«Il consigliere comunale ha fatto gli auguri con un post omofobo»

Un messaggio di auguri su Facebook che è diventato oggetto di dibattito politico. Succede a Nardò, in provincia di Lecce, dove Federica Ruggeri, presidente della commissione Pari Opportunità, ha denunciato – con tanto di cartella stampa corredata dagli screenshot della conversazione sul social network – il vicepresidente del consiglio comunale Giancarlo Marinaci.

LEGGI ANCHE > Omofobia, sputi e insulti a un ragazzo che passeggiava con il suo fidanzato

CONSIGLIERE COMUNALE POST OMOFOBO, SUCCEDE A NARDÒ

Quest’ultimo è stato accusato di aver scritto pubblicamente un post omofobo per omaggiare un suo amico di vecchia data. Il messaggio di auguri, in occasione del compleanno dell’amico di Marinaci, era semplice e diretto: «Auguri Ricchione». Un’espressione che proprio non è andata giù alla presidente della commissione Pari Opportunità di Nardò, da sempre sensibile alla difesa dei diritti umani.

«A nome mio personale e dei componenti della commissione Pari Opportunità – scrive Federica Ruggeri – non posso che manifestare profondo disgusto per l’esibizione omofoba e volgare del vice presidente del consiglio comunale Giancarlo Marinaci. Un’uscita infelice, per usare un eufemismo, che è un’offesa per la sua persona e per l’istituzione che rappresenta».

La Ruggeri ha affermato che non esiste nessunissima giustificazione per chi utilizza un vocabolario di questo tipo e ancora meno per chi è chiamato «a un contegno e a uno stile ineccepibili in ragione del ruolo ricoperto. Non esistono, infatti, contesti, rapporti personali e occasioni speciali che siano zone franche per tale vocabolario e tali deprecabili atteggiamenti».

CONSIGLIERE COMUNALE POST OMOFOBO, LA DIFESA

Dal canto suo, il vicepresidente del consiglio comunale Marinaci si difende: «Mi rincresce – ha risposto – che la presidente della commissione Pari Opportunità possa aver dato una lettura così negativa ad un mio messaggio personale rivolto nell’ambito della mia sfera privata e non certo istituzionale e, ribadisco, senza alcuna volontà discriminatoria ed offensiva. Per questo mi sento in dovere di suggerire alla presidente Ruggeri, che per altro non conosco, di occuparsi seriamente di altro e magari di sorridere un po’ di più alla vita». Ma l’appellativo odioso, usato da un rappresentante delle istituzioni, resta un dato di fatto. Fastidioso.

FOTO da pagina Facebook Federica Ruggeri

Share this article
TAGS