La bufala sulla Svizzera che vuole annettersi la Lombardia

La Svizzera non sogna di annettersi la Lombardia, e neppure esiste un progetto politico in tal senso. Spiace dirlo agli Eurocrati, che hanno rilanciato con la consueta divertente ironia un articolo che riporta una interpretazione troppo forzata di una lunga riflessione ospitata su Neue Zürcher Zeitung. Alcuni giorni fa il quotidiano svizzero, una delle testate più prestigiose in Europa per la qualità del suo lavoro, ha pubblica una lunga analisi intitolata ironicamente, con evidente citazione di Donald Trump, Make Switzerland great again, sui possibili scenari per i futuri confini territoriali della Confederazione Elvetica. Si tratta di una riflessione, un pezzo di scenario, che si interroga su cosa potrebbe succedere nei prossimi decenni.

Bleibt der Nationalstaat die bestimmende Grösse? Nehmen die Gebietsstreitigkeiten wieder zu? Oder verlieren politische Grenzen an Bedeutung? Die derzeitigen Entwicklungen sind gegenläufig, Prognosen kaum möglich. Doch es gibt mehr oder weniger plausible Szenarien. Lo Stato nazionale rimarrà il fattore decisivo? Gli scontri per i confini aumenteranno di nuovo? Oppure i confini politico perderanno di significato? Gli attuali sviluppi sono in controtendenza, previsioni possibili a fatica. Ma ci sono scenari più o meno plausibili.

LA BUFALA DELLA LOMBARDIA IN SVIZZERA

Dopo questa precisazione l’articolo di Simon Gemperli affronta le diverse tendenze secessionistiche presenti in Europa, evidenziando come negli ultimi anni ci siano stati diverse iniziative legate all’annessione alla Svizzera.

Eine Erweiterung der Schweiz durch die Integration von Nachbargebieten hat in den letzten Jahren immer wieder die Phantasie beflügelt – vor allem auch im angrenzenden Ausland. In jedem Nachbarland (ausser in Liechtenstein) lancierten Bürgerkomitees, Parteien oder Spassvögel Initiativen für einen Anschluss an die Eidgenossenschaft. Una estensione della Svizzera attraverso l’integrazione di territori confinanti ha acceso spesso la fantasia negli ultimi anni, prima di tutto nei Paesi esteri confinanti. In ognuno degli Stati vicini, tranne in Liechtenstein, comitati civici, partiti o gruppi burla hanno lanciato iniziative per l’annessione alla Confederazione.

L’articolo di NZZ prosegue elencando le diverse iniziative estere di adesione alla Svizzera, che avevano raggiunto il momento più intenso durante la crisi del debito sovrano europeo tra il 2011 e il 2012. Propositi mai andati oltre qualche titolo di giornale, vista la debolezza dei tentativi fatti in questo senso. Simon Gemperli cita un esempio storicamente rilevante di iniziativa di adesione alla Svizzera, fatto dal Bundesland austriaco Vorarlberg nel 1919, bocciato perché avrebbe creato squilibri religiosi tra le diverse confessioni cristiane presenti nella Confederazione elvetica. Un problema ormai superato, mentre rimane aperta la questione linguistica. In questa parte dell’articolo Gemperli ragiona di possibili estensioni contemporanei della Svizzera nei tre grandi Paesi ai suoi confini, Italia, Francia e Germania. A proposito del nostro Paese è scritto

Die Übermacht der Deutschsprachigen müsste dann durch eine Expansion nach Süden ausgeglichen werden (siehe nebenstehenden Text), wo die Lega Nord bereits in den Startlöchern sitzt. Durch ein Abtreten der Lombardei an die Schweiz könnte schliesslich die Schlacht von Marignano von 1515, als die Eidgenossenschaft als Grossmacht abdankte, rückgängig gemacht werden.. Il predominio della lingua tedesca dovrebbe di conseguenza essere equilibrato da un’espansione al Sud, dove la Lega Nord si trova già ai blocchi di partenza. Se la Lombardia se ne andasse alla Svizzera si potrebbero invalidare gli effetti della battaglia di Marignano nel 1515, quando la Confederazione abdicò al ruolo di grande potenza.

 

LA BUFALA DELLA LOMBARDIA IN SVIZZERA MAI SCRITTA DA NZZ

Dopo questa lunga e anche divertente parte su poco possibili annessioni della Svizzera, il pezzo di NZZ passa a uno scenario più credibile.

Realistischer als die Verschiebung der Grenzen ist deren Überwindung im alltäglichen wirtschaftlichen und gesellschaftlichen Leben. Die Wirtschaftsgeografie bezeichnet präziser als die Politik, welche Gebiete zusammengehören. Più realistici degli spostamenti dei confini è il loro superamento nella vita economica e sociale di ogni giorno. La geografia economica descrive più precisamente della politica quali territori siano strettamente legati l’uno con l’altro

Un concetto ribadito nella chiusura finale del pezzo, che dice.

Die Schweiz wird in den nächsten Jahrzehnten vermutlich über sich hinauswachsen – aber nicht durch Gebietsgewinne, sondern weil Landesgrenzen an Bedeutung verlieren und benachbarte Regionen zusammenwachsen. La Svizzera supererà se stessa nei prossimi decenni, non però grazie ad acquisizioni territoriali, ma piuttosto per la perdita di importanza di confini territoriali e la comune crescita di regioni confinanti.

Un articolo che prende lo spunto sulle tensioni secessionistiche in Europa per rimarcare come i legami economici e sociali in Europa mettono sempre più in discussione i confini politici legati agli Stati nazionali è così diventato per alcune testate un progetto politico per l’espansione della Svizzera e l’annessione della Lombardia. Non è semplicemente vero, come si può constatare dalla lettura del tedesco.

 

 

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