L’epic fail di Putin: blocca Wikipedia e poi ci ripensa subito

25/08/2015 di Redazione

Non era una gran idea e alla fine quella di censurare Wikipedia in lingua russa si è rivelata un boomerang per il Cremlino.

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IL BLOCCO DELLA WIKIPEDIA RUSSA –

L’autorità russa per le comunicazioni ha notificato ai provider locali l’ordine di bloccare la versione in russo di Wikipedia, perché la voce dedicata all’hashish conteneva informazioni «proibite». Il sito è così sparito alla vista dei russi. Il tempo necessario a scatenare una furente rivolta online e i censori del Cremlino sono tornati precipitosamente sui loro passi e martedì il sito è tornato visibile. La giustificazione dell’autorità è stata che il provvedimento era inteso a censurare un solo articolo presente sul sito, che è stato poi rimosso rendendo a quel punto inutile il blocco. In realtà secondo gli utenti russi la voce in questione non è stata rimossa né censurata, le hanno solo cambiato il titolo e tanto è bastato.

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UNA CENSURA DI STAMPO SOVIETICO –

La censura russa non perdona ed è difficilmente distinguibile da quella sovietica, l’autorità ha bloccato i siti e i blog dell’opposizione, come quello di Alexei Navalny, numerosi siti LGBT accusati di fare «propaganda» (è vietata) a favore dell’omosessualità e una galassia di altri siti e forum caratterizzati dall’ampia libertà d’espressione e dal fatto di ospitare critiche al regime putiniano.

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