Bruno Rota vuota il sacco: «È uno scandalo tremendo, Raggi mi chiese di rimanere»

29/07/2017 di Redazione

Dopo il siluramento Bruno Rota, direttore generale Atac spiega a Repubblica la gravissima situazione in cui versa la società di trasporti capitolina. Racconta cosa è accaduto negli ultimi giorni e tutte le cause che lo hanno spinto alla richiesta di dimissioni.

Riporta Repubblica:

Quindi non è stato rimosso?

«Eccolo il numero del protocollo della lettera di dimissioni: 0117314. La sindaca Raggi mi ha scongiurato di restare
e di mantenere il più stretto riserbo sulle dimissioni. Io l’ho fatto. Stavo lavorando alla procedura per il concordato
preventivo sotto la vigilanza del tribunale, la procedura ritenuta da me necessaria per risanare l’azienda evitando il
fallimento. Ero riuscito anche a spiegare ai grillini cos’è un concordato».
E, invece, ha mollato tutto. Perché?
«Come dico nella lettera di dimissioni, per la gravissima situazione di tensione finanziaria della società. Una situazione che può essere risolta soltanto con un intervento drastico e con il pieno riconoscimento di quanto accaduto.
Avrei dovuto sentire attorno a me un clima di totale fiducia. E così non è stato. Racconto solo un episodio, per dare
l’idea: il mio primo giorno di lavoro in Atac è stato il 18 aprile, ma le deleghe operative mi sono state assegnate il
28 giugno, solo un mese fa».
Quindi la sindaca Raggi non l’ha sostenuta?
«Guardi, la situazione è peggio di quanto si possa credere. Ho scoperto che da anni l’azienda fa fatica a pagare gli
stipendi, con soluzioni trovate anche nelle ultime ore utili per rispettare le scadenze con i lavoratori. Per non parlare
dell’esposizione con i fornitori per 325 milioni».

(in copertina foto ANSA/DANIELE MASCOLO)

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