Cosa possiamo dare all’India in cambio dei marò

14/01/2016 di Redazione

L’Italia ha cominciato un’azione diplomatica per spingere l’India a favorire una soluzione non conflittuale della vicenda marò. Roma in particolare sta compiendo pressioni su Delhi per la questione della giurisdizione, ovvero su dove si deve tenere il processo a Salvatore Girone e Massimiliano Latorre. L’obiettivo è quello di costringere il governo indiano ad essere collaborativa e a trovare un modo pacifico per attendere che il collegio arbitrale decida sulla giurisdizione. Ciò significa favorire nel frattempo il rientro in Italia di Salvatore Girone, che si trova ancora a Delhi, in libertà provvisoria.

 

Marò, Massimiliano Latorre non tornerà in India

 

MARÒ, LA PRESSIONE DELL’ITALIA SUL GOVERNO INDIANO

Danilo Taino sul Corriere della Sera spiega oggi che se l’India continuerà a tenere una posizione di chiusura continuerà ad ostacolare almeno un paio di dossier che il governo guidato da Narendra Modi ritiene importanti:

Uno è la riapertura dei colloqui per un trattato bilaterale tra India e Ue per la liberalizzazione commerciale. I colloqui sono bloccati da tempo, l’idea sarebbe quella di riaprirli (nei prossimi giorni si terrà una riunione tecnica) ma l’Italia potrebbe rallentare il processo, come pare abbia già fatto in passato al punto che lo stesso Modi ha dovuto cancellare un viaggio a Bruxelles proprio perché la vicenda dei due marò impediva che si facessero passi avanti su questo dossier.
Il secondo è l’accesso dell’India a un club di Paesi, l’Mtcr, che controlla il commercio di tecnologia missilistica. Roma ha già messo il veto sull’ingresso di Delhi in autunno e promette di farlo di nuovo a una riunione che si terrà in primavera se la vicenda dei marò non farà passi avanti. Della questione si interessa anche la Casa Bianca: Barack Obama aveva promesso a Modi l’ingresso nel prestigioso Mtcr ma l’opposizione italiana tiene fermo tutto. A fine marzo, il primo ministro indiano sarà a Washington per una conferenza sul nucleare e se tornasse a casa senza ottenere niente sul versante Mtcr, che al nucleare è collegato, dovrebbe dare qualche risposta politica.

(Foto di copertina da archivio Ansa)

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