Comunarie Movimento 5 Stelle, gli esclusi preparano il ricorso

Comunarie del Movimento 5 Stelle a Roma. Se non è caos poco ci manca. Una nuova tegola rischia di mettere in forse la corsa di Virginia Raggi, candidata pentastellata. Gli espulsi dalla corsa al Campidoglio per il Movimento si sono rivolti a uno staff di avvocati per chiedere l’annullamento delle Comunarie del Movimento 5 Stelle a Roma e ripartire dal via.

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COMUNARIE MOVIMENTO 5 STELLE, IL RICORSO

 

Gli espulsi dalle Comunarie del Movimento 5 Stelle a Roma sono circa una trentina ma di questi una decina è decisa a combattere anche per ottenere un risarcimento danni. Tra loro, secondo l’Adnkronos, ci sarebbe il professor Antonio Caracciolo, il docente della Sapienza noto alle cronache per alcune tesi negazioniste sull’Olocausto. Paolo Palleschi, avvocato penalista tra gli esclusi alle Comunarie e ora a capo della “class action”:

“Nel suo caso c’era già una sentenza passata in giudicato che lo assolveva da quell’accusa. Ripeto, assolto. E per lui il danno di immagine conseguente a questa vicenda è stato grandissimo”

E per quanto riguarda i ricorsi per le esclusioni

“ci hanno contattato da tutta Italia, da Nord a Sud -non so se questa nostra azione si tradurrà in tante iniziative parallele o in un’unica azione”

Anche i 36 attivisti espulsi a Napoli sarebbero pronti a seguire le vie legali. Continua Palleschi:

“I provvedimenti di esclusione dalla lista sono palesemente illegali. Nel mio caso, ad esempio, sono state adottate delle ragioni diametralmente opposte a quelle che hanno portato all’esclusione di un altro attivista. Senza contare che con l’avvio della procedura di espulsione c’è stato dato un termine entro il quale dovevamo far giungere allo staff le nostro controdeduzioni. Ebbene, i cartellini rossi sono arrivate prima di quel termine, neanche nel gruppo delle giovani marmotte ti aspetti errori così grossolani. La mail che annunciava la nostra espulsione è firmata da Beppe Grillo, senza nemmeno quella che, in gergo legale, chiamiamo ‘spendita del nome’. Si tratta di una semplice mail, nemmeno una Pec. Con quella mail, di fatto, gli espulsi vengono disiscritti da un blog, un blog che è gestito da un’azienda, la Casaleggio associati. La verità è che il Movimento regge un po’ su una palude, dove tutto è opaco, a partire dalle regole”.

Paolo Palleschi è stato espulso dal Movimento 5 Stelle a causa di, spiega l’interessato,

“alcune dichiarazioni filo-leghiste che mi sono state attribuite nel febbraio del 2015. Ma tali affermazioni erano riportate su una sorta di bollettino che me le attribuiva indebitamente, in circostanze tra l’altro non vere. La verità è che, nel mio caso come in tanti altri, si individua un motivo, vero e presunto che sia, per escludere dal Movimento persone sgradite. E si procede sistematicamente, con una procedura che è palesemente illegale. A Roma tutti gli esclusi dalle comunarie sono stati espulsi, le due cose viaggiavano parallelamente”.

Secondo Paolo Palleschi il team di avvocati ha confermato che

“ci sarebbero gli estremi per ricorrere in Tribunale. Il lavoro dello staff legale va avanti, stasera ci sarà un nuovo appuntamento e noi siamo determinati a portare a compimento questa battaglia. A muoverci non è la mera esclusione dalla ‘comunarie’ o l’espulsione dal Movimento, è una questione di principio. E ai principi non si deroga”

I parlamentari romani del Movimento 5 Stelle hanno commentato con stupore la notizia del ricorso pendente:

“veramente grottesco che in questi anni personaggi che hanno contrastato il M5S nei suoi principi fondamentali come la democrazia diretta o le consultazioni online, e lo abbiano fatto peraltro avvicinandosi ad altri partiti, poi appena partite le candidature M5S su Roma si siano fiondati come api sul miele. Se vogliono far ricorso in tribunale facciano pure. Virginia Raggi è il nostro candidato sindaco scelto in modo democratico dalla maggioranza dei nostri iscritti certificati e andiamo avanti per la nostra strada, insieme ai cittadini”

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