Striscia la Notizia consegna il Tapiro d’Oro a Carlo Tavecchio

02/11/2015 di Maghdi Abo Abia

Striscia la Notizia ha consegnato il Tapiro d’Oro a Carlo Tavecchio per le polemiche nate dopo le sue presunte offese a ebrei e omosessuali rilasciate lo scorso giugno al quotidiano online Soccerlife.

carlo tavecchio

 

CARLO TAVECCHIO, LA CONSEGNA DEL TAPIRO D’ORO

Valerio Staffelli ha intercettato questa mattina il Presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio alla Stazione Centrale di Milano: «Come è possibile che il Presidente della Federazione abbia queste uscite? Già l’altra volta se l’era presa con i giocatori di colore definendoli “mangiatori di banane”, deve stare attento a quello che dice…», ricordando la polemica su Opti Pobà nel corso della campagna elettorale per la Presidenza della Federazione nel 2014.

CARLO TAVECCHIO E LE PAROLE INCRIMINATE

Carlo Tavecchio avrebbe riferito nel corso di una chiacchierata avvenuta mesi fa con Massimiliano Giacomini, direttore di Soccerlife e i cui stralci sono stati riportati dal Corriere della Sera una serie di apprezzamenti ritenuti omofobi, razzisti e antisemiti. Nello specifico Tavecchio avrebbe definito “ebreaccio” l’imprenditore romano Cesare Anticoli da cui nel 2008 venne acquistato l’immobile di piazzale Flaminio. “Non ho niente contro gli ebrei, ma meglio tenerli a bada”, avrebbe aggiunto ancora Tavecchio che riferendosi a un ex dirigente della Federazione avrebbe riferito: “Ma è vero che è omosessuale? Io non ho nulla contro, però teneteli lontani da me. Io sono normalissimo”.

 

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CARLO TAVECCHIO, LA DIFESA DEL PRESIDENTE FIGC

Massimiliano Giacomini, riporta Repubblica, ha spiegato di essersi reso conto tardi della parole di Tavecchio contenute in numerose ore di registrazione e di aver deciso di darle al quotidiano milanese perché gli insulti avessero una eco mediatica più vasta. Il presidente della Figc dal canto suo si è difeso dicendo di essere vittima di un ricatto: “Non ricordo le parole usate in quella conversazione, che potrebbe essere manipolata. La persona con cui ho parlato chiedeva finanziamenti per la sua attività editoriale” aggiungendo di avere ottimi rapporti con la comunità ebraica: “Ascoltando l’audio, le mie parole sono chiare: ho lunghi rapporti di stima personali e professionali con gli ebrei, ringrazio l’ambasciatore di Israele che me ne ha dato atto. E anche le accuse di omofobia non mi appartengono”.

CARLO TAVECCHIO, LA RISPOSTA DI SOCCER LIFE

SoccerLife ha risposto con un comunicato sul proprio sito in cui si annuncia di aver rinunciato volontariamente ai finanziamenti:

Personalmente ho anteposto la libertà di stampa ai soldi. E’ vero che avevo proposto alla Federcalcio un progetto che si sarebbe potuto mettere in campo utilizzando risorse europei (quindi non denari delle società e nemmeno del Coni), poi, percependo come certi dirigenti avrebbero interpretato la mia proposta, e i fatti mi stanno dando ragione, ho fatto marcia indietro. Mi sono cioè reso conto anzitempo, che se avessi accettato l’appuntamento per la presentazione del progetto, non mi sarei più sentito libero di poter fare il mio lavoro senza credere di dover dare conto a qualcuno che non fosse il lettore. E quindi sono stato io a dire no e non il presidente Tavecchio.

[…]

nessuno può permettersi di far credere che quelle parole dette da Carlo Tavecchio e di cui non c’è stata nessuna manipolazione, siano uscite dalla sua bocca perché ricattato. C’è solo una domanda da porsi ed è: Il presidente federale quelle parole le ha veramente dette? La risposta è sì e il file audio lo conferma in pieno. Il resto? Solo chiacchiere.

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