Berlusconi boccia (ancora) le primarie

24/08/2015 di Alberto Sofia

Altro che aperture forziste sulle primarie di coalizione. Da Villa Certosa, dove si trova in vacanza, al Cav è bastato aver ascoltato le parole – pur “moderate” – di Giovanni Toti, per “sconfessare” subito il suo consigliere politico sulle consultazioni popolari. Se il presidente della regione Liguria aveva evocato l’ipotesi dei gazebo in vista delle amministrative del 2016, sono bastate poche ore per registrare la bocciatura di Berlusconi. Con tanto di nota politica: «In troppe occasioni si sono rivelate manipolabili e non in grado di esprimere il miglior candidato tra quelli in gara». E l’avvertimento, diretto al partito e agli alleati, Lega in testa: «Per le elezioni ritengo che il centrodestra debba scegliere, come è sempre accaduto, attraverso gli accordi tra le forze politiche che lo compongono».

In troppe occasioni le primarie si sono rivelate uno strumento di consultazione popolare estremamente manipolabile e non…

Posted by Silvio Berlusconi on Domenica 23 agosto 2015

 

PRIMARIE, BERLUSCONI “SCONFESSA” TOTI: «ACCORDI TRA LE FORZE POLITICHE PER AMMINISTRATIVE» –

Al di là dell’approvazione delle primarie di coalizione come “eventualità” arrivata il 28 maggio 2014 dallo stesso Ufficio di presidenza di Fi, la bocciatura di Berlusconi non è certo una sorpresa. Non è un mistero che per l’ex presidente del Consiglio siano sempre state indigeste. Tanto che proprio sulle consultazioni popolari si è consumato anche lo strappo con Raffaele Fitto, il neo leader di Conservatori e Riformisti che le reclamava a più livelli, anche all’interno di Forza Italia per rinnovare la classe dirigente. Sorprende, però, il metodo usato per lanciare il messaggio. Tanto che non ci sarebbe stato nemmeno un chiarimento, prima di diramare la nota, con lo stesso Toti, che ha poi ammorbidito le sue posizioni: «Perfettamente d’accordo con il presidente Berlusconi. Le mie sono riflessioni personali». Seppur confermando come, a suo dire,  senza accordi «forse è meglio cercare regole condivise per scegliere, che andare al voto divisi, siano primarie o assemblee degli eletti o quello che si vuole…».

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BERLUSCONI BOCCIA LE PRIMARIE –

Per il Cav, invece, nulla da fare. Nella mente di Berlusconi non c’è spazio per le primarie nel centrodestra da ricostruire. Anche perché, è chiaro, al momento i rapporti di forza sono stati stravolti da Matteo Salvini, con il Carroccio ormai prima forza politica nelle gerarchie del centrodestra. L’impressione è che Berlusconi intenda così frenare l’Opa leghista. Il timore di larghe fette del gruppo dirigente forzista nordista, invece, è quello di auto-consegnarsi al Carroccio. E rischiare di allontanare, ancora di più, un elettorato moderato che alle ultime elezioni ha abbandonato Fi per lasciarsi attirare dalle sirene renziane o rifugiarsi nell’astensione.

Di certo, le parole del Cav sulle primarie non sono piaciute agli alleati potenziali. A partire dallo stesso Carroccio, che sulle consultazioni intende rilanciare per confermare il sorpasso interno al centrodestra. Non è un caso che a insistere sia lo stesso Maroni, in vista delle amministrative di Milano del prossimo anno:

Più dura la posizione dello stesso Fitto, secondo cui la scelta di Berlusconi “blocca il centrodestra”, consegnandolo nelle mani del premier. Sulle primarie, però, tra i CoR di Fitto, Fdi di Giorgia Meloni e la Lega si continua a dialogare. E non mancano le accuse degli stessi fittiani all’ex “padre padrone” e leader di Fi: «Per mesi hanno parlato di modello repubblicano americano, ma nel Gop le primarie si fanno…». Un paradosso, quello forzista, secondo Fitto e la sua truppa parlamentare. Tradotto, nel centrodestra il clima resta ancora quello della faida perenne, anche con i lavori parlamentari fermi per la pausa estiva.

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