Attentati Parigi, la Francia chiede assistenza militare. L’Ue dice sì. Si cerca un secondo fuggitivo

ATTENTATI PARIGI –

ore 22.14 – E’ ora ufficiale che i terroristi di Parigi erano almeno nove, e non otto come si credeva fino a oggi. Fonti di polizia hanno comunicato che un video conferma l’esistenza di un nono terrorista. In precedenza i media francesi avevano rivelato che c’è un altro uomo in fuga, oltre al super-ricercato Salah Abdeslam.

ore 21.31 – Gli uomini che indagano sugli attacchi di Parigi avrebbero trovato in uno dei luoghi degli attentati il telefonino di uno dei kamikaze. Lo riferisce la Cnn citando fonti investigative francesi. Sul display un sms con la frase: “Ok siamo pronti”.

Ore 19.39 – Le teste di cuoio tedesche, SEK, sono all’interno dello stadio.

Ore 19.38 – La polizia tedesca ha chiesto ai tifosi di lasciare ordinatamente lo stadio di Hannover dov’era in programma la sfida Germania-Olanda, annullata per motivi di sicurezza. Seguite su Giornalettismo gli aggiornamenti in tempo reale.

ore 19.31 – Annullata Germania-Olanda prevista questa sera a Hannover. La polizia tedesca ha evacuato lo stadio.

ore 19.23 – La Germania esclude la sua partecipazione ai raid anti-Isis. Il ministro degli Esteri Frank-Walter Steinmeier ha riferito che un eventuale coinvolgimento “non avrebbe senso, dopo che 16 paesi hanno mostrato disponibilità ad attacchi aerei sulla Siria, che ne arrivi un diciassettesimo, un diciottesimo o un diciannovesimo”.

ore 19.14 – Il Principato di Monaco ha vietato la trasferta dei tifosi dell’Anderlecht per il prossimo 26 novembre, giorno in cui si giocherà la sfida valida per la Champions League tra i belgi e il Monaco. La società ha spiegato che la decisione è stata presa dal Governo “in seguito ai drammatici eventi che accaduti a Parigi, spingendo il Principato di Monaco ad aumentare il suo livello di vigilanza e mobilitazione delle forze di polizia”. Uefa e Anderlecht erano già al corrente della decisione.

ore 19.05 – La polizia francese ha posto in stato di fermo a Lione un uomo di 35 anni a seguito delle ispezioni condotte dagli agenti. Secondo quanto riporta Le Figaro l’uomo, interrogato lunedì pomeriggio, era in possesso di un “arsenale” tra cui un lancia granate. Secondo le autorità si tratta di un sostenitore «dell’islamismo radicale con legami con le realtà del terrorismo».

ore 19.02 – Secondo i dati diffusi dalla polizia francese, i feriti ancora ricoverati nei vari ospedali della città sarebbero 221.

ore 18.59 – 10.000 persone si sono riunite questa sera a Tolosa per ricordare le vittime degli attentati a Parigi.

ore 18.51 – La polizia tedesca ha comunicato di aver rilasciato le sette persone fermate in giornata a Aachen: “Non abbiamo elementi per trattenerli”. Così le forze dell’ordine.

ore 18.47 – Anonymous ha comunicato di aver bloccato 5.500 profili Twitter ritenute associate all’Isis.

ore 18.45 – Già conclusa l’allerta alla Tour Eiffel e alla zona circostante, chiusa per un allarme bomba. Le strade sono state riaperte al traffico e ai passanti ed è sensibilmente diminuita la presenza delle forze dell’ordine. In molti aspettano ora che la torre si riaccenda dei colori blu bianco e rosso della bandiera francese.

ore 18.37 – La Tour Eiffel, riporta Le Figaro, è chiusa dalle 13,38 a causa di motivi legati alla sicurezza. Sky Tg24 parla invece della chiusura dell’area sottostante la Torre per un allarme bomba. La Torre è chiusa ai turisti dal giorno dell’attacco.

