Cosenza, assenteismo: alle slot machine durante l’orario di lavoro. Indagati anche medici

07/02/2017 di Donato De Sena

‘All Walking’, operazione anti-assenteismo dei carabinieri. Diciotto indagati tra medici e dipendenti degli uffici di Rogliano dell’Azienda sanitaria provinciale (Asp) di Cosenza. Tra gli indagati c’è chi in orario di lavoro giocava alle slot machine o facevano la spesa o, ancora, si occupava di altre faccende private. I 18 indagati sono destinatari di altrettante misure cautelari, 4 sospensioni e 14 obblighi di presentazione. Le indagini sono state avviate dopo segnalazioni che lamentavano il comportamento disinvolto di alcuni dipendenti dell’Asp. I provvedimenti sono stati emessi dal gip del Tribunale di Cosenza, Giuseppe Greco, su richiesta del sostituto procuratore di Cosenza, titolare del fascicolo Giuseppe Cava, del Procuratore Mario Spagnuolo e dell’Aggiunto, Marisa Manzini.

 

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ASSENTEISMO A ROGLIANO, TRA MEDICI E DIPENDENTI QUALCUNO GIOCAVA ALLE SLOT MACHINE

Stando a quanto documentato dai carabinieri della compagnia di Rogliano, ogni giorno c’era qualcuno che si occupava di strisciare i cartellini per tutti. E questo consentiva ad alcuni di accompagnare i figli a scuola per poi tornare tranquillamente a casa, o svolgere attività nel proprio studio privato durante l’orario di servizio. Inoltre, i medici e dipendenti Asp, anziché trovarsi sul posto di lavoro, venivano visti anche per le vie della cittadina occupati nelle faccende più disparate, dal fare la spesa al supermercato fino ad arrivare a spendere il tempo pagato dai contribuenti giocando alle slot machine.

ASSENTEISMO A ROGLIANO, 6MILA ORE DI FILMATI

Nell’ambito dell’operazione i carabinieri di Rogliano hanno registrato oltre 6mila ore di filmati ed effettuato più di 200 servizi di osservazione. I militari, nel corso delle attività di monitoraggio dei dipendenti, hanno documentato 725 episodi di assenteismo.

ASSENTEISMO A ROGLIANO, CODACONS: LICENZIAMENTO IN TRONCO

Duro il commento delle associazioni di consumatori. Il Codacons chiede il «licenziamento in tronco e azione di recupero degli stipendi pagati ai dipendenti assenteisti». «Se saranno accertati gli illeciti contestati – si legge in un comunicato – i dipendenti dovranno non solo essere licenziati in tronco, ma l’amministrazione dovrà avviare nei loro confronti azione di recupero degli stipendi pagati negli ultimi anni. Si tratta infatti di reati che, se confermati, avrebbero ripercussioni dirette per gli utenti, in quanto il danno per i cittadini è duplice: da un lato i servizi resi dall’ente pubblico dove lavoravano i 18 dipendenti hanno subito un peggioramento a causa dell’assenza ingiustificata dei lavoratori dagli uffici, dall’altro vi è un evidente spreco di soldi pubblici, in quanto i dipendenti infedeli percepiscono stipendi senza lavorare». «Per questo – conclude il comunicato del Codacons – gli assenteisti dovranno risarcire la collettività restituendo le retribuzioni indebitamente percepite».

(Foto da archivio Ansa)

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