Beppe Grillo e la rivincita degli ex 5 stelle

L’Emilia Romagna è una terra di dolori per il Movimento 5 stelle. Ben tre epurati eccellenti, allontanati da Beppe Grillo, si sono presi la loro rivincita personale. Con un ballottaggio o una rielezione.

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Il più celebre è il sindaco di Parma Federico Pizzarotti. Lui, primo cittadino uscente, fu eletto nel 2012 ed escluso dai 5 stelle nel 2016. Risulta il candidato più votato con il 34,7%, seguito da Paolo Scarpa (centrosinistra) che si attesta al 32,8%. Saranno loro due a sfidarsi al ballottaggio. I quindici minuti di celebrità augurati da Grillo al parmense, quando quest’ultimo fu liquidato con un post sul Sacro Blog, sono decisamente aumentati.

MARCO FABBRI: EX 5 STELLE RIELETTO A COMACCHIO

Cinque anni dopo la conquista nel ferrarese è ancora Marco Fabbri il sindaco di Comacchio, riconfermato per un soffio al primo turno da 5039 votanti (50,88%). Il 34enne fu eletto nel 2012 con i 5 stelle e oggi ha corso come civico, con l’appoggio delle liste Per Fare e Persone e Territorio. Fu cacciato dal Movimento nel 2014 con un Ps sul blog. La sua colpa? La nomina ad assessore della nuova giunta provinciale di Ferrara, dove il giovane primo cittadino ricevette la delega al turismo. Un incarico gratuito, come da legge Delrio, che Fabbri accettò a malincuore perché «indipendentemente dai simboli servono gli amministratori che rappresentano il territorio». Scelta che gli costò il simbolo M5S.

C’è poi un capitolo a parte per il comune di Budrio, nel bolognese. Maurizio Mazzanti non è un 5 stelle ma fece adirare qualche mese fa il fedelissimo Max Bugani scatenando non poche polemiche. Mazzanti presentò ai giornali la lista “Movimento Civico Occupiamoci di Budrio” come una eredità del Movimento 5 Stelle, assente in queste elezioni. Mai lo avesse fatto: il pasdaran Bugani lo scomunicò a suon di titoloni sui giornali locali (“Non usi il nome del Movimento 5 Stelle”). Ora Mazzanti è finito al ballottaggio con il sindaco uscente (Pd) Giulio Pierini. Ma si sa: il Movimento non corre mai con civiche ma solo con il simbolo pentastellato. Un simbolo che però, ultimamente, perde colpi davanti a rivali senza colore o partito politico ben definito alle spalle.

(in copertina foto ANSA/CAPATTI)

 

 

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