ore 18.23 – Secondo quanto riferito da Le Monde “in base a numerose testimonianze raccolte dalla Polizia” a bordo della Seat nera usata per gli attacchi di PArigi c’era una terza persona insieme ai fratelli Brahimi e Salah Abdeslam. Questa sarebbe ricercata al momento.

ore 18.11 – “La Francia è in guerra da quando la Francia ha bombardato Stati stranieri”. Così ai microfoni di “un giorno da Pecora” su Radio2 Lilian Thuram, ex stella della Nazionale campione del Mondo nel 1998 risponde al Presidente François Hollande che aveva parlato di stato di guerra dopo gli attentati di venerdì scorso: “Il mio paese è in guerra, si’, ma non da oggi: la Francia sta facendo la guerra fuori dalla Francia da un po’ di tempo. Perche’ quando il tuo paese va fuori e bombarda un altro paese vuol dire che è in guerra”. La Nazionale del 1998 era un esempio d’integrazione ma per l’ex Parma e Juventus quei tempi sono lontani: “ne è passato di tempo dal 1998. C’è stata una politica che è andata in tv per dire che la Francia e’ un paese di razza bianca e di religione cristiana. E questo cosa vuol dire? Che chi non e’ bianco e cattolico non e’ francese?”. L’ex difensore punta il dito contro Marine Le Pen: “Ci porta alla violenza: quando crei divisioni nella tua comunità alla fine finisce sempre così. I giovani che ascoltano i discorsi con cui i terroristi fanno proseliti si sentono dire: vedete, non siete francesi per gli altri, lo sapete no?”.

ore 18.03 – Un poliziotto ha ferito a colpi d’arma da fuoco un ladro d’auto a Parigi presso piazza Andre’ Malraux, vicino rue Saint-Honoré nel primo arrondissement. Il ladro, colpito a un braccio, aveva lasciato il veicolo proprio in Rue Saint-Honoré rifugiandosi nell’androne di un palazzo. Il giovane è stato arrestato e portato in ospedale.

ore 17.48 – La Francia è alla ricerca di un secondo fuggitivo direttamente coinvolto negli attentati di Parigi. La conferma arriva dalle autorità. Intanto secondo il quotidiano di Belgrado “Politika” risultano entrate in Serbia otto persone con il passaporto intestato a “Ahmad Almohammad”, lo stesso riportato sul passaporto siriano trovato accanto al corpo del kamikaze fattosi saltare in aria venerdì sera fuori dallo Stade de France a Parigi. Di questi otto, cinque erano in possesso di un passaporto siriano, tre di un documento iracheno.

ore 17.42 – “Identificate tutte le vittime degli attentati a Parigi”. La conferma arriva da radio RTL.

ore 17.35 – Le partite di Ligue 1 e Ligue 2 previste per il prossimo weekend si giocheranno senza le tifoserie ospiti. Lo ha annunciato il segretario di Stato con delega allo Sport francese Thierry Braillard. La decisione è stata presa su indicazione del ministero degli Interni. In tutti gli stadi francesi.

ore 17.26 – “La cosa migliore sarebbe che si presentasse alla giustizia, in modo che si faccia luce su questa storia”. Il fratello di Salah Abdelslam Mohammed spera che il congiunto si costituisca per fare luce su questa storia dopo che il loro terzo fratello, Ibrahim, si è fatto saltare in aria venerdì scorso: “La nostra famiglia è triste per non aver impedito la radicalizzazione dei miei due fratelli”.

ore 17.10 – “Non sappiamo assolutamente dove oggi si trovi Salah”. Così il fratello del ricercato Salah Abdeslam in un’intervista in Belgio da Bfm-Tv: “Effettivamente una fuga si organizza, costa carissima, non si puo’ restare rinchiusi tra quattro mura, due metri per due, e attendere lì che qualcuno ci venga a prendere. Secondo le ultime notizie sarebbe rientrato in Belgio alle quattro del mattino e da allora non si sa più niente di lui”

ore 17.01 – Paul Ryan, speaker della Camera, ha annunciato che la stessa Camera “sta lavorando alla sospensione del piano per i rifugiati siriani dopo gli attacchi a Parigi motivi politici, ma per sicurezza nazionale. Non possiamo consentire ai terroristi di approfittarsi della nostra comprensione. Questo è un momento in cui e’ meglio essere al sicuro”.

