Bimbo caduto nell’ascensore, le prime testimonianze

Il giorno dopo la tragedia nella metro Furio Camillo di Roma sui giornali le agghiaccianti testimonianze di chi si è trovato suo malgrado ad assistere a quella che descrive come una scena straziante. Ne parlano Repubblica e Messaggero.

UNA SCENA STRAZIANTE

A parlare una 18enne, l’ultima a lasciare la stazione metro

«Sono stata l’ultima ad uscire dalla stazione – racconta – ho visto un uomo con la divisa tipo da controllore che era steso a terra svenuto nel gabbiotto vicino all’ascensore. Ho chiesto ad un poliziotto e mi ha risposto che c’era stato un incidente proprio con l’ascensore ». Quell’uomo svenuto era l’addetto di stazione che si era dato da fare per sbloccare l’ascensore, l’uomo che per tutta la vita porterà questo rimorso e questo dolore. Continua ancora Sara: «Dall’altoparlante qualcuno, con un tono di voce da persona in preda al panico, ha annunciato che dovevamo lasciare la metro. Ho letto solo dopo che era rimasto ucciso un bambino».

E ancora i concitati momenti dell’inutile soccorso

Francesca, la mamma, continuerà a gridare per ore. L’addetto dell’Atac che ha azzardato la manovra di salvataggio rimarrà sotto choc. La mamma riuscirà a calmarsi solo dopo aver abbracciato il marito, portato sul luogo dai carabinieri dopo aver saputo che il suo unico figlio, il piccolino di casa non c’era più. «È orribile restare chiusa in quell’ascensore, a me è successo ed è stata un’odissea» racconta Silvana, 60 anni, che ieri ha pianto quando ha saputo che sotto la stazione c’era ancora il corpicino di Marco. Centinaia di persone sono rimaste in attesa, cercando di capire cosa fosse successo. Kamber, macedone, uscito dalla metro poco dopo la tragedia, appena saputo del bimbo precipitato, si è offerto di aiutare: «Scendo io a prenderlo, posso calarmi io». Ma intanto i vigili del Fuoco stavano arrivando. «Non auguro a nessuno di vedere quello che ho visto» dirà uno dei vigili del Fuoco che ha portato in superficie il piccolino.

ODISSEA METRO

La rabbia è quella che si prova per una tragedia annunciata

«Gradini spaccati e scivolosi, ascensori che si bloccano, prendere la metropolitana ormai è diventata un’odissea» quasi grida in lacrime Mirella Martelli. Loredana Surace spinge su una carrozzina un’anziana: «Sì, prendiamo spesso quell’ascensore e la paura c’è sempre. Spesso i display della metropolitana avvertono che gli ascensori sono guasti».

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