L’ombra della mafia sul candidato M5S in Sicilia che aveva costruito la «strada dell’onestà»

C’è una storia che sta mettendo in imbarazzo il Movimento 5 Stelle in Sicilia, guidato da Giancarlo Cancelleri. Riguarda uno dei candidati all’interno delle sue liste, l’imprenditore Giacomo Li Destri. Si tratta del cugino (omonimo) di uno degli imputati nel processo che ha seguito la cosiddetta inchiesta Black Cat e per il quale i magistrati hanno chiesto una condanna a 14 anni di carcere.

LEGGI ANCHE > Perché Di Maio e Di Battista hanno pubblicato un post (uguale) che loda chi gli potrebbe far annullare il voto in Sicilia?

CANDIDATO GRILLINO MAFIA, I DUBBI SU GIACOMO LI DESTRI

In più, sempre in base a quello che emerge dall’inchiesta e come riportato dal quotidiano La Repubblica, il candidato Li Destri avrebbe pagato il pizzo a Mario Rosolino Cascio, referente della mafia di Cerda. Proprio Li Destri che era stato preso a modello da tutto l’establishment grillino per aver costruito in pochissimo tempo la bretella stradale che permette ai siciliani di evitare l’interruzione dell’autostrada Palermo-Catania. Il progetto, conosciuto come la trazzera o – meglio – come la «strada dell’onestà», era stato finanziato con i soldi dei deputati del Movimento 5 Stelle alla regione Sicilia.

CANDIDATO GRILLINO MAFIA, LA DIFESA DI LI DESTRI

Su quella strada, i deputati 5 stelle hanno basato tutta la loro campagna elettorale. Ma la posizione di Li Destri rischia ora di metterli in imbarazzo a soli 4 giorni dal voto per il rinnovo della giunta regionale. Ovviamente, Li Destri nega tutto: dice di non vedere il cugino da trent’anni e di non aver mai pagato il pizzo. Ma, in base a quanto emerso dall’inchiesta dei magistrati, i due Li Destri avrebbero incontrato qualche tempo fa alcuni esponenti della criminalità organizzata e il cugino del candidato M5S avrebbe fatto da intermediario per permettere al parente di «mettersi in regola» per le questioni legate al pizzo.

CANDIDATO GRILLINO MAFIA, LE PARENTELE NELLA CAMPAGNA ELETTORALE IN SICILIA

Il candidato Li Destri non risulta indagato, ma la sua parentela potrebbe rivelarsi un problema. Nel corso della campagna elettorale, Cancelleri ha censurato i nomi di alcuni esponenti di Forza Italia per la loro familiarità con persone condannate o imputate: «Queste persone sono impresentabili – aveva detto Cancelleri – per vincolo di parentela, perché si portano dietro le colpe dei padri o comunque dei familiari».

Cosa dirà ora di Li Destri, cugino di una persona per la quale i magistrati hanno chiesto 14 anni di carcere? E il cui padre, ora deceduto, era titolare di un’impresa edile che nel 1996 fu arrestato nell’ambito di un’inchiesta sugli appalti truccati nelle Madonie e arrestato per turbativa d’asta.

(FOTO ANSA / FRANCO LANNINO)

Share this article