ore 16.59 – François Hollande ha dichiarato che la Francia pensa a un “dirito di asilo” per le opere d’arte minacciate dallo Stato islamico (Isis): “Il diritto all’asilo vale per le persone ma l’asilo vale anche per le opere, per il patrimonio mondiale”. La disposizione, ha proseguito Hollande, figurerà in una legge sulla libertà della creazione che sarà esaminata dal Parlamento francese.

ore 16.51 – Secondo quanto riportato dalla stampa francese, sarebbe stata identificata la voce del terrorista che ha rivendicato gli attacchi di Parigi. Si tratterebbe di Fabien Clain, condannato nel 2009 a cinque anni di prigione per aver animato un’organizzazione che reclutava aspiranti jihadisti da mandare in Iraq e tenuto d’occhio fin dal 2001 dall’antiterrorismo insieme al fratello, in quanto membri di una cellula che comprendeva anche i Fratelli Merah e Sabri Essid, poi autori degli attacchi di Tolosa.

ore 16.38 – “Russia e Occidente dovrebbero superare le attuali divergenze e dare vita a una coalizione contro lo Stato islamico come accadde nel secolo scorso nella lotta contro il nazismo. E’ giunto il momento che i Paesi responsabili nel mondo facciano un passo oltre le loro divergenze tattiche, per formare una coalizione anti-terrorismo comune”. Queste le parole di Alexei Pushkov, presidente della Commissione affari internazionale della Duma.

ore 16.33 – La Casa Bianca, commentando il prossimo arrivo del presidente francese a Washington, ha spiegato che la visita “sottolineerà l’amicizia e la solidarietà tra gli Stati Uniti e la Francia, nostro più antico alleato. I Presidenti si consulteranno e coordineranno gli sforzi per assistere le indagini francesi sugli attacchi”.

ore 16.29 – “La Francia -continua François Hollande- pur minacciata dal terrorismo jihadista, non cederà alla paura e resterà il Paese della cultura senza cambiare il suo modo di vivere. Non lottiamo contro il terrorismo nascondendoci, mettendoci tra parentesi, sospendendo la nostra vita economica, sociale, culturale. Non cederemo al terrorismo, cambiando il nostro modo di vivere. Non cederemo a nulla. Ecco perche’ dopo l’emozione e il lutto, la Francia non cambierà: Parigi resterà la città dei cinema, dello spettacolo, dei musei. Tutti i musei rimarranno aperti per far scoprire ai visitatori le meraviglie del nostro patrimonio. La Francia è un Paese aperto e rimarrà aperta alla cultura”.

ore 16.14 – “La nostra risposta deve essere spietata sia all’esterno che all’interno. Siamo in guerra contro il terrorismo jihadista. La nostra non è pero’ una guerra di civiltà. Non è una guerra di civiltà perché i terroristi non hanno mostrato alcuna civiltà“. Così François Hollande nel suo discorso nell’ambito della 70esima conferenza generale dell’Unesco.

ore 16.04 – La polizia tedesca ha arrestato due persone a Alsdorf, a poca distanza dalla città di Aachen, sospettati di essere in collegamento con gli attentati di venerdì scorso a Parigi e Saint Denis. Qualche ora fa due uomini e una donna sono stati fermati sempre a Aachen, a breve distanza dal confine belga.

ore 16.00 – François Hollande sarà a Washington da Barack Obama il 24 novembre e a Mosca da Vladimir Putin il 26 novembre per discutere della lotta all’Isis.

ore 15.57 – Gli attentati di Parigi hanno fatto scattare l’allerta per il rischio di attacchi in tutta Europa. L’Italia sta rispondendo con un maggior numero di uomini in strada. I militari presidiano da oggi anche le stazioni di tulle le linee della metro di Roma. A confermarne l’impiego da oggi l’Atac, l’azienda che gestisce il trasporto pubblico nella Capitale. La misura è stata adottata a pochi giorni dall’attentato terroristico di Parigi e a una ventina di giorni dall’inizio del Giubileo. Nella Capitale i militari già presidiano, insieme alle forze dell’ordine, oltre alla zona del Vaticano, stazioni, aeroporti, luoghi di culto e di aggregazione, compresi quelli della movida.

