Comunali Napoli 2016, Bassolino e il Pd: 10 domande (e 10 risposte)

Possibili candidati alle primarie, ipotesi sulle alleanze e date. Ecco cosa c’è da sapere sulle Elezioni Comunali a Napoli della prossima primavera (in 10 domande e 10 risposte).

Il Pd sceglierà il suo candidato sindaco al Comune di Napoli attraverso le primarie?

Non è ancora chiaro quale sarà il percorso che il Pd seguirà per la scelta del candidato alle prossime Amministrative di Napoli. Le strade possibili sono ovviamente due: convergenza di tutto il partito su un nome unitario o svolgimento di elezioni primarie. Gli esponenti Dem, sia a livello locale, che regionale o nazionale, continuano in questi giorni a sottolineare che la  risposta va trovata nello statuto Pd e negli altri regolamenti. Ebbene, il regolamento Dem per la scelta del candidato a sindaco prevede che il candidato venga scelto con la consultazione di elettori e militanti, ma nello stesso tempo stabilisce che le primarie, siano esse di coalizione o di partito, posso essere evitate se c’è accordo tra il 60% dei componenti dell’assemblea degli iscritti al circolo territoriale. Considerando le divisioni interne è senz’altro la via delle primarie quella più probabile.

Quando verrà stabilita la data per le primarie?

L’assemblea del Pd che avrebbe potuto decidere la data delle primarie è stata rinviata più volte dalla segreteria regionale. Ora si prevede un nuovo incontro nella seconda parte di ottobre. Il segretario provinciale del Pd Venanzio Carpentieri ritiene opportuno in questa fase occuparsi di un’altra iniziativa, le «quattro giornate per Napoli», «quattro eventi aperti alla città, alle forze produttive, alle associazioni, alle forze produttive, ai sindacati, agli ordini professionali». È di parere opposto invece il segretario dei Giovani Democratici della Campania. «Volevamo l’assemblea – ha affermato a Giornalettismo Marco Sarracino – per avere una data delle primarie. Questa data non ci sarà perché il segretario provinciale reputa che bisogna aspettare non si sa cosa. Pensa magari che il candidato lo decidono a Roma e lo calano dall’alto. È una soluzione che noi contrastiamo assolutamente».

Quali sono i nomi in campo?

Al momento l’unico nome in campo è quello di Antonio Bassolino, 68 anni, già due volte sindaco di Napoli, dal 1993 al 200o, e due volte governatore della Regione Campania, dal 2000 al 2010. L’ufficializzazione della candidatura in realtà non è ancora arrivata, ma l’ex primo cittadino fa sapere che sta valutando l’invito a ripresentarsi rivoltogli da una parte della città. Tra gli altri nomi di possibili candidati alle primarie sono quelli di Andrea Cozzolino, europarlamentare ed esponente del Pd napoletano molto vicino a Bassolino ai tempi della guida della città e della Regione, Graziella Pagano, ex senatrice, Leonardo Impegno, deputato. Ma nessuno è finora uscito allo scoperto. Ad una domanda sulla sua possibile candidatura Graziella Pagano si è limitata ad un «Vedremo».

Bassolino è davvero ancora così forte elettoralmente?

I dati anagrafici di Bassolino (anno di nascita 1947)  non coincidono esattamente con quelli del candidato ideale di Matteo Renzi, ma la positiva esperienza di amministratore negli anni ’90 ha creato un legame tra il sindaco e la sua città molto solido che si è mantenuto nel tempo. Gennaro Migliore, parlando con Giornalettismo nel corso della Festa regionale campana dell’Unità, lo ha definito «uno dei migliori sindaci che l’Italia abbia mai avuto». «A Napoli – ha detto Migliore – lui, Valenzi, poi la Iervolino, sono state figure fondamentali». Nell’esprimere un giudizio è stato molto più netto l’eurodeputato Massimo Paolucci, altro esponente Pd bassoliniano. «Bassolino è una forza», ci ha detto senza usare mezze misure. «Dopo un periodo difficile di rapporto con la città, non il Partito Democratico, ma tanti pezzi della città si sono rivolti a lui. È uno che ha rapporti solidissimi». «Penso che sia stupido per il centrosinistra – ha aggiunto ancora Paolucci – sottovalutare Bassolino, perché poi avremmo bisogno dei voti di tanta gente che a Bassolino vuole bene». L’elettorato, dunque, non sarebbe per nulla influenzato dall’età del possibile candidato. «Ad un certo punto – ci ha spiegato ancora l’erudeputato – in Piemonte si è candidato Piero Fassino, sempre in Piemonte si è candidato Chiamparino. Parliamo di coetanei di Bassolino. Chiamparino ha una carriera politica più lunga di Bassolino. In Campania ha vinto De Luca, in Calabria Olivero, politico di vecchio corso, in Puglia Emiliano, che faceva il magistrato molti anni. La gente che in momenti di crisi cerca figure forti».

Quando Bassolino scioglierà la riserva?

