Bonus baby sitter 2016: cos’è, quanto vale, come richiederlo. Tutte le info

03/02/2016 di Redazione

Da lunedì primo febbraio è attivo sul sito dell’Inps il bonus baby sitter 2016, una misura a sostegno delle famiglie prevista in favore delle mamme lavoratrici introdotta nel 2012 (già valida per il triennio 2013-2015) rinnovata nell’ultima legge di Stabilità. L’assegno serve a far fronte alle spese per l’asilo nido o a pagare servizi di baby-sitting e quest’anno può valere 600 euro al mese per un massimo di sei mesi. È destinato sia a donne che lavorano nel settore pubblico o privato, che ad autonome o parasubordinate. Ecco tutte le principali informazioni.

 

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BONUS BABY SITTER 2016, COS’È

Il bonus baby sitter 2016 è una prestazione a sostegno del reddito garantita dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. Viene definito precisamente «voucher baby sitting – asili nido» e consiste in due forme di contributo alternative tra loro: un contributo per gli asili nido «per far fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati accreditati») o voucher per l’acquisto di servizi di baby sitting.

BONUS BABY SITTER 2016, CHI PUÒ RICHIEDERLO E CHI NO

Il bonus baby sitter 2016 è destinato alle mamme che lavorano come dipendenti sia nel settore pubblico che privato e le lavoratrici iscritte alla gestione separata dell’Inps, comprese le libere professioniste. Spmp escluse invece le lavoratrici autonome iscritte ad altra gestione previdenziale, quelle esentate completamente dal pagamento della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati convenzionati e le lavoratrici che usufruiscono dei benefici del Fondo per le Politiche relative ai diritti e alle pari opportunità. Non c’è un limite reddituale per la presentazione della domanda. Bisogna presentare una dichiarazione Isee, che tuttavia servirà solo in caso di esaurimento dei fondi stanziati. Finora però le risorse disponibili per il bonus non sono mai esaurite.

BONUS BABY SITTER 2016, ENTRO QUANDO PRESENTARE LA DOMANDA

Le mamme lavoratrici che intendono presentare la domanda per ottenere la prestazione dell’Inps devono farlo negli 11 mesi successivi alla conclusione del periodo di congedo obbligatorio di maternità e non devono aver già usufruito di tutto il periodo di congedo parentale. L’assegno può essere chiesto anche per più figli.

BONUS BABY SITTER 2016, QUANTO VALE

Il bonus baby sitter 2016 vale 600 euro al mese e viene erogato per un periodo massimo di 6 mesi (3 per la lavoratrici autonome iscritte alla gestione separata dell’Inps) in alternativa al congedo parentale, al quale la lavoratrice rinuncia. Si può arrivare quindi ad un valore di 3.600 euro. L’importo del contributo per servizi di baby sitting e l’asilo nido è ridotto per le lavoratrici part-time, in virtù della minore entità della loro prestazione.

BONUS BABY SITTER 2016, COME VIENE PAGATO

I due tipi di contributi (il bonus per l’asilo nido e il bonus baby sitter) vengono erogati con diverse modalità. Il primo viene erogato attraverso un pagamento direttamente alla struttura scolastica scelta dalla mamma, dopo la presentazione da parte della stessa struttura della documentazione che attesta l’effettiva fruizione del servizio, fino al raggiungimento dell’importo di 600 euro mensili, per ogni mese di congedo parentale non fruito. La struttura scolastica scelta dai genitori dev’essere indicata nell’elenco presente sul sito dell’Inps. È dunque opportuno che chi intende ottenere il beneficio verifichi prima attentamente la presenza nella lista dell’asilo al quale intende rivolgersi.

Per quanto riguarda il servizio di baby sitting, invece, il contributo viene erogato attraverso buoni lavoro. L’inps paghera 600 euro in voucher. Anche in questo caso vanno calcolati 600 euro mensili per ogni mese di congedo parentale non fruito dalla mamma. I buoni lavoro sono solo cartacei e vanno ritirati presso la sede provinciale dell’Inps. I voucher possono essere ritirati in una sola soluzione o solo in parte, oppure con cadenza mensile. In ogni caso possono essere ritirati entro e non oltre 120 giorni dalla comunciazione di accoglimento della domanda. I buoni lavoro vanno spesi entro la loro scadenza. Le mamme, prima dell’inizio della prestazione lavorativa di bay sitting dovranno comunicare il proprio codice fiscale, il codice fiscale della baby sitter, il luogo in cui si svolge la prestazione lavorativa e le presunte date di inizio e fine attività.

BONUS BABY SITTER 2016, COME PRESENTARE LA DOMANDA

La domanda per il bonus baby sitter 2016 (o per il bonus asilo nido) va presentata attraverso il sito dell’Inps con accesso con il proprio codice pin o tramite un patronato. Nella domanda va innanznitutto indicato di quale forma di contributo (baby sitter o asilo nido) s’intende beneficiare (ed eventualmente anche la struttura scolastica) e il periodo e il numero di mesi di fruizione. Va poi dichiarato di voler rinunciare alla fruzione del congedo parentale (per un numero di mesi pari a quello di fruizione del contributo) e di aver presentato la propria dichiarazione Isee. Una dichiarazione Isee valida (se non disponibile nelle banche dati dell’Inps) va presentata all’istituto in via telematica o rivolgendosi ad un caf (centro assistenza fiscale) convenzionato. Dopo la presentazione della domanda spetta poi all’Inps avvisare il datore di lavoro della riduzione del numero di mesi di congedo della sua dipendente.

BONUS BABY SITTER 2016, COME RINUNCIARE

È possibile anche rinunciare al contributo, dal giorno successivo all’accoglimento della domanda, solo via web. In questo caso i voucher eventualmente ritirati e non ancora utilizzati devono essere restituiti alla sede provinciale dell’Inps (laddove erano stati ritirati).

BONUS BABY SITTER 2016, A QUANTI È DESTINATO

Per il bonus asilo nido e il bonus baby-sitter 2016 il governo nell’ultima legge di Stabilità ha stanziato 20 milioni di euro. Potranno dunque essere accontentate, in teoria, oltre 5.500 mamme. Ma il numero diventa più alto se si considerano le lavoratrici part-time (che come detto ottengono un beneficio di importo minore) e quelle che non usufruiranno del contributo per il massimo previsto (di 6 mesi).

(Foto di copertina: Ansa / Ettore Ferrari)

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