Il calo dell’euro e il ribaltamento dell’ordine mondiale

La caduta dell’euro, il crollo del petrolio, le numerose svalutazioni valutarie registrate sui mercati e le diverse guerre combattute in questi mesi hanno ridefinito l’ordine mondiale. In questi giorni i leader più importanti della Terra si incontrano al World Economic Forum di Davos, dove l’ordine degli interventi è stato plasmato secondo le nuove posizioni dell’economia globale.

CADUTA DELL’EURO E ORDINE MONDIALE – Il 2014 è stato un anno particolarmente ricco di eventi geopolitici. Gli Stati Uniti e i Paesi alleati, europei come quelli arabi, sono tornati a combattere in Medio Oriente, mentre uno dei giganti mondiali, la Russia, ha iniziato un conflitto con il suo più importante vicino, l’Ucraina, che al momento appare lontano da una risoluzione. A livello economico le notizie più importanti sono stati il crollo del prezzo del petrolio, e la forte rivalutazione del dollaro nei confronti dell’euro. La moneta comune è calata in modo significativo negli ultimi dodici mesi. A inizio 2014 l’euro quotava poco sotto la soglia di 1,40 sul dollaro, mentre ora è sceso verso 1,16. La parità sembra una prospettiva possibile, alla luce dell’acquisto di bond sovrani che adotterà la Bce, che significherà per molti investitori stranieri vendita in euro e con questo incasso compreranno titoli nella loro moneta o in dollari, e dalla nuova politica monetaria della Federal Reserve. Gli Stati Uniti sono usciti dal QE durato circa sei anni, e la crescita dell’economia, con il possibile aumento dei tassi di interesse, porta gli investitori a comprare titoli nella valuta di riferimento del mondo globalizzato. Il deprezzamento dell’euro e la stagnazione dell’unione monetaria hanno portato ad alcuni cambiamenti nell’ordine delle economie più grandi del mondo. La Francia ha perso il quinto posto a favore della Gran Bretagna, mentre la Germania ha difeso con qualche difficoltà la sua quarta posizione nel 2014. L’Italia è scesa dall’ottavo al nono posto, superata da India e Brasile.

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ORDINE MONDIALE E FORUM DI DAVOS – Il World Economic Forum di Davos sarà aperto per la prima volta dal premier cinese Li Kegianq, che rappresenterà all’incontro con i potenti della Terra la seconda economia globale. Nel 2014 la Cina ha ridotto la sua distanza dal primato degli Stati Uniti, mentre tra gli emergenti si sono notati i maggiori cambiamenti. Il crollo del petrolio così come la forte flessione delle materie prime hanno significativamente colpito alcuni Brics (acronimo Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) che in questi anni avevano trascinato la crescita globale anche grazie alla loro forza dell’export.
Il Brasile è sceso all’ottavo posto, superato di slancio dall’India, economia che a inizio 2014 aveva subito forti tensioni valutarie. L’economia emergente che nel 2014 ha registrato il risultato peggiore a livello globale è la Russia, penalizzata nella comparazione con gli altri Paesi dal crollo del rublo e da quello del petrolio. L’economia russa valeva circa 2 mila miliardi di dollari a fine 2013, mentre ora il suo Pil si assesta poco sopra i 1.300 .Il 2014, rimarca il quotidiano tedesco Die Welt, ha provocato un ribaltamento dell’ordine mondiale, che potrebbe essere accentuato nel 2015 se proseguirà il calo dell’euro. Finora la moneta unica si è deprezzata significativamente solo nel confronto del dollaro, e la speranza della Bce è che grazie al QE si possa svalutare anche nei confronti di altri valute importanti.

Photocredit: Sean Gallup/Getty Images

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