Chi bombarderà la Siria

Chi bombarderà la Siria? Di giorno in giorno il fronte sembra farsi più grosso, dopo la promessa del Premier Cameron di scendere in guerra con Francia, Usa e Russia. Ne parlano i maggiori quotidiani oggi, fra cui il Corriere

CHI FA LA GUERRA IN SIRIA

Il fronte si va componendo

E alla fine del colloquio all’Eliseo il premier dà ragione al presidente francese: bombardare lo Stato Islamico non solo in Iraq ma anche in Siria è la scelta giusta. «Ho la ferma convinzione che la Gran Bretagna debba fare lo stesso», dice Cameron, mentre i caccia francesi partono in missione per la prima volta non dalle basi in Giordania e negli Emirati arabi uniti ma dalla portaerei Charles De Gaulle, uno strumento di guerra che la Gran Bretagna, «purtroppo» dice Cameron, non ha più. E truppe di terra russe, sostenute da tank e caccia, avrebbero partecipato, per la prima volta, ad operazioni in Siria per strappare un altopiano strategico.

C’è sempre l’incognita del voto, ma Cameron pensa di potersela cavare

Quindi chiederà al Parlamento di Westminster di pronunciarsi di nuovo sulla guerra in Siria. Una ventina di deputati conservatori sono contrari ma Cameron potrebbe contare su non pochi laburisti dissidenti, che voteranno a favore nonostante l’opposizione di principio del leader del partito Jeremy Corbyn. I primi raid del Regno Unito sull’Isis a Raqqa e sugli altri centri jihadisti siriani potrebbero cominciare prima di Natale.

Molti i nodi da sciogliere. Se da un lato Hollande deve ancora convincere altri partner europei, Merkel e Renzi su tutti, dall’altro bisognerà badare anche alla “guerra parallela” Obama-Putin, che rischia di riversarsi sul fronte siriano in maniera incontrollabile

Oggi a Washington incontrerà Obama, che potrebbe concedere qualcosa anche per non lasciare troppo spazio alla Russia di Putin, ma che attraverso il portavoce Josh Earnest ha chiesto anche agli alleati europei «di fare di più». Mercoledì sera il presidente francese tornato all’Eliseo cenerà con la cancelliera Merkel, e giovedì mattina incontrerà il presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi, tra i meno favorevoli all’escalation militare. Poi Hollande partirà per Mosca per parlare con il suo nuovo, improbabile amico Vladimir Putin

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