Elezioni Amministrative 2016 a Milano: tutti i candidati

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I CANDIDATI ALLE ELEZIONI COMUNALI 2016 A MILANO

A Milano la partita delle elezioni amministrative 2016 è ormai più aperta che mai. Lo ha confermato il primo turno delle Amministrative, che ha confermato in sondaggi che davano l’ex commissario Expo Giuseppe Sala, vincitore delle primarie del centrosinistra e successore designato di Giuliano Pisapia, in piena lotta con il candidato di centrodestra Stefano Parisi, già city manager di Gabriele Albertini dal 1997 al 2000. Un nome forte, in grado di raccogliere il favore di tutto l’arco di centrodestra. Una coalizione andata in frantumi a Roma e non solo, ma unita nel capoluogo lombardo: da Fi a Lega e Fratelli d’Italia. Ma non solo. A sostegno di Parisi c’è pure Ncd di Lupi e Alfano. E Corrado Passera, che si è ritirato dalla corsa a sindaco per sostenere la corsa di Parisi.

Le stime dei sondaggisti sono state rispettate anche per il M5S: era chiaro che i pentastellati, che aveva sostituito Patrizia Bedori in corsa con l’avvocato Gianluca Corrado, avevano chances minori. Così come la sinistra che non si è riconosciuta nella candidatura di Sala e che ha appoggiato il presidente del Consiglio comunale uscente Basilio Rizzo. Voti che ora possono risultati decisivi al ballottaggio.

BALLOTTAGGIO SINDACO MILANO 2016

L’ ex direttore generale del comune guidato da Gabriele Albertini è riuscito a superare il 40%, poco distante da Sala che si è fermato al 41,7%. E ora sogna il sorpasso il 19 giugno, dopo essere già stato indicato come possibile nuovo leader per il centrodestra. Un fronte ancora diviso tra l’ormai logora guida di Silvio Berlusconi e l’incapacità di Matteo Salvini di conquistare voti a Sud Italia.

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Ma chi sono stati i candidati che si sono presentati al primo turno delle elezioni Comunali?

IL PD SCEGLIE GIUSEPPE SALA

Giuseppe Sala ha trionfato alle primarie del centrodinistra di Milano 2016, che si sono tenute il 6 e 7 febbraio 2015. L’ex commissario Expo ha vinto con il 42,2 per cento dei voti. Al secondo posto è arrivata Francesca Balzani – sostenuta da Giuliano Pisapia – con il 33,7 per cento. Terzo Pierfrancesco Majorino, quarto Antonio Iannetta. La Balzani, delusa per l’atteggiamento di Majorino, l’altro candidato della sinistra Pd che ha rotto il fronte anti-Sala, ha deciso di non candidarsi come capolista. In base ai numeri, se Balzani e Majorino avessero fatto fronte comune, il risultato delle primarie sarebbe potuto essere diverso.

Nel corso della campagna elettorale non sono mancate le accuse nei confronti di Sala, per il quale Renzi non ha mai negato le sue simpatie. C’è chi lo accusato di essere troppo filo-premier, chi di essere il simbolo del laboratorio del Partito della Nazione in salsa milanese. Dalle opposizioni invece c’è chi lo ha bollato come presunto “incandidabile”, in merito all’iter di dimissioni dello stesso Sala da commissario governativo di Expo. Ma il Tar della Lombardia ha bocciato il ricorso presentato dal M5S contro il candidato sindaco del PD, dichiarandolo inammissibile. L’eventuale ineleggibilità di Sala alle elezioni comunali verrà decisa eventualmente dal tribunale che dovrà convalidare il risultato elettorale.

Nel programma di Beppe Sala, come ha spiegato il candidato sindaco del Pd al Corriere della Sera, la priorità sarà quella di trasformare Milano nella capitale europea del Welfare. Un progetto capace di unire la vocazione internazionale della seconda metropoli italiana, e lo spirito progressista e solidale con cui la vuole amministrare, fedele a una lunga tradizione cittadina di mutualismo. Il candidato sindaco del centrosinistra vuole adottare incentivi appositi per favorire le nuove attività produttive, e consolidare il maggior lascito di Expo, la rinascita del turismo a Milano. Uno dei modi è organizzare nuovi grandi eventi internazionali nel capoluogo lombardo, come il G7 della scienza o il Forum annuale delle Nazioni Unite su nuove tecnologie. In campagna elettorale si è poi dibattuto sul tema delle tasse: Beppe Sala ha proposto di ridurre le imposte a redditi medi e imprese, un taglio che diminuirebbe la pressione fiscale per circa 40 milioni di euro.

