Barcaccia, la Procura chiede l’archiviazione per i vandali del Feyenoord

17/03/2016 di Alessio Barbati

ARCHIVIAZIONE PER I VANDALI DELLA BARCACCIA

«La Procura di Roma, rappresentata dal pm Eugenio Albamonte, ha deciso di chiedere l’archiviazione del procedimento per danni contro quarantaquattro teppisti perché i vandali dal punto di vista penale sono già stati condannati in Olanda: in base al principio del “ne bis in idem” non possono essere processati per gli stessi reati in un altro paese». Lo riporta giovedì mattina il Messaggero, in riferimento alla guerriglia urbana scatenata dai tifosi del Feyenoord prima della partita con la Roma il 19 febbraio 2015. Va ricordato che la sentenza di Amsterdam non prevede alcun risarcimento e l’unico modo per far sì che qualcuno paghi è sperare in una nuova azione legale.

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DOVE E’ FINITA L’INDIGNAZIONE?

«Puniremo con molta severità e durezza i tifosi olandesi che, pieni di birra, hanno preso a sassate Roma un vero e proprio insulto alla civiltà» diceva Matteo Renzi all’epoca. «Roma devastata e ferita. Non finisce qui» tuonava l’ex sindaco Marino, cui faceva eco il ministro della cultura Franceschini: «E’ una vergogna – diceva – Non sono tifosi, sono vandali. Spero che adesso ci siano punizioni esemplari». «Pene esemplari e nessuna indulgenza» confermava Nicola Zingaretti. Ebbene, ad oggi, pene esemplari non ne abbiamo viste. Del risarcimento neanche l’ombra e, con buona pace di Marino, è finita qui.

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L’OPPOSIZIONE DEL CODACONS

Intanto, il Codacons ha presentato al Gip del Tribunale di Roma opposizione alla richiesta di archiviazione della Procura, chiedendo di proseguire le indagini: «È inaccettabile che i danni alla storica fontana del Bernini rimangano senza un colpevole – dichiara Carlo Rienzi, candidato a sindaco di Roma – Non avviando il processo anche in Italia, infatti, sarà impossibile per la città ottenere il giusto risarcimento dei danni. Per questo ci batteremo affinché i responsabili dei danni a Roma e ai cittadini vengano perseguiti e paghino per i reati commessi».

IN OLANDA PEGGIO CHE IN ITALIA?

Un normale processo, in Italia, si sarebbe concluso con il risarcimento dei danni. Certo, ci avremmo messo 50 anni, ma prima o poi sarebbe arrivato. «In effetti nella sentenza olandese – ammette l’ambasciata di Amsterdam al Messaggero – non si parla di risarcimenti. Alcuni teppisti sono stati mandati ai servizi sociali, uno di loro in carcere. Le accuse vanno dai disordini in pubblico, alla resistenza a pubblico ufficiale alle molestie. Dai filmati per ora non è stato possibile stabilire materialmente chi lanciò gli oggetti contro la fontana. Tuttavia in un giudizio successivo, a livello civile, le autorità italiane potranno chiedere l’indennizzo. Certo, servirà un nuovo processo». Eh, certo.

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