«Trent’anni fa mi sono seduto con te». L’audio del boss Graviano su Berlusconi entra nel processo Stato-mafia

29/06/2017 di Redazione

Nel processo sulla cosiddetta trattativa tra Stato e mafia di inizio anni ’90 entrano anche le registrazioni audio del boss di Cosa Nostra Giuseppe Graviano, detenuto al 41 bis dal 1994, intercettato in carcere mentre riferiva di presunti favori che Silvio Berlusconi avrebbe ricevuto dall’organizzazione criminale. La Corte d’assise di Palermo ha accolto la richiesta della procura di trascrivere le conversazioni in cui il mafioso della cosca di Brancaccio parlava in carcere col detenuto Umberto Adinolfi sia dei favori che del ruolo che il leader di Forza Italia ed ex premier avrebbe avuto nelle stragi mafiose.

 

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NEL PROCESSO LE INTERCETTAZIONI DEL BOSS GRAVIANO SU FAVORI A BERLUSCONI

La procura, che ha intercettato Graviano nel carcere di Ascoli Piceno per quasi un anno, aveva chiesto la trascrizione e l’ammissione al processo di ben 32 conversazioni, ritenute rilevanti per l’accusa. La corte ha accolto l’istanza per 21 conversazioni mostrando l’intenzione di ritenerle rilevante per il processo, che oramai è alle battute finali. Tra i dialoghi che verranno trascritti oltre a quelli tra Graviano e Adinolfi, ci sono anche quelli tra Graviano e i suoi familiari, in cui si parla del concepimento in carcere del figlio del capomafia di Brancaccio. Il boss aveva confidato al camorrista di avere incontrato e messo incinta la moglie mentre era detenuto al 41 bis.

Nelle intercettazioni in cui Graviano parla con Adinolfi dei presunti favori che la mafia avrebbe fatto negli anni ’90 a Berlusconi, il boss dice: «Ti ho portato benessere, 24 anni fa mi è successa una disgrazia, mi arrestano, tu cominci a pugnalarmi…». E ancora: «Gli faccio fare la mala vecchiaia… 30 anni fa mi sono seduto con te…».

(Foto: ANSA / FRANCO LANNINO)

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