Consulta, ennesima fumata nera. Pitruzzella si ritira

Ancora una fumata nera per la Consulta. I numeri della votazione di oggi, in attesa della proclamazione ufficiale sono questi: Barbera 545; Sisto 527; Pitruzzella 470; Modugno 156; Piepoli 82. Servivano 571 voti. Sono le 58 bianche 32 nulle, 34 le schede disperse.

Update, ore 19.29 «Prendo atto che non ci sono le condizioni di serenità e di contesto politico per affrontare una nuova verifica parlamentare. Anche a tutela dell’istituzione che presiedo, ritiro pertanto la disponibilità a essere candidato alla Corte costituzionale, ringraziando coloro che mi hanno votato». Lo ha dichiarato il presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella, fino ad oggi candidato a giudice della Consulta dai centristi.

Update, ore 17.32  – Il deputato ex Forza Italia, ora fittiano di CoR, Rocco Palese, dopo l’ennesima fumata nera del Parlamento in seduta comune per l’elezione dei giudici costituzionali sta raccogliendo le firme per portare avanti la proposta di convocare a oltranza il Parlamento ogni sera alle 21 fino alla fumata bianca.

Update, 17.05 – Come spiega l’inviato di Giornalettismo, nessuno dei tre candidati raggiungerà il quorum. Quindi, ancora un nulla di fatto alla Consulta.

Update delle 16.39: «Nessun accordo con il Pd: come molti altri colleghi, abbiamo votato scheda bianca e ai nostri deputati e senatori non abbiamo dato nessuna indicazione non essendoci nessuna convergenza sui nomi proposti». La Lega Nord alla Camera e al Senato, rappresentata da Massimiliano Fedriga e Gianmarco Centinaio, smentisce un appoggio ai candidati Barbera, Sisto e Pitruzzella. «Dispiace per i complottisti delle scie chimiche – proseguono i due esponenti del Carroccio riferendosi ad alcune dichiarazioni dei parlamentari 5 Stelle – ma questa è la dura, per loro, verità: non abbiamo stretto accordi. Anzi, ci sorprende che gli stessi che hanno lottizzato Csm, Consulta, con l’accordo Zaccaria-Sciacca, e Rai oggi nel tentativo di rifarsi una verginità lancino inverosimili congetture. Prima di puntare il dito verso di noi inizino a guardare dentro casa loro».

Update, ore 14.37: secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, la Lega Nord potrebbe “scongelare” i propri voti in favore della “terna nazarena”. Altre fonti parlamentari però dicono che neanche oggi potrebbe arrivare un risultato. Non rimane che aspettare il verdetto a scrutinio segreto.

Consulta, la diretta live –

Consulta
ANSA / MAURIZIO BRAMBATTI

CONSULTA, STESSI CANDIDATI. RISCHIO FLOP –

Dopo un anno e mezzo di flop e vendette parlamentari all’ombra del voto segreto, il Parlamento si riunisce per la 29esima volta in seduta comune per cercare di eleggere i tre giudici costituzionali mancanti. Ancora una volta, nessuna certezza. Anche perché l’asse Pd-Fi-centristi ritenterà con gli stessi candidati già bocciati l’ultima volta: il costituzionalista Augusto Barbera (indicato dal Pd), l’avvocato azzurro Francesco Paolo Sisto e il presidente dell’Antitrust Giovanni Pitruzzella. Una terna “nazarena”. Un antipasto, secondo le opposizioni, del Partito della Nazione. Il Movimento 5 Stelle continuerà a votare Franco Modugno, mentre Sinistra Italiana confermerà la scelta della scheda bianca.

Nonostante sia il capogruppo azzurro Renato Brunetta che quello dem Ettore Rosato abbiano sbandierato la possibilità di superare lo stallo, sul voto della Consulta peserà ancora l’incognita dei franchi tiratori. Pronti a far mancare i numeri necessari per raggiungere il quorum di 571. Anche perché sui nomi scelti dai partiti non c’è stata alcuna condivisione all’interno dei gruppi. Sia dalla sinistra dem, che dentro Fi fonti parlamentari denunciano come siano stati imposti dall’alto. «C’è un problema di metodo, non possiamo fare da passacarte», raccontavano in casa dem a Giornalettismo già durante l’ultima votazione, terminata con un nuovo nulla di fatto. E non pochi, tra le minoranze del partito di Renzi, si rifiutano di votare sia Sisto (già avvocato di Verdini) che Pitruzzella. Anche perché su quest’ultimo pesa l’ombra di una vecchia indagine a carico: come ha svelato il quotidiano La Repubblica, Pitruzzella è coinvolto con altre tre persone in un’inchiesta su un lodo arbitrale tra l’Università di Catania e quella della Kore di Enna, con l’accusa di corruzione in atti giudiziari. Un fascicolo aperto nel 2008: la procura ha sollecitato più volte l’archiviazione, ma la richiesta è stata respinta dal Gip.

CONSULTA, BARBERA, SISTO E PITRUZZELLA ALLA PROVA DELLO SCRUTINIO SEGRETO. PROTESTE M5S –

Barbera è il candidato con maggiori chances: in casa dem, sperano di riuscire a incassare almeno la sua elezione. Ma non sarà semplice. Spiegano da Montecitorio: «I nomi sono frutto di un accordo. Difficile che passi soltanto un candidato». Anche perché, dalla partita sono rimasti esclusi i 5 Stelle, che furono decisivi per l’elezione, un anno fa, di Silvana Sciarra. Ma in casa pentastellata non c’è alcuna apertura su Barbera, considerato un nome con un passato troppo vicino alla tradizione Pds-Ds-Pd. Senza dimenticare come pesa sul “no” del M5S la sua posizione favorevole sull’Italicum: ovvero, la legge elettorale che dovrà passare dallo stesso vaglio della Consulta. Nella 28esima votazione Barbera si fermò a 536 voti, Sisto a 511, mentre Pitruzzella non passò la soglia dei 500 (492).

CONSULTA, I VOTI DA RECUPERARE PER PD-FI-CENTRISTI –

I presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso, avevano già denunciato la “paralisi” parlamentare. Anche perché le mancate elezioni lasciano la Corte costituzionale in bilico: basta una semplice assenza per bloccare l’organo, senza l’elezione dei tre posti rimasti vuoti (uno lo ha liberato Sergio Mattarella con l’elezione al Colle, ndr). Se nemmeno Barbera dovesse farcela, probabile un nuovo avvertimento alle Camere dello stesso presidente della Repubblica, già adirato per lo stallo. All’asse nazareno servirà recuperare i voti dispersi (44 l’ultima volta), le schede bianche (83) e le nulle. Ma soprattutto cercare di coinvolgere anche la Lega Nord (bianca) e risolvere la grana centrista: l’ultima volta 56 furono le preferenza incassate da Gaetano Piepoli, deputato di Per l’Italia-Cd. Al momento, tutte le posizioni restano invariate. Ma le trattative continueranno fino a un minuto prima del voto.

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