Beppe Grillo «fa fuori» Marco Canestrari dopo il voto

Poche righe, apparse per precisare due dettagli sulle imminenti elezioni europee: il via libera per chi si vuole tenere la diaria e lo stop a una candidatura inopportuna o sgradita.

Il volantino del Mu Bruxelles
Il volantino del Mu Bruxelles

L’ELIMINATO – Ci rimarrà male Marco Canestrari, candidato alle primarie del M5S per la candidatura alle prossime elezioni europee, proprio oggi a liste chiuse Grillo ha fatto sapere che tra le candidature:  «non sono ammessi dipendenti o collaboratori attuali o ex della Casaleggio Associati», condizione nella quale ricade proprio lui. Peccato solo che la precisazione giunga con molto ritardo e che così il povero Canestrari finisca per farci una brutta figura agli occhi dei fedelissimi di Grillo.

LA DIARIA A PIACERE – Nella seconda parte del messaggio appare una decisa inversione di rotta sul fronte delle indennità, i candidati non s’impegnano più a restituire la parte in eccesso a un minimo stabilito da Grillo, ma: «ogni candidato potrà liberamente decidere se destinare la sua diaria a un fondo sociale che sarà scelto dal portavoce degli eletti al Parlamento europeo (chi dovesse optare per questa scelta è pregato di inserirla nella propria presentazione).» Nemmeno la pubblicità della scelta è obbligatoria, un cambio di direzione davvero notevole che va a toccare uno dei capisaldi della propaganda del M5S, quasi ossessionata dalle retribuzioni degli eletti.

COME LA CASTA – Strana e improvvisa, perché anche i parlamentari europei «li paghiamo noi» e «sono nostri dipendenti», se lo sono i loro colleghi italiani e quindi non si capisce bene il senso di questa evidente discriminazione tra i parlamentari italiani, fustigati per le loro spese e sottoposti al martirio della raccolta degli scontrini e quelli europei che non devono promettere di versare un euro e che pertanto non saranno passibili di polemiche se poi intascheranno tutto come i colleghi dell’odiata casta.

Edit: da Marco Canestrari riceviamo e pubblichiamo:

Voglio rassicurare i lettori di Giornalettismo che il mio umore è ottimo. Penso che si sia dimostrato quanto il MoVimento sia inflessibile rispetto a effettivi o anche solo potenziali conflitti di interesse. Chi si candida lo dovrebbe fare, come ho pensato di farlo io, al servizio del MoVimento e della comunità, non deve pensare che il MoVimento sia al suo servizio; quindi mi fido di questa valutazione rispetto al bene del MoVimento. Ulteriori precisazioni qui

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