Attentato Bruxelles, la polizia aveva l’indirizzo di Salah Abdeslam dal 7 dicembre?

25/03/2016 di Redazione

Un poliziotto di Mechelen, città a Nord del Belgio, in provincia di Anversa, aveva l’indirizzo di Salah Abdeslam, il super-latitante della strage di Parigi (arrestato il 18 marzo scorso, ndr), dal 7 dicembre scorso. Ma non lo ha mai segnalato a Bruxelles per oltre tre mesi.

 

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ATTENTATO BRUXELLES, L’INDIRIZZO DI SALAH ABDESLAM NOTO DA 3 MESI

A scriverlo oggi è il quotidiano belga DH nella sua edizione online, in un articolo a firma Gilberte Dupont. Secondo quanto riferito, l’ufficiale di polizia aveva ottenuto le informazioni a Mechelen e aveva inserito l’indirizzo in un rapporto confidenziale destinato alla cellula antiterrorismo della polizia giudiziaria federale di Bruxelles: rue des Quatre Vents numero 79, a Molenbeek, dove Abdeslam è stato trovato venerdì scorso. Tuttavia, il rapporto non è stato trasmesso alla capitale ed è rimasto sotto chiave per ben tre mesi presso la polizia di Mechelen. Come riporta DH il 7 dicembre l’ufficiale di polizia di Mechelen sarebbe stato informato da un collega di origine immigrata in congedo per malattia. Veniva riferito che il figlio di un certo D’Jamilla Mohamed Abid aveva molti contatti con Salah Abdeslam e che il giovane viaggiava a bordo di una Citroen nera e viveva al numero 79 di rue des Quatre Vents.

«SALAH PRONTO A COLPIRE A BRUXELLES»

Secondo quanto riportano alcuni media belgi, Salah Abdeslam stava organizzando insieme ai due complici Mohamed Belkaid e Amine Choukri un attacco a Bruxelles, unendosi ai kamikaze del covo di Schaerbeek, con un attentato pianificato per il 28 marzo. Salah doveva avere il compito di sparare per le vie della capitale armato di kalashnikov. Un piano terroristico che sarebbe saltato prima per la sparatoria avvenuta nel covo del quartiere Forest, dove è stato ucciso Belkaid. Poi dallo stesso arresto di Salah, tre giorni dopo a Molenbeek, e Choukri. Catture che avrebbero così spinto il commando di Bruxelles ad anticipare gli attacchi. Lo stesso Ibrahim El Bakraoui spiega nel suo testamento prima di farsi esplodere all’aeroporto di Zaventem: «Dover fare le cose di fretta». Mancano però ancora conferme ufficiali su queste indiscrezioni.

SEI NUOVI FERMI. NUOVO RICERCATO: L’IDENTIKIT DI AL HAMED NAIM

Intanto nella tarda serata c’è stata un’altra operazione delle forze di polizia fra Bruxelles a Schaerbeek: sei le persone fermate.

Compare per la prima volta tra i ricercati un nuovo sospettato,  ovvero Naim Al Hamed, un siriano di 28 anni. L’uomo viene descritto dalle agenzie anti-terrorismo come «armato e molto pericoloso». Sarebbe legato agli attacchi di Parigi e Bruxelles.

(Foto di copertina da archivio Ansa)

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