Burioni si confessa a Vanity Fair: «Mi sono iscritto a Facebook per vedere come erano invecchiate le mie ex»

Un lancio in politica in piena regola. Anche se lui si schermisce. Roberto Burioni rilascia un’intervista al rotocalco Vanity Fair e racconta la sua vita prima del grande successo della pagina Facebook attraverso la quale cerca di fare opera di divulgazione specialmente sui vaccini. Un vero e proprio emblema, che ha portato qualche esponente del Partito Democratico a proporre una sua candidatura alle prossime elezioni: «Finora ho ricevuto apprezzamenti – dice Burioni a Vanity Fair -, ma mai proposte concrete. Sono un uomo di scienza e non vorrei lasciare il mio lavoro per un altro che forse non saprei fare. Certo, fino all’anno scorso non sapevo neanche di poter diventare un divulgatore, perciò non escludo più nulla. Solo che non vorrei fare la figura del ‘somaro’».

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BURIONI VANITY FAIR, L’INTERVISTA CHE LO LANCIA IN POLITICA

L’intervista è anche l’occasione per capire il percorso di Burioni, quello che lo ha portato a specializzarsi in immunologia e che lo ha spinto a fare divulgazione scientifica in rete: «Sono nato prematuro, dopo otto mesi. Avevo le difese immunitarie basse e avevo bisogno dei vaccini più degli altri miei coetanei. Ho preso tutte le malattie per le quali, all’epoca, non c’era il vaccino: parotite, morbillo, rosolia e varicella a 18 anni. Ma ho sempre avuto paura dell’ago. Ce l’ho ancora adesso e i miei colleghi mi prendono in giro».

BURIONI VANITY FAIR, COME NASCE IL SUCCESSO SU FACEBOOK

Figlio di un medico condotto di Fermignano, in provincia di Urbino, e di una casalinga, Roberto Burioni ha raccontato di essere stato attratto dalla musica, ma di aver scelto poi gli studi di medicina a Roma. L’idea di diffondere informazioni via social è nata quasi per caso: «Mi sono iscritto a Facebook nel 2012 per vedere come erano invecchiate le mie ex – scherza Burioni -, poi mi hanno invitato a entrare in un gruppo Facebook di mamme italiane per spiegare loro i vaccini. Mi sono accorto, però, che erano loro che volevano spiegarli a me che li studiavo da anni. Così ho deciso di scrivere per conto mio: ora la mia pagina ha quasi 300mila like ed è molto apprezzata».

Tra insulti e risposta alle offese, Burioni dedica soltanto un giorno a settimana alla sua pagina Facebook e, insieme ad alcuni collaboratori, cancella i commenti più odiosi. Ma quelli memorabili non riesce proprio a dimenticarli: «Mi hanno dato, tra l’altro, del massone e dell’alieno rettiliano proveniente dalla stella Alpha Draconis. Ho riso per giorni. Quando invece hanno augurato la morte a mia figlia di 6 anni, no, su quello non riesco a ridere».

(FOTO da pagina Facebook Roberto Burioni Medico)

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