Le intercettazioni dei dialoghi razzisti dei carabinieri di Aulla

16/06/2017 di Redazione

Carabinieri della Lunigiana, nuove intercettazioni sugli otto militati sottoposto a misure cautelari per presunte violenze compiute contro i fermati evidenziano un quadro molto più inquietante. Nei dialoghi tra i carabinieri, riferiti su La Repubblica di oggi, emergono pesantissime offese razziste verso i migranti, i neri, con esaltazione delle violenze contro di loro. Parole gravissime, che rendono indifendibili dal punto di vista politico, come fatto dal sindaco di Aulla, i militari anche se fossero poi ritenuti innocenti dalle grave accuse per cui son stati indagati. Un articolo di Laura Montanari e Franca Selvatici su Repubblica di oggi pubblica trascrizioni di dialoghi molto pesanti, con parole violente riferite anche verso il magistrato che ha aperto l’indagine sui carabinieri di Aulla.

«Non è possibile che un marocchino denuncia un carabiniere», ragionano fra loro gli indagati. E i magistrati — secondo loro — non dovrebbero mettere i bastoni fra le ruote a chi contrasta il crimine. Il più infuriato è il maresciallo Alessandro Fiorentino, uno di cui un collega dice: «Eri uno dei carabinieri più cattivi del mondo, una volta… Una volta c’avevano il terrore… arrivava Fiorentino». Denunciato da un extracomunitario, è furioso con la pm che indaga. E arriva a dire: «Deve morire e anche male».

I dialoghi più violenti riguardano i migranti o i richiedenti asilo fermati dai carabinieri.

Li trattavano cosi: «I negri sono degli idioti, sono delle scimmie ». «Profugo? Io ti do una randellata nel muso se non stai zitto ». «Se vieni fuori ti stacco la testa, quando vuoi e dove vuoi». «Io non lo so se riuscirei ad ammazzare una persona, anche se è un marocchino, eh! Però una fraccata di legnate gliele darei! Ma una fraccata, eh. Anche del tipo lasciarlo permanentemente zoppo». «Importare tutti questi negri abbassa il livello culturale dell’Europa», sosteneva uno dei carabinieri, mentre un altro plaudiva a Mussolini che «tutte saponette ha fatto».

Nei dialoghi dei carabinieri di Aulla sono trascritte conversazioni dove la violenza era grande protagonista nelle operazioni svolte in passato.

«Vediamo i due negri che scappano, Pino esce di qua e gli corre dietro a uno, io esco di là e corro dietro a un altro nel bosco… Minchia le botte che hanno preso quei due negri, penso che se lo ricorderanno finché campano… lo saccagnavamo di botte perché non voleva entrare in macchina… quante gliene abbiamo date! Ahaaha! Entra dentro la macchina, negro di m.»

Foto copertina: ANSA

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