La chat che inchioda il carabiniere: «Mi serve quell’audio per arrestare Tiziano Renzi»

09/06/2017 di Redazione

Nuovo capitolo sull’inchiesta Consip e il depistaggio dei carabinieri del Noe per accusare Tiziano Renzi. Nelle chat acquisite della Procura di Roma sono spuntate evidenze della manipolazione. Ne parlano oggi Carlo Bonini e Maria Elena Vincenzi su Repubblica. Il protagonista delle conversazioni è il capitano Gianpaolo Scafarto, che chiedeva nuove verifiche su intercettazioni ambientali già effettuate. Parlando su Whatsapp con altri militari della squadra investigativa, Scafarto chiedeva di riascoltare i file audio con le registrazioni di Italo Bocchino (collaboratore di Alfredo Romeo) che raccontava di aver incontrato una volta Tiziano Renzi. Il capitano del Noe in particolare voleva attribuire quelle parole proprio a Romeo, indagato per corruzione, per colpire e «arrestare» il padre dell’allora premier.

 

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CONSIP, I CARABINIERI DEL NOE E IL DEPISTAGGIO PER «ARRESTARE TIZIANO RENZI»

Le chat di Whatsapp, come raccontano Bonini e Vincenzi su Repubblica, sono state mostrate a Scafarto nel corso dell’interrogatorio di mercoledì. Al capitano sarebbero stati mostrati i messaggi scambiati tra il 2 e il 3 gennaio 2017, giorni immediatamente precedenti alla consegna della memoria del Noe ai pm del caso Consip:

Si legge il 2 gennaio: Scafarto: «Per favore, qualcuno si ricorda se Romeo ha mai detto a qualcuno di aver visto, anche una mezza volta, Tiziano (Renzi ndr.)?» La richiesta diventa frenetica il giorno successivo, il 3. Scafarto: «Buongiorno a tutti… Forse abbiamo il riscontro di un incontro tra Romeo e Tiziano Renzi. Ieri ho sentito a verbale Mazzei, il quale ha riferito che il Romeo gli ha raccontato di aver cenato o pranzato (non ricordava) con Tiziano e Carlo Russo». È una circostanza per la quale va trovato un riscontro. Che Scafarto individua in una conversazione ambientale di cui dà gli estremi ai suoi uomini. Scafarto: «Remo, per favore, riascoltala subito. Questo passaggio è vitale per arrestare Tiziano (Renzi ndr.). Grazie. Attendo trascrizione». Passano delle ore e Scafarto non riceve quello che ha chiesto. Scafarto: «Remoooooooo, hai trovato quel passaggio che dicevo?». Il carabiniere risponde con sincerità: «Sto trascrivendo. Ho trovato quel passaggio e sembra che sia Bocchino che dica quella frase».

Si tratta di una risposta non gradita al capitano. Che chiede: «Ascolta bene e falla ascoltare pure a qualcun altro». Il militare insiste: «Già fatto e siamo giunti alla conclusione che c’è Bocchino che, abbassando il tono della voce, dice quella frase». Ma nelle carte, quelle parole, verranno attribuite a Romeo. Interrogato sul punto Scafarto avrebbe detto di non ricordare dei messaggi e di aver ricevuto il file audio. «Non riesco a darmi una spiegazione a quanto accaduto», le sue parole.

(Foto: ANSA / MASSIMO PERCOSSI)

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