547 bambini vittime di violenza a Ratisbona? Adinolfi: «A me a scuola capitò di prendere schiaffi…»

20/07/2017 di Redazione

Almeno 547 bambini tra il 1945 e l’inizio degli anni ’90 sono stati vittime di violenza nel Coro del Duomo di Ratisbona, il più antico coro di voci bianche del mondo. A fornire i dati è stato Ulrich Weber, un avvocato incaricato dalla Chiesa di far luce sullo scandalo, che nel documento finale dell’indagine ha indicato anche 67 casi di abusi sessuali.

 

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(Immagine: screenshot da Facebook)

 

BAMBINI VITTIME DI VIOLENZA, ADINOLFI: «GIOCO SPORCO PER MACCHIARE LA CHIESA»

Si tratta di un rapporto agghiacciante, che non sembra preoccupare più di tanto Mario Adinolfi, giornalista e leader del movimento ultracattolico Il Popolo della Famiglia, che due giorni fa in un post su Facebook ha parlato delle denunce e del rapporto come «gioco sporco e anche un po’ vile, per macchiare la Chiesa e indirettamente Papa Benedetto XVI». «Devono vergognarsi», è stato il suo commento. Nel post Adinolfi ha ricordato al sua esperienza di studente in una scuola cattolica dove gli capitò «di prendere qualche schiaffo» ma dove – ha spiegato – la formazione «era di assoluta eccellenza», perché «si doveva studiare come matti e i prof erano severissimi». «Qualcuno – ha continuato il giornalista – potrebbe ricordare quegli anni come ‘un inferno’ e sono certo che un magistrato solerte nel 2017 troverebbe centinaia di ragazzi ‘vittime di violenze’ tra quelli passati in mezzo secolo nella mia scuola». «A Ratisbona – è stata la sua conclusione – hanno fatto questo gioco».

 

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Nessun riferimento alla denuncia di violenze sessuali, di cui parla invece perfino Gerhard Ludwig Muller, vescovo di Ratisbona nel 2010, oggi chiamato in causa dal rapporto di Weber per il modo in cui avrebbe gestito le prime denunce. In un’intervista al Corriere della Sera Muller racconta di essere stato lui ad avviare il processo di informazione incaricando un team di esperti affinché indagassero sui fatti accaduti prima del suo mandato e dice anche di provare «vergogna» per la vicenda. «Ho sempre creduto che la misericordia nella Chiesa non sia possibile senza una vera giustizia», afferma. «Riguardo agli abusi sessuali, si tratta di relativamente pochi delinquenti, nove, che hanno spesso fatto tante vittime. Non dico gli schiaffi, ma le violazioni corporali e psichiche erano crimini anche nel passato. Come uomo di Chiesa faccio mia la sofferenza delle vittime, delle loro famiglie e delle comunità. Parliamo di delicta graviora, i delitti più gravi. Perché la Chiesa non è una qualsiasi istituzione mondana ma il Corpo di Cristo, il Popolo di Dio».

(Immagine: screenshot da Facebook)

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