Il cigno Baldassarre è stato ucciso. Un intero paese si mobilita contro il suo assassino

Il cigno Baldassarre è stato ucciso. È arrivata nei giorni scorsi la confessione di Isidoro Verna, il geometra cinquantacinquenne che ha ammesso di aver strangolato il cigno reale, da 15 anni simbolo del lago Sirio, un placido specchio d’acqua tra le colline torinesi. L’autore del gesto è stato costretto alla fuga «E’ andato da alcuni parenti. Ed è meglio per lui», raccontano stizziti in paese.

LE MINACCE – La morte di Baldassarre non è passata inosservata, è facile percepire la tensione che aleggia tra gli abitanti di Castellamonte. «E’ turbato per tutto il clamore che questa storia sta suscitando, non se l’aspettava » dice del suo cliente l’avvocato di Verna alla Stampa. E in effetti la rabbia è tanta,  in alcuni casi si è sfociati in violenza verbale e minacce. C’è chi condanna il gesto, chi si affligge per l’ingiusta morte dell’uccello e chi si scaglia senza freni sul suo assassino. «Se ha paura di vendette o ritorsioni? No, però il mio cliente è scosso», spiega il suo legale, che adesso dovrà difenderlo da una denuncia penale.

LA STORIA – «Sono arrivato al lago alle 17, ho indossato la muta e mi sono immerso», racconta il geometra ai carabinieri che lo hanno interrogato «Nuotavo, il cigno mi seguiva ma dopo 100 metri mi ha superato e si è messo di fronte. Poi ha aperto le ali attaccandomi. Ho provato a parare i colpi che mi sferrava con il becco e di respingerlo». Ma è stato inutile: «E allora l’ho afferrato per il collo immergendolo in acqua. Volevo farlo desistere, non certo ucciderlo».

“Il geometra è un abile nuotatore – rivela la Stampa – è vice presidente di Canavese Triathlon, quelle rive le conosce come le sue tasche. Così come conosceva Baldassarre. Lo aveva incontrato in tante occasioni e anche il pomeriggio di mercoledì”.

Dopo la colluttazione Verna ha proseguito verso la riva, ma tornando si accorge che qualcosa è andato storto: «Non ho visto più il cigno. Sinceramente pensavo fosse ancora vivo».

LA TESTIMONE – Ad immortalare gli ultimi istanti della vita di Baldassarre Ilze Svike Svitina, una ragazza lettone in Italia da due anni. L’immagine, diffusa sui social network, è stata scattata qualche attimo prima che il geometra si scagliasse contro il volatile, afferrandogli il collo. «Erano già lontani dalla mia visuale – racconta Svitina – non ho visto la scena della sua uccisione. Ricordo soltanto che i due nuotavano insieme. A me interessava fotografare Baldassarre, ma con lui c’era sempre quell’uomo». Ci sarebbe però una testimone, una donna che racconta di aver visto tutto: «Non c’è stata alcuna aggressione da parte dei cigno, ha fatto tutto quell’uomo. C’è poi chi tenta di placare i toni «Baldassarre? Lo amavamo tutti ma è vero anche che spesso c’è stato chi, in passato, lo ha molestato e il cigno è diventato aggressivo» dichiara alla Stampa Luca Revel Chion, titolare del ristorante il Vecchio Cipresso, a due passi dal lago.

IL WEB – Chi lo conosceva esprime il proprio dolore nella pagina Facebook “Io sto con Baldassarre” che nel giro di tre giorni ha superato i duemila membri.

I PRECEDENTI – La tragica morte di Baldassarre ha però dei precedenti, non è la prima volta che qualcuno si accanisce contro di lui. Già in passato si erano verificati episodi di violenza, c’è chi lo aveva colpito con un remo e in più di un’occasione il volatile era stato oggetto di violenze.

Da due domeniche Baldassare al mattino si spiuma tranquillamente sulla riva in un angolo recintato dopo il vecchio…

Posted by Io sto con Baldassarre on Martedì 24 giugno 2014

ma anche su Twitter l’indignazione è palpabile:

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