“C’ho uno fisso, vieni e fattelo anche tu”: così parlavano dei bimbi venduti al binario 29

L’orrore della prostituzione a Roma Termini non conosce confini e nelle cronache di oggi sui giornali, che riportano le prime indiscrezioni sull’inchiesta, si apre l’abisso di un quadro disperato che ricorda quello di Noi, ragazzi dello Zoo di Berlino, sia nei metodi che nella tristezza stanca e rassegnata di tanti ragazzi costretti a perdere la propria adolescenza, venduti da mostri a mostri.

PRETI E COMMERCIANTI – Padre P. è il più emblematico dei predatori di Termini. Parroco di Vallebona, adescava minori per 40 o 50 euro e chiedeva loro di chiamarlo “bambino” (da Il Messaggero). A casa sua, dice sempre il Messaggero, hanno trovato un’intera cinematografia pedopornografica, foto che lo ritraevano e addirittura – riporta Repubblica – romanzi porno scritti da lui. Rapporti consumati a casa, ma anche nei treni fermi o nei bagni della stazione. E come lui, tanti altri, che pagavano anche 10 euro, e parlavano delle loro vittime come se fossero pezzi di carne senz’anima né vita. Dal Messaggero

«C’ho uno fisso che me vie’ con 10 euro e me lo tengo, hai capito, anzi te volevo fa vedere chi era, almeno ci andavi pure te!», dice un indagato a un altro cliente. Perché questi professionisti, pensionati, negozianti a caccia di sesso con i minorenni tra i binari di Termini spesso si conoscevano e si divertivano a parlare delle proprie prestazioni sessuali. «Io sto andando via perché ho appena fatto al binario 29 con un ragazzo che era qui alle scale mobili……», dice uno degli arrestati di ieri mentre parla al telefono con un altro habitué della stazione. «Ma senti, io ti volevo sentire, l’altro giorno sò stato benissimo! Tu? Ti è piaciuto?», chiede uno degli arrestati a un altro cliente, che risponde di sì. «Sì poco o sì tanto?». «Certo che sì!». «Ah… certo che sì, va bene… vabbè, un bacio». Un’altra delusione, per i frequentatori dei prostituti minorenni, è arrivata con la decisione delle Ferrovie di chiudere con le transenne una parte della stazione, facendo accedere ai binari solo i possessori del biglietto. La chiusura infatti avrebbe potuto impedire ai clienti di avvicinare i minori. Uno degli intercettati sembra sconsolato: «Così rimaniamo proprio soli, eh?».

 

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