Il ristorante cinese che macella cani in garage: la vecchia bufala “funziona” ancora

18/01/2016 di Boris Sollazzo

“Un uomo macella cani nel suo garage e poi li serve nel suo ristorante cinese!”. Ora, onestamente, questa è la bufala delle bufale, una leggenda metropolitana alla “Mio cugino”. Impossibile crederci, scommetterebbero in molti. Ma se tanti cascano nella truffa dello specchietto, allora i giornali web e non possono ancora cascare in questo trappolone.

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E la cosa ha preso piede anche perché nessuno degli sbufalatori d’autore – a partire da noi per finire a bufale.net – si è nemmeno sprecato a smentire ciò che era scontato fosse falso. Non pensando, però, che al peggio non c’è mai fine. Così non solo la falsa notizia ha trovato posto in testate definite “importanti”, ma è persino divenuta virale.

Cosa ci voleva a trovare la fonte – un ragazzo che evidentemente si era dedicato a bufale analoghe – e a scoprire che non vi erano evidenze della presunta notizie?

E alla fine, forse, avrebbero trovato anche lo sfogo-editoriale de “Il Corriere del Corsaro”

non pubblichiamo bufale del genere perché abbiamo deciso di seguire una linea “satirica” e ci siamo lasciati alle spalle le bufale fini a se stesse, che non provocano la risata e non prendono in giro fatti reali. Però questo non esula me o gli altri della ciurma ad aver Blog privati sul quale costruire e pubblicare merda di ogni genere.

Arriviamo però al punto:

Il problema vero, non è un ragazzo che pubblica bufale sul suo blog, il problema reale sono le TESTATE GIORNALISTICHE, i MEDIA, i GIORNALI “VERI” che prima di pubblicare la prima cagata che gli passa sotto mano avrebbero l’obbligo MORALE (se non legale) di VERIFICARE la veridicità della notizia, e non basandosi quindi su un’informazione “trovata nella home da uno degli stagisti che sfruttiamo per curare la parte online del giornale”. La bufala creata in questo caso riguarda un fantomatico ristorante cinese che avrebbe chiuso i battenti conseguentemente alla macellazione di randagi da parte del titolare all’interno di un garage.

La notizia è stata pubblicata da uno di noi all’interno di un blog farlocco con base “Altervista”, da li è dilagata nella rete. Ma questo capita tutti i giorni, i blog di bufale sono più di 1000, ormai sono parte integrante del web, non una minoranza. E questo va anche bene, quello che non va bene è la SUPERFICIALITÀ delle testate VERE, quelle che hanno “il bollino blu” la pagina “Verificata”, quelli che (almeno loro) dovrebbero dare notizie (almeno riguardo la cronaca) vere!!!!

Un lettore attento, saprà distinguere una notizia vera da una falsa, basandosi sulla fonte.

Quando però la fonte primaria che dovrebbe essere una garanzia è MARCIA, come facciamo a difenderci? Chi correrà in nostro aiuto?

 

Ben vengano Il Corriere del Corsaro, Ermes Maiolica e tutti i buontemponi che fregano Gasparri con un meme dozzinale. Ci fanno ridere e non di rado riflettere. Ma i giornalisti fanno un altro lavoro, cercano la verità, non i clic facili, a qualsiasi costo. O almeno, così dovrebbero essere.

E Twitter reagisce in modi diversi: c’è chi ci crede, chi prende in giro le grandi testate, chi tira fuori bufale d’annata

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