Chi vende le armi ai ribelli siriani?

Nel corso della lunga e sanguinosa guerra civile che da ormai due anni devasta la Siria, in molti si sono chiesti chi fosse a foraggiare i ribelli con armi e munizioni, permettendo loro la lotta armata contro il regime di Bashar al-Assad. E ora, forse, un’inchiesta del New York Times ne svela i nomi, facendo luce anche su un potenziale coinvolgimento di Washington.

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DALLA CROAZIA ALLA SIRIA – Secondo quanto riportato in un articolo a firma C. J. Chivers ed Eric Schmitt, pubblicato lunedì sul quotidiano newyorchese, l’Arabia Saudita avrebbe acquistato un’enorme quantitativo di armi dalla Croazia e, senza farsi troppo notare le avrebbe fatte entrare in Siria via Giordania, mettendole poi nelle mani delle milizie anti-governative. Il tutto sarebbe avvenuto lo scorso dicembre e queste armi, per lo più destinate alla fanteria, sono state distribuite principalmente tra i gruppi di ribelli considerati nazionalisti e laici, nel tentativo di escludere dalla rivolta i gruppi jihadisti che tanto preoccupano l’Occidente e che, secondo alcune fonti, sarebbero meglio equipaggiati e più potenti dei ribelli laici.

CHI ARMA LE MANI DEI SIRIANI? – In questo quadro è da stabilire se e in che termini ci sia stato un coinvolgimento anche da parte degli Stati Uniti: le autorità europee e la CIA statunitense si sono rifiutare di fornire ulteriori dettagli ma una fonte vicino ai servizi segreti americani ha definito la spedizione delle armi come un “aiuto all’approvvigionamento logistico dell’opposizione”, spiegando anche che l’opposizione siriana era “frammentaria e incoerente dal punto di vista operativo” e che l’acquisto di armi da parte dell’Arabia Saudita “non segna di per sé nessuna svolta irreversibile”. Oltretutto, ha aggiunto la fonte, l’entità di questo carico di armi sarebbe di gran lunga inferiore a quelli che l’Iran invia regolarmente all’esercito regolare siriano.

IL RUOLO DELL’IRAN – Il traffico di armi dall’Iran alla Siria hanno preoccupato l’Arabia dei Sunniti: il rischio per questi ultimi è quello di dover cedere la supremazia sul territorio siriano in quella che è diventata una lotta tra sunniti, tra il governo di Assad spalleggiato dall’Iran, e tra Hezbollah. Secondo un’altra fonte americana, le armi iraniane viaggerebbero regolarmente tra l’Iran e la Siria, tanto che ci si riferirebbe alle spedizioni come a “un fiume di latte”. Ad effettuare le consegne sarebbe un Boeing della Iranian Air Force, che volerebbe sotto l’insegna della Maharaj Airlines.

DALLA GUERRA DEI BALCANI ALLA GUERRA IN SIRIA – Per lo più si tratta di fucili da assalto, mortai, e piccoli razzi da lanciare contro i carri armati e i veicoli blindati. Secondo alcune fonti, gran parte dei “pezzi” proverebbero da ciò che rimane dalla guerra dei Balcani, veri e propri arsenali custoditi in Croazia con le relative munizioni. Le autorità croate, tuttavia, hanno negato qualsiasi coinvolgimento nel traffico di armi. Igor Tabak, analista militare croato, ha aggiunto che è “molto improbabile riuscire muovere un quantitativo così ingente di armi senza incorrere in sanzioni di qualsiasi tipo a meno che – ha aggiunto – non ci sia la compiacenza dei servizi segreti. Ma non ci sono prove a sostegno di questa tesi”. Eppure, secondo il quotidiano croato Jutarnji list, negli ultimi tre mesi dall’aeroporto di Zagabria sarebbe decollato un numero sorprendentemente alto di cargo battenti bandiera della Giordania. E, in qualche modo, quelle armi devono essere riuscite ad arrivare fino in Siria.

(Photocredit: Getty Images)

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