ore 15.14 – L’Italia manifesta la sua vicinanza e disponibilità a sostenere le iniziative francesi. L’Italia ha «assicurato alla Francia la massima disponibilità rispetto alla collaborazione del nostro Paese», ha detto a Bruxelles (dove è in corso la riunione dei ministri della Difesa Ue) Roberta Pinotti, ricordando che sul piano militare «l’Italia fa già molto perché siamo tra i primi contingenti in Iraq per la lotta all’Isis», ma è disponibile a dare anche altre forme di sostegno. «È chiaro – ha spiegato il nostro ministro della Difesa – che la lotta al terrorismo non si gioca soltanto con lo strumento militare. C’è il tema della propaganda sul web, quello dei finanziamenti, quello delle indagini e dell’intelligence. Quindi ritengo che le possibilità per collaborare maggiormente possano essere molte». «Venerdì – ha proseguito Pinotti – c’è un’importante riunione dei ministri degli Interni e quella sarà una nuova puntata dove alcune delle cose che possono servire verranno messe a punto». «Noi sappiamo – ha concluso – che la lotta al terrorismo avra’ tempi lunghi e quindi dobbiamo lavorarci con estrema attenzione, mettendo a fuoco gli strumenti necessari e coordinando tutti gli interventi. Credo che però il messaggio più forte di questa mattina è stata la disponibilità di tutti i 28 paesi a dare un sostegno bilaterale sulla base di quelle che saranno le necessità».

 

(Foto da archivio Ansa. Credit: EPA / OLIVIER HOSLET)
(Foto da archivio Ansa. Credit: EPA / OLIVIER HOSLET)

 

ore 15.11 – Aumenta il numero delle persone arrestate in Germania sospettate di essere coinvolte negli attentati a Parigi del 13 novembre. I media tedeschi parlano di altre due persone sono state arrestate ad Alsdorf, nei pressi di Aquisgrana. Gli arresti effettuati salgono a 5. In precedenza la stampa tedesca ha dato notizia dell’arresto di due donne e di un uomo.

ore 15.02Il punto della situazione: tutte le novità di oggi sulla caccia agli jihadisti responsabili degli attentati a Parigi di venerdì 13 novembre. Il ricercato numero uno dopo gli attacchi resta Salah Abdeslam, uomo-chiave dell’organizzazione delle stragi. Alla periferia della capitale sono stati scoperti due covi utilizzati dai terroristi. Uno, nella cintura sud-orientale, era stato affittato a nome di Salah. L’altro, che si trova nella zona ad est, era stato invece preso in affitto da suo fratello Brahim, uno dei kamikaze. È poi emerso che Salah all’inizio di settembre ha compiuto un misterioso viaggio in Austria, passando per la Germania, in compagnia di altre due persone. I tre alla frontiera furono anche notati e la loro auto fu perquisita, ma all’epoca non si avevano indizi sulla sua affiliazione all’Isis e furono lasciati passare. Gli inquirenti cercano ora di capire dove Salah era diretto e con quale scopo. A Parigi è stata inoltre trovata una terza auto, una Renault Clio di colore nero, che potrebbe essere servita nella fase preparatoria. Per quanto concerne, infine, la rivendicazione degli attentati diffusa sul web la voce registrata sembra appartenere ad un jihadista francese con precedenti penali e attualmente attivo in Siria. Il suo nome è Fabien Clain.

