Cercasi ingegnere super qualificato. A 600 euro al mese

Sta diventando virale sui social network un annuncio di lavoro di un’azienda di Grugliasco, in Piemonte. La figura ricercata è quella di un ingegnere civile, laureato a pieni voti, con ottima conoscenza del tedesco e buona dell’inglese. È gradita l’esperienza Erasmus, con un candidato che si dovrà dimostrare disponibile a un certo numero di trasferte all’estero. Il compenso? 600 euro netti al mese, più un ticket restaurant per ogni giorno di lavoro.

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CERCASI INGEGNERE A 600 EURO AL MESE

A postarlo sulla bacheca del suo account Facebook è Charlotte Matteini, giornalista e blogger, che coglie l’occasione per parlare del mercato del lavoro in Italia. La Matteini definisce l’annuncio un «coso», sottolineando come una proposta del genere possa essere formulata solo perché, nel nostro Paese, le offerte sono tutte al ribasso. La giornalista, inoltre, sostiene che non sia una posizione aperta per stagisti: il lavoro, infatti, richiede una certa autonomia nei confronti dei progettisti, dei capi, dei clienti e dei fornitori.

La smentita arriva direttamente dall’azienda, contattata dal Corriere della Sera: scusandosi per l’errore, la società ha chiarito che si tratterebbe di uno stage, tanto che – alle ore 12 – è comparsa sul sito web la dicitura «in linea con la retribuzione prevista dalla normativa regionale».

Una situazione in ogni caso ambigua, non nuova in verità, a cui chi cerca lavoro è sottoposto continuamente. Il tutto nonostante le percentuali della disoccupazione siano in diminuzione (11,1%, secondo l’Istat) e il Pil – è notizia di oggi – sia stimato in crescita dell’1,2%, il dato migliore dal 2010. Ma un annuncio del genere mostra quanto sia elevata la differenza tra il Paese reale e quello dei grafici.

I COMMENTI ALL’ANNUNCIO

La bacheca di Charlotte Matteini è stata immediatamente inondata di commenti. A sorpresa, del resto, molti degli utenti difendono l’azienda, avventurandosi in discorsi – alcuni anche legittimi – sull’elevato costo del lavoro per le imprese. Altri commenti, invece, puntano il dito sullo stereotipo del giovane italiano «choosy» (Fornero dixit), che non è disposto a «fare sacrifici» e che fatica ad allontanarsi dalla casa di mamma e papà.

Una guerra di tutti contro tutti, insomma, che non fa certo bene né alle aziende, né ai giovani. In Italia, insomma, nemmeno il dibattito sui diritti dei lavoratori sembra essere accettato, figuriamoci la loro reale applicazione. Da un lato c’è chi si rifiuta di pensare che un ingegnere laureato a pieni voti e con una serie di altre competenze possa valere 600 euro al mese. Dall’altro, c’è chi – purtroppo – ricorda che, allo stesso ingegnere, sarebbe potuta andare peggio: non a tutti è concesso anche il lusso di un buono pasto.

(FOTO da profilo Facebook di Charlotte Matteini)

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