Consulta, l’intesa Nazarena salta, vittoria dei franchi tiratori

Consulta, aggiornamento ore 17,15:

Nulla da fare. Nessuno dei tre candidati passa il vaglio del Parlamento. Ottiene 536 voti Barbera, 511 Sisto, 492 Pitruzzella e 140 Modugno. Sotto i colpi dei franchi tiratori viene affossata l’intesa nazarena. Un centinaio i voti in dissenso rispetto alle indicazioni dei gruppi. Servirà una nuova votazione, l’ennesima. Ma dai vertici dem confermano il nome: “Abbiamo presentato una proposta autorevole, continuiamo su Barbera”. Anche Sisto confermato. E il M5S attacca: “Non sono più capaci nemmeno di spartirsi le poltrone”.

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Salta l’accordo Pd-M5S, per la Consulta ritorna l’asse del Nazareno, tra dem e forzisti, allargato ai centristi. Tradotto, un sorta di antipasto della formula del Partito della Nazione. I nomi scelti? Saranno quelli del costituzionalista Augusto Barbera, del deputato e avvocato azzurro Francesco Paolo Sisto (legale di Fitto e Verdini) e di Giovanni Pitruzzella.

I tempi dell’intesa che portò dem e M5S a convergere sul nome di Silvana Sciarra sembrano archiviati da tempo. Di fronte al niet dei pentastellati sul costituzionalista Barbera, dai vertici renziani sono tornati a guardare verso il partito azzurro per chiudere la partita dei tre giudici costituzionali da eleggere in Parlamento e mandare a coprire i posti ancora vuoti della Corte Costituzionale. Un organo a rischio paralisi per le assenze, anche perché la partita si trascina ormai da troppo tempo, a causa dei veti incrociati.

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ANSA / MAURIZIO BRAMBATTI

CONSULTA, TORNA L’ASSE DEL NAZARENO –

Ora l’indicazione data ai deputati e senatori dem da parte del capogruppo Pd Ettore Rosato è stata quella di votare (a partire dalle 13, quando si riunirà il Parlamento in seduta comune) la terna Barbera-Sisto-Pitruzzella. Al contrario, in casa Movimento 5 Stelle, verrà votato Franco Modugno. Dai pentastellati non sono mancate le polemiche nei confronti del partito di Renzi:

«Il Pd,  dopo la richiesta del M5S di fare ufficialmente il nome di un candidato, ha deciso, a meno di 48 ore dal voto, di proporre quello del costituzionalista Augusto Barbera. È inevitabile credere che l’abbia fatto con l’intento di non giungere a un accordo. I requisiti per il M5S sono noti da sempre: personalità slegate dai partiti, niente politici di professione, moralità e condotta incensurabili, profilo alto e di comprovata indipendenza. Il professor Barbera – al di là della sua presenza in articoli di cronaca giudiziaria sullo scandalo scoperchiato dalla procura di Bari sui concorsi truccati all’Università, vicenda di cui non si conosce l’esito e sulla quale il professor Barbera ha sempre negato ogni addebito – è stato eletto alla Camera dei Deputati nel 1976 per rimanervi fino al 1994, dopo aver ricoperto anche il ruolo di ministro per i rapporti con il Parlamento. Seppur importante costituzionalista è stato sempre appellato tra i professori di riferimento del PCI, del PDS, dei DS e infine del PD, ricoprendo anche un ruolo di riferimento in una corrente di partito interna allora denominata “Alleanza democratica”. Non si direbbe proprio una personalità fuori dai partiti», hanno attaccato.

 

Lo stesso pentastellato Danilo Toninelli ha accusato i dem per la decisione di votare il forzista Sisto:

#Consulta Ho appena appreso che il Pd voterà il candidato di FI, Sisto, legale di Verdini e Fitto. Uomo di Berlusconi…

Posted by Danilo Toninelli on Mercoledì 25 novembre 2015

 

CONSULTA, IL QUORUM RICHIESTO E LE OMBRE –

Il quorum richiesto è quello di 571 voti. Non dovrebbero esserci problemi, dato che la maggioranza più Forza Italia raggiungerebbe 654 voti. Certo, tutto andrà confermato nel segreto nell’urna. Non scontato, considerati i precedenti e i passaggi a vuoto per le vendette interne ai partiti e le intese saltate.

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