 

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ore 14.50 – I media tedeschi hanno dato notizia dell’arresto di due donne e un uomo, nei pressi di Aquisgrana, in Germania, in relazione agli attentati di Parigi. Un elemento non ancora confermato dalla polizia tedesca che ha annunciato i fermi. Stando a quanto riferito dal giornale locale Aachener Nachrichten, gli arresti sono avvenuti alle 9.30. La polizia avrebbe agito con diverse unità. Alcuni testimoni hanno raccontato di aver visto le auto delle forze dell’ordine fermarsi; quindi gli agenti hanno arrestato i tre, che provenivano dal jobcenter locale, al parcheggio.

ore 14.45 – Come riportato dal New York Times, al termine del suo incontro con Francois Hollande, il segretario di Stato Usa John Kerry ha fatto sapere che il presidente francese incontrerà Barack Obama (alla Casa Bianca, la prossima settimana) per discutere di come rafforzare la cooperazione nella lotta all’Isis e della crisi in Siria.

ore 14.35 – Il premier britannico David Cameron parla della necessità, alla luce degli attentati di Parigi, di avere sul fronte Siria «una strategia complessiva», anche militare. Il premier ha annuncia poi l’adozione di «primi passi importanti» del suo governo in risposta al no delle commissione Esteri a un ruolo di Londra nei raid sulla Siria.

ore 14.22 – Dure parole sono state espresse in mattinata dal segretario di Stato Usa John Kerry, in visita ieri sera all’ambasciata americana di Parigi. ed oggi a colloquio con il presidente francese Francois Hollande. Il conflitto contro i militanti dello Stato islamico non è uno scontro di civiltà, «infatti – ha detto Kerry all’ambasciata – sono mostri psicopatici. Non hanno nulla di civile». Nel colloquio all’Eliseo con Hollande, invece, Kerry ha discusso «i passi significativi che riteniamo di poter intraprende assieme in diversi settori per aumentare i nostri sforzi, ed essere anche più efficaci, contro Daesh», ovvero l’Isis. Il segretario di Stato Usa si è detto anche convinto che nelle prossime settimane lo Stato islamico «sentirà una pressione ancora più forte». «La mia sensazione – ha detto ancora Kerry – è che tutti comprendono che con gli attacchi in Libano, con ciò che è successo in Egitto, con Ankara, Turchia e ora gli attacchi a Parigi, dobbiamo intensificare i nostri sforzi per colpirli (l’Isis) al cuore, dove pianificano queste cose».

ore 13.17 – Su Vladimir Putin, invece, Matteo Renzi ha dichiarato: «Sì che possiamo fidarci di Putin. Sarebbe stato assurdo alzare una cortina di ferro tra noi e la Russia. Non possiamo immaginare di costruire l’identità dell’Europa contro la Russia». E sul ruolo del presidente russo nella lotta all’Isis: «Non deve essere il kingmaker ma è cruciale che ci sia».

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(Foto: ANSA / ANGELO CARCONI)

ore 13.14 – Matteo Renzi ha fatto anche riferimento alla crisi libica: «Serve una soluzione, un accordo sulla Libia. Si può immaginare un maggior ruolo anche dell’Italia nell’accompagnare un governo che si sia insediato in Libia».

ore 13.11 – «Io non utilizzo la parola ‘guerra’, è un fatto di valutazioni. Ma è evidente che l’attacco di Parigi è strutturalmente un attacco militare. Capisco chi utilizza la parola guerra», ha detto ancora il presidente del Consiglio Matteo Renzi. «Si tratta di una gigantesca aggressione alla nostra identità. L’obiettivo del terrorista è ucciderci. Se non ce la fa vuole farci vivere come vuole lui. È l’aggressione alla nostra identità».

ore 13.06 – Sugli attentati di Parigi è ritornato ancora il presidente del Consiglio Matteo Renzi, durante la presentazione di ‘Origami’, nuovo settimanale de La Stampa, all’Istituto Centrale per la Grafica a Palazzo Poli, a Roma. «Se dici ‘chiudiamo le frontiere’, come alcuni hanno fatto in questi giorni, devi dire che lo fai per tenerli dentro, perché gli assassini nella stragrande maggioranza dei casi sono nati e cresciuti in Europa», ha dichiarato il premier. «La minaccia viene da dentro». Il Presidente del Consiglio si è mostra tuttavia freddo circa un intervento militare dell’Italia: «Certo che ci vuole una reazione, che devi prendere in considerazione qualsiasi tipo di intervento ma la sfida non la vinci con azioni militari, serve la costruzione di un atteggiamento culturale».

