Fido come un figlio minore. Tribunale decide per affido congiunto

07/11/2016 di Redazione

Ora il cane di casa ha gli stessi diritti di un minore conteso durante la separazione di una coppia. Il Tribunale di Roma ha optato per l’affidamento congiunto dell’animale domestico su una coppia non sposata, ma solo convivente, che si è poi separata. Entrambi i padroni dovranno prendersi cura dell’animale, dividendone le spese veterinarie e di mantenimento.

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(La Haute Dog Howl’oween parade a Long Beach, California, il 30 ottobre 2016)

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Riporta Repubblica:

La causa – di cui scrive il sito Cassazione.net – prende le mosse da un presunto rapimento. Dopo la separazione dalla compagna, lui chiede di tenere il cane per un weekend e invece lo trattiene con sé senza più restituirlo. Lei – disperata – cerca di riaverlo indietro, poi va in Tribunale. La donna sostiene che l’animale sia suo perché è stata lei a raccoglierlo in strada e lei a iscriverlo all’Anagrafe canina, con tanto di microchip. Lui obietta che ‘Fido’ era stato iscritto all’Anagrafe a nome della donna solo perché lei risiedeva a Roma, mentre lui no. Il cane dunque era suo.

La causa va avanti con tanto di documenti e testimoni a favore delle due parti. Poi il giudice tira le fila e decide seguendo questo ragionamento. Primo: centrale in casi come questi è l’interesse e il benessere del cane, che è assimilabile a quello del figlio minore della coppia. Secondo: vista con gli occhi teneri di fido, non ha alcuna importanza se la coppia sia sposata o solo convivente. Il cane ha percepito quella come la sua famiglia, consegnando pari affetto a lei come a lui, all’uomo come alla donna. In questo senso, d’altra parte, va una proposta di legge che equipara la famiglia legale e quella di fatto in materia di cura dell’animale domestico. La proposta di legge – che punta a modificare l’articolo 455-ter del Codice Civile – non è stata ancora approvata solo per il colpevole ritardo del legislatore, accusa il giudice nella sentenza.

Ci sono anche due casi similari, con due pronunce dei Tribunali di Foggia e Cremona. La prima ritiene che interesse del cane sia vivere con uno solo dei componenti anche se l’altro ha diritto di visita. La seconda punta sull’affidamento congiunto. Ed è questa la strada che ha seguito anche il Giudice di Roma.

(Photo credit should read FREDERIC J. BROWN/AFP/Getty Images)

 

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