Tutti gli interrogativi sulla corsa di Bassolino verranno probabilmente sciolti tra «non molto». Lo scorso 25 settembre, a margine della presentazione di un libro a San Giovanni a Teduccio, periferia di Napoli, Bassolino sulla sua possibile candidatura si è limitato a dire: «Ci sto pensando». E alla domanda ‘Quando sapremo?’ ha risposto: «tra non molto».

Entro quando sarà scelto il candidato del Pd?

Manca ancora parecchio alle Elezioni Amministrative, che si svolgeranno in primavera. Ma tardare la scelta del candidato non è mai un vantaggio. Lo sa bene, e lo sottolinea, Carpentieri, che giovedì scorso dopo una conferenza stampa ai giornalisti ha affermato: «Dobbiamo avere il candidato entro fine anno». Dunque, prima del 7 febbraio fissato come data delle primarie a Milano. «Milano – ha spiegato Carpentieri – ha uno scenario completamente diverso. Lì amministriamo, veniamo da cinque anni di governo, Pisapia ha ben fatto e per una sua scelta personale ha deciso di seguire altre strade, di impegnarsi in altro modo. Lì ci si può prendere il lusso di arrivare a febbraio».

Il Pd vuole prima trovare alleati o realizzare un progetto per Napoli?

Il nodo delle alleanze è sempre uno dei più complicati da risolvere. E non poteva non esserlo anche alla vigilia di una campagna come quella per le Comunali di Napoli. Carpentieri (che ha già convocato un tavolo con le forze del centrosinistra) sottolinea: «Non ritengo che sia prematuro occuparsi delle alleanze. Anzi, siamo partiti proprio da lì: da programma e alleanze. Il terzo tassello sarà quello del candidato». Si tratta di un’impostazione probabilmente condivisa anche da Migliore e Graziella Pagano. «Io sono sempre stato convinto che se uno è candidato il suo contributo originale lo deve dare, ma se un partito non ha già una visione non si può anche inquadrare in questa visione la figura che si staglia». Pagano: «Si deve fare una discussione politica nel partito sulla visione della città, su che tipo di città vogliamo costruire, prima ancora di parlare di nomi e di programmi».

Il partito nazionale approva la candidatura di Bassolino?

Due big nazionali, il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini e il ministro della Difesa Roberta Pinotti, interpellati alla Festa regionale dell’Unità sulla possibilità di Bassolino di ricandidarsi alla guida di Napoli a 22 anni dalla sua prima elezione, non hanno manifestato un particolare interesse. Guerini ad una domanda sul ritorno dell’ex sindaco si è limitato a dire «Guardiamo avanti» ed ha ricordato come la road map verso il voto sia quella indicata nello statuto. Pinotti invece ha elogiato il cosiddetto ‘modello-Ercolano’, dove al primo turno delle Amministrative lo scorso anno si è imposto il renziano Ciro Buonajuto, candidato dopo l’annullamento delle primarie. «Credo che sia stata una grande prova di coraggio, un’esperienza straordinaria», ha detto Pinotti parlando del successo del sindaco di Ercolano. «Si percepisce l’entusiamsmo di questa amministrazione, ci sono idee per il futuro», ha continuato. «Lo strumento delle primarie è potente, ma è potente se è unito alla politica. Non se fa della politica qualcosa che si deresponsabilizza».

 

Comunali a Napoli, Pinotti elogia il modello-Ercolano (VIDEO)

 

Il Pd si alleerà con Sel?

La posizione di Sel non è stata ancora chiarita. Se da una parte è vero che esponenti come il capogruppo alla Camera Arturo Scotto hanno speso parole benevole per Bassolino è anche vero che il partito di Nichi Vendola sostiene a pieno titolo la giunta de Magistris. Il Pd è diviso. Carpentieri dice che un invito è stato rivolto anche a Sel a sedersi tavolo di coalizione e Sel non ha risposto, e che Area Popolare è invece «interessata al percorso». «Il punto politico vero è questo: Sel sta aspettando il nostro candidato», ha detto Sarracino criticando il vertice regionale del suo partito (accusato di guardare al centro e non a sinistra). «Anch’io se fossi al posto di Sel non mi sentirei di rompere un alleanza che oramai è strutturale con De Magistris per prendere un punto interrogativo. L’attesa di Sel è legittima. Il problema è che il Pd non ha fatto la candidatura. Appena la faremo Sel dovrà valutare. Il punto è che se sotituiamo Sel con Ncd non abbiamo capito niente». Ovviamente il profilo di sinistra di Bassolino potrebbe aiutare l’intesa.

E con Ncd?

I centristi, infine, potrebbero giocarsi la carta Raffaele Calabrò come candidato sindaco di Napoli. Ma è difficile immaginare il deputato eletto già due volte in Parlamento tra le fila del centrosinistra. Difficile immaginarlo sia come candidato alle primarie che come candidato unico di centrosinistra. Senza dimenticare che Area Popolare è saldamente all’opposizione di Vincenzo De Luca in Regione. I punti di contatto con il Pd? I lavori del Consiglio metropolitano.

(Foto: ANSA / MASSIMO PERCOSSI)

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