«Allo stadio Olimpico la bandiera di Aldrovandi non può entrare»

Chi ha assistito alla partita Roma-Spal di ieri pomeriggio allo Stadio Olimpico, si sarà senz’altro reso conto del silenzio assordante dei circa mille tifosi biancazzurri arrivati da Ferrara per supportare la propria squadra. La motivazione, secondo alcune fonti vicine al tifo organizzato, sarebbe da rintracciare in un episodio avvenuto prima del match. I supporter biancazzurri, infatti, sono soliti portare – in casa e in trasferta – una bandiera con l’immagine di Federico Aldrovandi, il giovane di Ferrara ucciso da quattro poliziotti il 25 settembre del 2005.

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BANDIERA ALDROVANDI BLOCCATA ALL’OLIMPICO

All’ingresso dello Stadio Olimpico, il vessillo è stato bloccato ed è stato impedito ai tifosi di portarlo all’interno dei cancelli d’accesso. La bandiera, infatti, sarebbe stata ritenuta non conforme ai regolamenti dello Stadio Olimpico o, comunque, non avrebbe avuto le necessarie autorizzazioni per poter essere sventolata all’interno del settore ospiti.

Una delusione per i tifosi della Spal che hanno deciso di esternare la loro protesta restando in silenzio per tutta la durata del match. Federico Aldrovandi, per la cui morte i quattro poliziotti sono stati condannati a 3 anni e 6 mesi per eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi, è diventato un simbolo per la città di Ferrara e per la sua storica squadra.

BANDIERA ALDROVANDI, IL SIGNIFICATO PER LA CITTÀ DI FERRARA E PER I TIFOSI DELLA SPAL

Immediatamente dopo la promozione in Serie A della Spal, avvenuta al termine della scorsa stagione, il papà Lino aveva scritto una toccante lettera indirizzata proprio al figlio, in cui si raccontava la gioia e la commozione per un traguardo che i due, purtroppo, non avrebbero potuto festeggiare insieme.

E anche se con ogni probabilità, in punta di regolamento, allo Stadio Olimpico non è stato fatto altro che applicare una disposizione generale, il mancato ingresso in tribuna della bandiera di Federico Aldrovandi resta una nota stonata in una serata di sport. Contemporaneamente, ci si chiede perché laser, petardi, oggetti contundenti di altro tipo – anch’essi vietati dai regolamenti – compaiono puntualmente tra i seggiolini di uno stadio. Può una bandiera, un simbolo, essere paragonata a tutto questo?

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