Brexit spiegata in 7 punti

29/02/2016 di Andrea Mollica

Brexit

, l’addio del Regno Unito all’Unione europa potrebbe materializzarsi con la vittoria dei no al referendum del 23 giugno sulla Brexit. Ecco spiegato in 7 punti quali sono i principali temi relativi alla Brexit.

    • 1. Che problema ha il Regno Unito con l’Europa. Lo scetticismo dei britannici verso l’Europa ha ragioni storiche profondamente radicate. La costruzione del Regno Unito è stata molto più pacifica rispetto alle guerre che hanno portato agli Stati nazionali europei, insanguinando per diversi secoli il suolo continentale. I conflitti di Napoleone come le due guerre mondiali hanno ulteriormente rafforzato la distanza ideale tra l’isola britannica e il suo Continente d’appartenenza. L’adesione al processo di integrazione dell’UE è stato caratterizzato da un profondo scetticismo verso lo scarso pragmatismo e l’eccessivo statalismo che i britannici rimproverano ai Paesi europei.
    • 2. Come sarebbe l’UE senza il Regno Unito? L’UE perderebbe peso politico. L’economia britannica è la quinta a livello mondiale, il Regno Unito è una potenza nucleare con seggio permanente all’Onu e ha uno degli eserciti più forti d’Europa, insieme a Francia e Russia. L’Unione europea perderebbe il suo Stato membro più liberale e più legato agli Stati Uniti: la cultura anglosassone scomparirebbe dal processo di unificazione europea.
    • 3. Cosa perde il Regno Unito con la Brexit. L’economia britannica è strettamente collegata a quella europea: più della metà dell’export del Regno Unito è venduto all’interno del mercato unico dell’UE. Il governo di Londra sarebbe costretto a firmare trattati bilaterali come la Svizzera per non perdere l’accesso al suo mercato più importante. Standard & Poor’s ha minacciato il declassamento del rating britannico in caso di addio all’UE, mentre la sterlina si è svalutata sui timori della Brexit.

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  • 4. Effetto Boris Johnson sulla Brexit. La Brexit è diventata un campo di battaglia all’interno dei Conservatori. Il premier britannico è contrario all’addio all’UE, e la sua leadership è stata sfidata dal sindaco di Londra Boris Johnson, che si è schierato per la Brexit. La maggior parte degli elettori conservatori così come dei parlamentari è a favore dell’addio al Regno Unito.
  • 5. Il Regno Unito può liberarsi dalle regole dell’UE? A livello politico ed economico il Regno Unito avrà grosse difficoltà a uscire in modo definitivo dal processo di integrazione europea. L’unico Paese che finora ha abbandonato l’unificazione è stata la Groenlandia nel 1985, quando lo stato dell’approfondimento comunitario era sensibilmente inferiore all’attuale, quasi inesistente al confronto. Lo scetticismo dei mercati finanziari e lo schieramento massiccio della grande industria e dell’alta finanza per la permanenza nel Regno Unito evidenziano le numerose preoccupazioni per le conseguenze della Brexit.
  • 6. Come si svolge il dibattito sulla Brexit. Le più prestigiose testate britanniche si sono schierate contro la Brexit. Financial Times e The Economist hanno evidenziato in numerosi editoriali le negative conseguenze dell’addio all’UE. I giornali progressisti come The Guardian sono per rimanere nell’UE, mentre i tabloid conservatori sono piuttosto freddi. Quotidiani molto venduti come The Sun o Daily Mail non si sono finora espressi con chiarezza, anche se il loro euroscetticismo sembra indicare un possibile sì.
  • 7. Quante chance ha la Brexit? I sondaggi rilevano un quadro incerto in merito al referendum sulla Brexit, anche se i dati collezionati a poco meno di quattro mesi dal voto non sono così indicativi. La maggioranza dei britannici è chiaramente euroscettica, ma l’addio all’Unione europea lascia molti dubbi anche tra chi al momento è schierato per il no all’accordo. Il tipico pragmatismo del Regno Unito potrebbe apprezzare il compromesso raggiunto da David Cameron, che ha riservato un ruolo speciale alla Gran Bretagna all’interno dell’UE.
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