La Biblioteca Fabrizio Giovenale rimarrà aperta ad oltranza

Se le assemblee si giudicano da quante persone rimangono fino alla fine, quella di oggi alla Biblioteca Fabrizio Giovenale può dirsi riuscita. Nella mattinata di mercoledì 23 dicembre, con solo una settimana di preavviso, il Comune di Roma ha – prima per le vie brevi, poi con atto protocollato dagli uffici – comunicato l’irreversibilità del termine ultimo per lo sgombero dei locali del Centro di Cultura Ecologica a Rebibbia, una biblioteca che negli ultimi 15 anni ha accolto e fatto studiare fra i 100 e i 150 studenti al giorno costando all’amministrazione l’ammontare irrisorio di circa 35mila euro all’anno.

LA BIBLIOTECA FABRIZIO GIOVENALE RIMARRA’ APERTA AD OLTRANZA, FRA NATALE E CAPODANNO GLI STUDENTI CI SONO

“Mi fa davvero specie che nell’epoca in cui siamo, dopo tutte le lotte per i diritti, non ci sia nessuno che si prende cura di questo luogo, che presenta almeno un progetto, che spiega come stanno le cose”, dice uno dei ragazzi, prendendo la parola in assemblea dopo la relazione introduttiva del direttore della Biblioteca, che ha annunciato i tempi dello sgombero dei locali: il Comune di Roma ha comunicato che il 30 dicembre l’ispettore dell’amministrazione si presenterà alla Giovenale per gli inventari di rito. Dal primo gennaio 2015 la convenzione scadrà e chiunque si trovi in quei locali sarà considerato occupante abusivo. In ogni caso entro il termine ultimo del 12 gennaio l’inventario dovrà essere concluso e le chiavi riconsegnate.

“La decisione del comune ci ha spiazzato”, confessa Stefano Petrella ai ragazzi in assemblea: da parte della gestione commissariale della Capitale era stata paventata, sebbene in via provvisoria, un’assegnazione conservativa in vista del bando di gara – “che si farà, se si farà, probabilmente dopo le elezioni amministrative”, e dunque dopo giugno. Chissà quando. “Credo che le vie istituzionali si siano esaurite”, dice un ragazzo, seduto sui vasconi dell’ex Vaccheria che da 12 anni è stata riattrezzata come biblioteca.

IL NOSTRO IMPEGNO: SALVIAMO LA BIBLIOTECA FABRIZIO GIOVENALE

Mi chiedo come possiamo costruire una mobilitazione che non sia un semplice ‘esercizio di stile“, dice un’altra ragazza: le strade, in effetti, sembrano poche. “Ci sono interessi privati dietro la decisione del comune?”, chiede un altro degli studenti della Giovenale: “No, evidentemente manca la volontà politica”, è la replica dello staff. Quella di trovare un modo per far proseguire un’esperienza che il 31 dicembre chiuderà i battenti per la scadenza della convenzione: semplicemente, l’amministrazione rientrerà nel possesso delle chiavi della struttura – che è di sua proprietà – e le associazioni che l’hanno animata, facendola diventare un polo di cultura e di attrazione nel quartiere, saranno semplicemente invitate a sloggiare.

“Se negli ultimi due anni l’amministrazione di Ignazio Marino ci avesse ascoltato, emanando per tempo, ad esempio, il bando di gara per questa struttura, adesso staremmo facendo discorsi diversi; o risolvendo l’assegnazione, che per noi è abusiva, alle associazioni di protezione civile del casotto adiacente la biblioteca, che nel piano d’assetto è indicato come “punto ristoro”: poter installare lì una piccola attività profit, sempre con un profilo etico, ci avrebbe consentito di offrire all’amministrazione la gestione della biblioteca a costo zero per l’amministrazione. Saremmo rimasti anche gratis“, scandisce Petrella in assemblea. “Oggi ci troviamo a dialogare con dei tecnici, che hanno emesso un parere tecnico: in passato, chi aveva tempo per dare una soluzione politica non l’ha fatto”.

Gli studenti si organizzano e iniziano a costruire la mobilitazione: lunedì 28 dicembre e mercoledì 30 dicembre, giorno in cui è stato annunciato l’arrivo dell’ufficiale dell’inventario, la Biblioteca rimarrà aperta: scadendo la convenzione il 31 dicembre, si tratta in effetti di un’apertura ad oltranza. Perché, dicono gli studenti, “noi qui ci veniamo per studiare e abbiamo tutta l’intenzione di continuare a farlo”, per offrire informazioni e la possibilità a chiunque di saperne di più sul centro in cui, dicono tutti, “siamo cresciuti”. Pronti anche a far inventariare i tavoli della biblioteca mentre i ragazzi ci studiano sopra.

Share this article