ore 12.40 – Un video esclusivo del sito francese ‘Le Point’ rivela che nella stanza dell’hotel dove è stato Salah Abdeslam, l’attentatore ricercato in tutta Europa, sono state trovate delle siringhe. Nelle due camere dell’albergo a Alfortville, nel dipartimento della Valle della Marna, riservate proprio da Salah Abdeslam, oltre a resti di pizza e madeleine al cioccolato, si legge sul sito, sono state trovate delle siringhe, aghi corti e fili da intubazione.

ore 12.36 – Il kamikaze Brahim Abdeslam, 31 anni, fratello del super ricercato Salah Abdeslam, gestiva a Molenbeek (il quartiere arabo di Bruxelles dove in questi giorni sono stati effettuati più di un blitz) un bar considerato luogo di consumo di sostanze stupefacenti. A riportarlo oggi sono vari media belgi. Il locale, denominato ‘Les Be’guines’ era stato fatto chiudere dal sindaco con un’ordinanza datata 2 novembre, a seguito di controlli di polizia, durante i quali era stato constatato il consumo di «sostanze allucinogene proibite».

ore 12.20 – Il settimanale satirico francese Charlie Hebdo, a gennaio finito nel mirino degli jihadisti, rende omaggio alle vittime degli attentati di Parigi con una copertina che mostra un uomo che beve champagne a fiumi mentre il liquido esce dai fori di proiettile che ha su tutto il corpo. «Loro hanno le armi, che si fottano, noi abbiamo lo champagne», si legge su Charlie Hebdo. La vignetta è a firma di Coco, Corinne Rey, fumettista che era presente a gennaio quando due terroristi fecero irruzione nella redazione uccidendo 12 persone.

ore 11.58 – In Europa è la prima volta che si fa appello alla clausola di difesa collettiva prevista dall’articolo 42.7 del Trattato di Lisbona. La Francia ora ringrazia gli altri paesi europei e lavorerà con i partner Ue per «fare l’inventario» e stabilire come potrebbe essere aiutata dopo gli attacchi di Parigi. L’idea è quella di chiedere sostegno nelle operazioni militari che ha attualmente in corso. Secondo il ministro della Difesa francese Jean-Yves Le Drian l’assistenza deve andare nella direzione di un «sostegno della Francia in operazioni» in varie aree del mondo, perché «la Francia non può fare tutto da sola nel Sahel, in Libano, e garantire con le proprie forze la sicurezza sul territorio nazionale». Le Drian ha citato le operazioni in Medio Oriente e nel Sahel.

ore 11.54 – Dopo aver detto sì alla richiesta del presidente francese Francois Hollande di assistenza militare, l’Europa apre anche alla possibilità di sforamento dei vincoli di bilancio legato alle maggiori spese da sostenere per sicurezza e intelligence. «Una cosa è chiara nelle circostanze attuali: in questo momento terribile la sicurezza dei cittadini in Francia e in Europa è la priorità assoluta, e la Commissione Ue lo capisce pienamente», ha affermato il commissario Ue agli affari economici Pierre Moscovici parlando dell’impatto sul bilancio francese delle spese per la sicurezza, annunciate dalla Francia dopo gli attentati di Parigi.

ore 11.48 – Non solo bombardamenti rfrancesi sulla città siriana di Raqqa, considerata la roccaforte del sedicente Stato Islamico. Anche la Russia ha compiuto attacchi aerei sulla città. A riferirlo è un’alta fonte del governo francese. Si tratta di una mossa prevedibile. Stamattina il presidente Vladimir Putin aveva già annunciato che la Russia avrebbe intensificato i raid contro l’Isis in Siria, dopo che i servizi russi hanno confermato che è stata una bomba a causare lo schianto dell’Airbus russo il 31 ottobre scorso, nella penisola egiziana del Sinai.

ore 11.38 – La polizia federale belga ha diffuso stamane una nuova fotografia di Abdeslam Salah, in fuga da venerdì scorso, sospettato di essere uno degli attentatori di Parigi.
A quanto si apprende dai media belgi le autorità hanno diffuso una nuova foto del 26enne residente in Belgio su richiesta del giudice istruttore. «Se sapete dove si trova questo individuo o se disponete di informazioni che collegano questa persona ai tragici eventi parigini si prega di contattare gli investigatori – si legge sul sito della polizia – la discrezione è garantita e si chiede a tutti di astenersi da qualsiasi iniziativa e di contattare la polizia».

