Il vademecum per riconoscere gli attentatori

16/02/2016 di Redazione

Come riconoscere gli attentatori

, uno psicologo specializzato nello studio dei terroristi e consulente delle autorità tedesche ha spiegato in un’intervista a Die Welt come si possano riconoscere gli attentatori, e come la maggior parte delle persone abbia un’immagine falsa del male.

KAMIKAZE

Dietmar Heubrock è uno studioso che da ormai molti anni ricerca sui comportamenti di attentatori e terroristi. Direttore dell’istituto di Brema per la psicologia legale, Heubrock istruisce le forze dell’ordine su come riconoscere in anticipo i potenziali attentatori islamici. Lo studioso rimarca come le persone, e una parte delle autorità, abbia un’idea sbagliata su chi siano i kamikaze. Un attentatore infatti si riconosce attraverso il suo comportamento, non per il suo aspetto. Chi vuole realizzare un attentato terroristico tende a nascondersi, a mimetizzarsi in un determinato ambiente così da rendersi invisibili agli occhi delle forze dell’ordine e dei passanti.

Un attentatore si muove con l’obiettivo di trasmettere l’impressione che lui non ci sia. Se si facesse un time lapse di un ambiente in cui è presente un kamikaze, si noterebbe come all’interno della massa le persone si muovano velocemente, mentre l’attentatore al contrario si muove lentamente e in modo adinamico.

Dietmar Heubrock cita a questo proposito un suo esperimento, in cui osservava come un attentatore si comportasse in relazione ad alcuni oggetti, come le bottiglie d’acqua, rimarcano come il kamikaze l’abbia toccata per ben 34 volte, senza però mai berla davvero, solo per distrarre l’attenzione con i suoi movimenti.

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ISIS

Dietmar Heubrock rimarca come l’osservazione del comportamento di un attentatore sia decisivo anche in ragione della falsa immagine che si ha di loro. L’idea che la maggior parte delle persone ha sui terroristi islamici è infatti sbagliata, e non riscontrata dalla realtà: chi compie attentati non ha una barba, recitando in continuazione preghiere, bensì tende a essere rasato, ben profumato e vestito in modo elegante. Un codice di abbigliamento presente anche nel Corano. Altri elementi come il portare uno zaino sono invece troppo vaghi per essere presi in considerazione dalle forze di sicurezza. Per Heubrock esistono pregiudizi sbagliati anche sui modi di ridurre il rischio di attentati. Secondo lo psicologo conta infatti l’osservazione preventiva dei terroristi, mentre il rafforzamento della presenza dei militari o dei poliziotti su obiettivi sensibili porta a poco se non a nulla. Per Heubrock infatti l’aspetto decisivo è il monitoraggio e lo studio dei potenziali kamikaze, anche se è un metodo di contrasto al terrorismo sicuramente più costoso.

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