L’assurda reazione di CasaPound alla violenta testata di Roberto Spada contro un giornalista

09/11/2017 di Andrea Mollica

CasaPound ha reagito in modo davvero assurdo, per citare la dichiarazione del suo candidato a presidente di municipio Luca Marsella a Ostia, alla gravissima violenza commessa da Roberto Spada contro Daniele Piervincenzi, giornalista della tramissione Nemo della Rai. Sui profili social ufficiali del movimento non è stata presa nessuna posizione di condanna, ed è stata annunciata una conferenza stampa di Simone Di Stefano e Luca Marsella contro la campagna infamante dei media contro CasaPound.

 

CasaPound
Simone Di Stefano (S) durante il comizio per la chiusura della campagna elettorale del candidato di Casapound alla presidenza del X Municipio di Roma, Luca Marsella (D), al Villaggio San Giorgio di Acilia, 03 novembre 2017.
ANSA/GIUSEPPE LAMI

IL COMUNICATO DI CASAPOUND SULLA VIOLENZA DI OSTIA

«Domani, giovedì 9 novembre, alle ore 15, presso la sede centrale di CasaPound, in via Napoleone III, 8, a Roma, si terrà una conferenza stampa per spiegare la posizione di Cpi sulla campagna infamante mossa contro il movimento in seguito alle elezioni di Ostia. Saranno presenti il vicepresidente di CasaPound, Simone Di Stefano, il neo consigliere di Ostia, Luca Marsella, e la candidata che ha raccolto il maggior numero di preferenze, Carlotta Chiaraluce». Il problema, da questo annuncio, sembrano unicamente gli articoli negativi scritti su CasaPound, e non una testata che ha rotto il setto nasale di un giornalista commesssa da un familiare di un clan considerato mafioso dalla magistratura. Ancora peggio, se possibile, sono stati i commenti del vicepresidente Simone Di Stefano e di Luca Marsella. Di Stefano ha scritto su Twitter: «Visto che a quanto pare un minimo di onestà intellettuale non esiste, sulla vicenda di Roberto Spada dirò solo “no comment”. E ora scrivete quello che vi inventate, come sempre». In una risposta ha precisato come «ci vuole poco a fare chiarezza. Roberto Spada non è un esponente di CasaPound. Con lui non condividiamo nulla, se non una sua presenza ad una festa per bambini in piazza 18 mesi fa. Non rispondiamo certo delle sue azioni e la violenza è sempre deprecabile». Le parole di Di Stefano non condannano la violenza contro un giornalista, ma si limitano a definirla deprecabile in generale. Basta? Non proprio, sinceramente.

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DI STEFANO E MARSELLA NON CONDANNANO NETTAMENTE LA VIOLENZA DI ROBERTO SPADA A OSTIA

Al Corriere della Sera Luca Marsella ha parzialmente contraddetto il tweet del suo vicepresidente, visto che non rinnega l’amicizia con Roberto Spada, così come le loro foto insieme nella borgata di Nuova Ostia. La testata contro un giornalista, una grave violenza contro la libertà di espressione, è definita «non un bel gesto», a cui però si aggiunge immediatamente un bel “però” che sottolinea il vero problema per gli esponenti di CasaPound, la campagna di strumentalizzazione contro di loro. «Su questo c’è e c’è sempre stata una continua strumentalizzazione. Ripeto, l’episodio di oggi non riguarda CasaPound. Non è che io devo rispondere di quello che fanno altri, al massimo di ciò che fanno i militanti. Questa era la situazione che qualcuno stava cercando, ed è arrivata. Comunque noi abbiamo ottenuto un risultato enorme alle elezioni (9%, un record, ndr) e l’abbiamo fatto non grazie ai sodalizi oscuri che vengono dipinti su questo territorio ma grazie al radicamento e al lavoro quotidiano sul territorio. Non so più come dirlo o spiegarlo, ma tanto ormai si è deciso così e si andrà avanti così…».  CasaPound rimarca di aver accettato le regole del gioco democratico, da cui la violenza è espulsa: davvero difficile accettare prese di posizioni così deboli che non riescono a condannare un gesto gravissimo in termini espliciti. Dire che Roberto Spada ha commesso un atto di violenza folle è semplice, e necessario, se nelle settimane precedenti più volte si rimarca la vicinanza con lui come fatto da Luca Marsella.

Foto copertina: ANSA/GIUSEPPE LAMI

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