STEFANO PARISI, IL NOME CHE METTE D’ACCORDO TUTTI A DESTRA

Il centrodestra si è improvvisamente ritrovato intorno a Stefano Parisi, già city manager della giunta Albertini. Era stato evocato pure il nome di Alessandro Sallusti, ma alla fine si è scelto di puntare sull’ex presidente di Chili Tv. quindi. Parisi potrà contare su un appoggio che va da Lega Nord a Ncd. Se tenesse botta al primo turno al ballottaggio avrebbe maggiori chances per competere contro il candidato di centrosinistra, Giuseppe Sala. Beppe Sala incasserà anche l’appoggio di Corrado Passera, l’ex ministro dello Sviluppo Economico nel governo Monti e leader del suo partito Italia Unica.

Intervista dal Corriere della Sera, Stefano Parisi ha “disegnato” una Milano in forte discontinuità con la città amministrata da Giuliano Pisapia. Il candidato del centrodestra, che propone una corposa riduzione della pressione fiscale, si pone l’obiettivo di recuperare i soldi tagliati dal governo centrale al capoluogo lombardo. Riduzioni di trasferimenti e di gettito Imu iniziati sotto l’esecutivo Monti e proseguiti sotto il governo Renzi. Per Stefano Parisi è necessario derogare dalla contrattazione nazionale per i dipendenti pubblici, per incentivare il merito dei lavoratori del comune di Milano.

GIANLUCA CORRADO SOSTITUISCE IN CORSA LA BEDORI

Patrizia Bedori, casalinga di 52 anni, consigliere di zona 3 sembrava il volto nuovo del Movimento 5 Stelle. Vincitrice delle primarie pentastellate con 74 voti su 295 espressi, la sua candidatura è rimasta anonima per mesi, tra le voci di una richiesta dei vertici M5S per una sua sostituzione. Alla fine, nonostante le smentite, Bedori si è fatta da parte. La sostituirà Gianluca Corrado, che ha vinto il referendum convocato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio sul blog. Era arrivato terzo alle primarie del novembre 2015, quelle vinte da Bedori. Gli attivisti lo hanno poi confermato portavoce alla Comunali.

Il candidato del Movimento 5 Stelle ha tre priorità: ridiscutere gli accordi sugli scali ferroviari, potenziare il trasporto pubblico e recuperare i 204 milioni di crediti inesigibili. L’Area C sarà modificata in una zona a traffico limitato, e il ticket di ingresso sarà fatto pagare ai pendolari che entrano a Milano con la macchina. In cambio questi lavoratori avranno la facoltà di  viaggiare gratis sui mezzi pubblici del capoluogo. Corrado si dichiara a favore di luoghi di culto islamici, ma contrario a una grande moschea, mentre si definisce entusiasta della possibilità di celebrare una unione gay.

BASILIO RIZZO È IL CANDIDATO DELLA SINISTRA

La lista progressista “Milano in Comune” della sinistra anti-Sala candiderà invece Basilio Rizzo, presidente del Consiglio comunale uscente, dopo le rinunce di Gherardo Colombo e Curzio Maltese. E l’indisponibilità di Giuseppe Civati, leader di Possibile, spinto per mesi alla sfida, invano. La candidatura di Basilio Rizzo sembra avere però il sapore della testimonianza, confermando le rilevanti difficoltà della sinistra alle elezioni 2016, non solo a Milano. In base ai sondaggi, farà fatica a raggiungere la quota del 5%.

NICOLÒ MARDEGAN, CANDIDATO DELLA DESTRA DI “NOI X MILANO”

Alle elezioni milanesi si presenterà anche Nicolò Mardegan, con la lista Noi x Milano. L’ex coordinatore milanese di NCD rivendica di essere la “vera destra” in corsa alle Comunali di Milano. Non è un caso che incassa anche il sostegno e le simpatie di Casapound. E che abbia attaccato da destra lo stesso Parisi: «Lui stesso si definisce più a sinistra di Sala. La nostra coalizione non sostiene un governo di centrosinistra, come invece avviene nella coalizione di Stefano Parisi, che ha con sé Ncd che a Roma, poi, vota con il Pd». Strizza l’occhio ai temi cari dell’estrema destra: «Il registro delle Unioni Civili? Lo cancellerei»

MARCO CAPPATO, IL CANDIDATO DEI RADICALI

Marco Cappato, infine, sarà il candidato sindaco dei Radicali alle elezioni di Milano 2016. La formazione radicale presenterà una propria lista in autonomia da centrodestra e centrosinistra. Più volte durante la campagna elettorale ha attaccato i media e i quotidiani (e non solo) accusati di “silenziare” la sua candidatura. Tanto da essere stato pure allontanato mentre protestava per il mancato invito a un incontro organizzato al cinema Anteo dai sindacati con Sala, Parisi, Corrado e Rizzo.

GLI ALTRI CANDIDATI: I NOMI DEGLI OUTSIDER

Alle elezioni di Milano si presenterà anche Luigi Santambrogio, di Alternativa Municipale. Nell’area della destra si candida anche la consigliera regionale Maria Teresa Baldini, l’unica donna candidata. Invece, per il Partito comunista dei lavoratori, sarà in campo Natale Azzaretto.

(Photocredit copertina ANSA/Comune di Milano)

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