CasaPound alla conquista di Ostia grazie a violenze contro gli stranieri e cibo donato agli italiani

06/10/2017 di Redazione

CasaPound sta puntando moltissimo sulle elezioni municipali di Ostia. Il decimo municipio di Roma rinnoverà il suo presidente e il consiglio domenica 5 novembre. Il movimento di destra radicale, fondato nella capitale, che è il suo cuore operativo e la roccaforte per numero di militanti e attività, è rilevato da sondaggi riservati su percentuali molto elevate.

CASAPOUND ALLA CONQUISTA DI OSTIA

Il candidato sindaco di CasaPound, Luca Marsella, è il leader della sezione di Ostia da molto tempo. Poco più che trentenne, consulente informatico per professione, Marsella è stimato dai sondaggi intorno al 10%. Un risultato che sarebbe clamoroso, e ragionevolmente spingerebbe M5S e centrodestra al secondo turno per la vittoria. La strategia perseguita da CasaPound a Ostia in questi anni assomiglia molto al modo in cui Alba Dorati si è affermata in Grecia durante la crisi. Aiuti ai poveri italiani con iniziative di solidarietà come la distribuzione di pacchi di cibo a lunga scadenza, e i blitz e le ronde contro gli immigrati che fanno gli ambulanti abusivi. CasaPound, racconta Marsella a Repubblica, assiste 230 famiglie. Solo italiane, ovviamente, dietro la presentazione del’indicatore ISEE. Secondo l’esponente di Cpi di Ostia ci sono anche molte persone che votavano a sinistra tra gli assistiti del movimento di estrema destra. Si tratta di quella che Simone Di Stefano, il vicepresidente di CasaPound, sintetizza nella formula di soluzioni fasciste ai problemi locali.

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CASAPOUND STIMATA AL 10% NEI SONDAGGI PER LE MUNICIPALI DI OSTIA

La solidarietà deve essere declinata solo nei confronti degli italiani, mentre gli stranieri devono essere allontanati. Decine di volontari delle associazioni di solidarietà o cooperative sociali svelano però una realtà molto diversa dalle parole di Marsella, come rimarca l’articolo di Giovanna Vitale su Repubblica. I pestaggi sarebbero all’ordine del giorno verso chi dissente contro Cpi, oppure toglie i loro manifesti abusivi dai muri. Diversi si interrogano inoltre su chi finanzi una campagna elettorale così costosa, che i vertici di CasaPound giudicano indispensabile per raggiungere l’obiettivo finale: il Parlamento. Un boom alle municipali di Ostia garantirebbe a Iannone e Di Stefano una visibilità e una spinta necessaria per poter sognare di superare la soglia di sbarramento del 3%.

Foto copertina: ANSA/ WEB/ CASAPOUND

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