una grande confusione nel Movimento 5 Stelle con una lotta di correnti che sta venendo allo scoperto». E ancora: «La città non può rimanere immobile: l’assessore al Bilancio che aveva anche la delega alle partecipate è un ruolo strategico, considerato che avremmo dovuto votare una nuova manovra a settembre».

15.23 – «Fatto grave, chiederemo alla sindaca di spiegare cosa sta avvenendo nel Consiglio convocato nel pomeriggio. Serve un atto di trasparenza. Non si tratta di un fatto interno al M5S, ma di una decisione che riguarda tutti i cittadini», ha spiegato anche l’esponente di Sinistra Italiana ed ex candidato sindaco al Campidoglio, Stefano Fassina, ai microfoni de “L’aria che tira Estate”.

15.10 – Virginia Raggi prova a rilanciare di fronte ad assessori e consiglieri pentastellati dopo le dimissioni nella sua Giunta. «Non ci fermiamo. Stiamo lavorando per individuare delle personalità di rilievo che possano contribuire al rilancio della città», ha spiegato in Campidoglio.

14.45 – Secondo il sito Messaggero.it il Dg di Atac Marcello Rettighieri e l’amministratore unico Armando Brandolese avrebbero rassegnato le loro dimissioni dai rispettivi incarichi

14.11 – Durissima la Raineri, che sempre parlando con l’AdnKronos ha detto: «Al momento non voglio rilasciare dichiarazioni, quel che le dico è che diffiderò chiunque avanzi l’ipotesi che le mie dimissioni siano legate all’accettazione dell’articolo 90 ovvero a riduzioni dei miei compensi, perché non è così. Credevo di essere stata chiamata per garantire la legalità. La verità è tutt’altra. Spiegherò presto le mie ragioni»

14.08 – Il Movimento 5 Stelle è evidentemente spaccato. Le parole rilasciate all’Adn-Kronos da Paola Taverna del mini-direttorio romano sono molto chiare, e pesanti: «Apprendo la notizia dai giornali. Siamo in attesa di conoscere le motivazioni. Certo è che se la giudice Raineri e l’assessore Minenna dovessero formalizzare le loro dimissioni, questo rappresenterebbe una gigante perdita per la giunta. Sono due figure la cui professionalità è riconosciuta a livello internazionale e sarebbe un duro colpo».

14.00 – È in corso una riunione di maggioranza tra la Sindaca Raggi e la maggioranza. Sono allo studio varie ipotesi per sistemare al più presto i “buchi” che sono ora presenti nello staff del Sindaco e nella squadra degli assessori.

 

Dopo due mesi e mezzo la giunta della neo Sindaca Virginia Raggi si trova al centro della sua prima grande crisi politica. Questa mattina, dopo la Revoca della nomina della Capo di Gabinetto della Sindaca – Carla Ranieri – anche l’assessore al Bilancio Minenna si è dimesso.

 

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Come spiegato dalla Sindaca Virginia Raggi la revoca della Raineri arriva anche per l’intervento dell’Anac, che – come era prevedibile – ha giudicato errato il testo con cui la Raineri era stata nominata.

 

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