ore 11.34 – Altri particolari sui due presunti artificieri che avrebbero aiutato con un’auto il super ricercato Salah Abdeslam ad allontanarti da Parigi dopo gli attentati. Il luogo dell’appuntamento dei tre era Barbès ed è lì che i due presunti artificieri, che hanno raggiunto la capitale a bordo di una Volkswagen Golf, hanno recuperato Abdeslam. Erano circa le 5 del mattino. I tre hanno quindi potuto raggiungere Molenbeek senza problemi.

ore 11.29 – Una delle indiscrezioni delle ultime ore riguarda un’auto che potrebbe essere stata utilizzata nella preparazione degli attentati di Parigi, ritrovata stamattina in una piazza nel nord della capitale francese. La vettura – come riferiscono i media francesi citando fonti della polizia – è una Clio nera ed è stata vista sull’autostrada A1, quella che collega il nord della Francia a Parigi, in uno di quelli che potrebbero essere degli scambi preparatori tra Parigi e il Belgio. Saranno ora le analisi della polizia scientifica e confermare o escludere l’ipotesi.

ore 11.10 – Il ministro della Difesa francese Yves Le Drian al termine della riunione dei ministri della Difesa della Ue ha fatto sapere che «l’aiuto della Ue potrebbe includere un maggiore supporto in Siria, Iraq, Africa».

 

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(Foto da archivio Ansa. Credit: EPA / OLIVIER HOSLET)

 

ore 11.02 – «La Francia ha chiesto aiuto e l’Europa unita risponde sì». È questa la risposta di Federica Mogherini, assieme al ministro francese della Difesa Jean-Yves Le Drian, ha annunciato il sostegno «unanime» del Consiglio Difesa all’attivazione della clausola di difesa collettiva prevista dall’art. 42.7 del Trattato di Lisbona chiesta da Hollande.

 

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ore 11.00 – Mohamed Amri e Hamza Attou, i due presunti artificieri degli attentati di Parigi arrestati in Belgio hanno detto agli inquirenti di aver avuto solo il ruolo di tassisti e che la notte degli attacchi erano partiti da Molenbeek (quartiere arabo di Bruxelles) per riportare Salah Abdeslam (attualmente il ricercato numero uno) da Parigi a Bruxelles. I due presunti artificieri hanno dichiarato di non sapere che Abdeslam avesse preso parte agli attentati e di aver ricevuto la sua telefonata alcune ore dopo gli attacchi, verso le due del mattino, e che lo avevano recuperato tre ore piu’ tardi, alle cinque, a Barbe’s. Secondo la ricostruzione dei due, al volante dell’auto, una Volkswagen Golf di proprietà di Attou, c’era Amri. Al rientro verso Bruxelles, il veicolo è stato fermato tre volte dalle forze dell’ordine, ma la polizia in quel momento non aveva la segnalazione di Abdeslam. I tre sarebbero arrivati a Molenbeek quasi all’alba. Interrogati sul luogo dove hanno lasciato Abdeslam, Attou e Amri si sono contraddetti. I due hanno dichiarato che Abdeslam appariva un po’ stressato e che non hanno parlato molto lungo la strada del ritorno verso il Belgio.

ore 10.55 – Dalle indagini sugli attentati di Parigi emerge che uno dei tre assalitori del Bataclan è morto nelle prime fasi dell’assalto, perché si è trovato faccia a faccia con un poliziotto che era riuscito ad entrare nel teatro seguendoli. A rivelarlo è il quotidiano francese Le Monde. Intorno alle 22, all’ inizio dell’attacco, un agente della brigata anticriminalità sarebbe riuscito a entrare al piano terra e individuare uno degli assalitori. Poi dopo lo sparo e la cintura esplosiva sarebbe immediatamente saltata in aria: non è ancora chiaro se per effetto dello sparo o per decisione del kamikaze.

