Un politico di Cassino, Niki Dragonetti, ha denunciato la Boldrini per un tweet “anticostituzionale”

14/09/2017 di Redazione

Laura Boldrini è indagata dalla Procura di Cassino, dopo che un imprenditore ed esponente provinciale di Popolari per l’Italia, Niki Dragonetti, ad agosto ha denunciato un suo tweet come “atto contrario alla Costituzione”. «Europa, resistenza a cedere quote sovranità. Ma il traguardo va raggiunto o prevarranno disgregazione e populismo», cinguettava la presidente della Camera dei Deputati. Una frase che – secondo il querelante – invitava gli italiani a compiere un atto contrario alla Costituzione, che riserva la sovranità al popolo italiano e non ad organi sovranazionali. «La cessione di sovranità dell’Italia in favore dell’Europa rappresenta indiscutibilmente – si legge ancora nella denuncia – la fine dell’Italia quale nazione libera ed indipendente, ciò è esattamente quello che accadrebbe in caso di occupazione militare del paese».

LAURA BOLDRINI INDAGATA PER ATTO CONTRARIO ALLA COSTITUZIONE

L’apertura di un fascicolo su Laura Boldrini, dopo la denuncia a suo carico, è un atto dovuto da parte della Procura di Cassino, come sottolinea il Tempo, che oggi ne dà notizia:

Cosa accadrà ora? Nulla di più di quanto possa accadare da una persona formalmente iscritta nel registro degli indagati di una qualsiasi procura italiana: il magistrato ha dato incarico alla polizia giudiziaria di svolgere precise indagini. E lì dove fosse necessario la presidente Boldrini potrà anche essere ascoltata. Con l’avviso di conclusione indagine (dai quattro ai sei mesi di tempo salvo proroghe) l’indagata eccellente potrà discolparsi e presentare una memoria difensiva, salvo che il magistrato non decida prima di chiedere l’archiviazione del procedimento. Sarà poi il Giudice per le Udienze Preliminari a decidere, in base agli elementi investigativi raccolti, se l’indagata possa essere rinviata a giudizio o scagionata.

 

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NIKI DRAGONETTI SU FACEBOOK: «LA BOLDRINI DEVE DIMETTERSI SUBITO»

Per Niki Dragonetti, invece, l’iscrizione al registro degli indagati di Laura Boldrini è una grande notizia. Su Facebook questa mattina il politico e imprenditore laziale ha pubblicato un video, in cui si intitola «la battaglia contro il presidente Boldrini e compagni, tutte quelle persone che continuano ogni giorno a denigrare gli italiani e a essere razzisti contro gli italiani». Niki Dragonetti sostiene che il tweet della Boldrini contenesse un messaggio anticostituzionale, cosa inaccettabile dalla terza carica dello Stato. Pertanto il querelante invita la presidente della Camera alle dimissioni immediate.

 

NIKI DRAGONETTI STAR DEL WEB DOPO LA DENUNCIA CONTRO LAURA BOLDRINI

Quello pubblicato oggi da Niki Dragonetti non è il primo video messaggio. L’imprenditore e politico residente a Cassino sta portando avanti una battaglia mediatica contro la Boldrini «e gli altri compagni». Per il Tempo, grazie alla sua «denuncia-provocazione», è diventato un «fenomeno del web»:

Oltre tre milioni di visualizzazioni in meno di due mesi e centinaia di richieste di incontro e confronto che arrivano da tutta Italia. Niki Dragonetti viene reclamato da tutte quelle categorie che lamentavano vessazioni continue da parte dello Stato. «La mia denuncia che in realtà voleva essere una provocazione – spiega Dragonetti – si è rivelata una sorta di piede di porco che ha aperto un vaso saturo. Gli italiani, anche quelli che non hanno un preciso ideale politico, sono stanchi di dover subire. Stanchi di dover lottare per la sopravvivenza quotidiana. Non si tratta di essere razzisti o pacifisti. Come può un pensionato di ottanta anni pensare di denigrare chi è diverso per razza o religione. Il problema è che la nostra bella Italia non è in grado di sopportare un peso così grande. Non eravamo pronti per l’introduzione dell’Euro e non eravamo pronti per accogliere così tante persone. Siamo al default politico ma sembra che ancora nessuno lo abbia capito. Le forze dell’ordine, oramai sempre più prive di uomini e mezzi, vengono sbeffeggiate se provano a ristabilire un ordine. I magistrati denigrati se aprono inchieste sulle Ong. Insomma con l’avvento della Sinistra renzo-boldriniana si è pensato più alla tutela degli interessi delle caste che del vero motore della nostra nazione: il popolo che è e resta sempre Sovrano. Nonostante la signora Boldrini abbia provato a toglierci questo diritto».

Aggiornamento 15 settembre:

PROCURATORE CHIEDE L’ARCHIVIAZIONE PER LAURA BORDINI

La notizia di reato è «infondata»: per questo il procuratore della Repubblica di Cassino, Luciano D’Emmanuele, ha chiesto l’archiviazione per Laura Boldrini.

(Foto di copertina: ANSA / ANGELO CARCONI)

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