ore 10.28 – I media francesi parlano di due persone, un uomo di 35 anni e la sua compagna, in stato di fermo a Lione, all’indomani delle perquisizioni condotte in diverse zone della Francia. L’uomo è sospettato di traffico di armi e stupefacenti e di sostegni ai movimenti dell’Islam radicale. È stato fermato ieri pomeriggio, dopo la scoperta di un vero e proprio arsenale di guerra, tra cui un lanciarazzi, nella sua abitazione e in quella dei genitori a Feyzin, nei pressi di Lione.

ore 10.12 – Il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha invitato gli Imam del nostro paese a collaborare con le istituzioni per isolare i fondamentalisti. «Chiediamo agli Imam in Italia di fare di più, devono prendere le distanze senza dare mai l’impressione di un silenzio complice», ha detto il titolare del Viminale a Radio Anch’io su Radiouno Rai, nel corso della puntata sugli attentati di Parigi. «In Italia ci sono 1.600.000 musulmani» – ha affermato Alfano – e «noi diciamo a questi musulmani: ‘Voi potete pregare, ma avete il dovere di rispettare le nostri leggi perché è il nostro Paese che fissa le regole’».

ore 10.03 – Sono due i presunti artificieri degli attentati di Parigi arrestati a Bruxelles ieri, secondo un’esclusiva della Derniere Heure. Oltre a Mohamed Amri, 27 anni, le cinture esplosive dei kamikaze sarebbero state confezionate anche da Hamza Attou, 21, incensurato. In entrambe le abitazioni è stato trovato nitrato di ammonio. I due artificieri hanno detto agli inquirenti di usare il nitrato di ammonio come fertilizzante per il giardino. A casa di Attou sono state trovate munizioni calibro 5.56, ma soprattutto 7.62, usate per i kalashnikov.

ore 9.54 – Una delle perquisizioni di stanotte ha riguardato il fratello di Salah Abdeslam, il ricercato numero uno dopo gli attentati di Parigi. Durante la perquisizione in casa di Brahim Abdeslam, l’attentatore che si è fatto esplodere al Comptoir Voltaire senza provocare vittime, sono stati trovati dei cellulari forse utili alle indagini. Un altro fratello, Mohamed Abdeslam, è stato arrestato e poi rilasciato dalla polizia del Belgio. Pare che sia estraneo a quel che avrebbero fatto i due fratelli. Stando a quanto sostiene Bfmtv l’affitto di Brahim era stato pagato dal 10 al 17 novembre.

ore 9.38 – La polizia federale del Belgio ha lanciato stamattina una nuova allerta di ricerca per localizzare Salah Abdeslam. Salah Abdeslam (sul quale pende un mandato di arresto internazionale per il suo presunto coinvolgimento negli attentati di venerdì 13 novembre a Parigi) è il ricercato numero uno. «Chi può aiutare? Chi lo ho visto o sa dove si trova?», si legge sull’account Twitter ufficiale della polizia belga, in cui viene pubblicato anche l’avviso con tutti i dettagli noti su Abdeslam. La polizia spiega di avere rilanciato l’avviso di ricerca su richiesta della giudice di istruzione di Bruxelles che è incaricata del caso.

ore 9.30 – Il ministro della Difesa Roberta Pinotti, all’arrivo al Consiglio della Difesa, sottolinea che «sconfiggere il terrorismo non lo si fa solo con uno scatto. È una lunga marcia. Dobbiamo quindi ragionare con lucidità sugli strumenti da mettere in campo. Ma è certo che se li mettiamo in campo uniti, questi strumenti saranno più forti». Il Consiglio della Difesa esaminerà anche la richiesta del presidente francese Francois Hollande di attivare la clausola di difesa collettiva prevista da Trattato di Lisbona. «Una richiesta importante anche per il ruolo dell’Europa».

ore 9.27 – «In Francia hanno capito che qualcuno ci ha dichiarato guerra, che le frontiere vanno controllate, e che l’Isis è un soggetto che va bombardato e non con il quale dialogare. In Italia invece ci sono i distinguo». Lo ha detto il segretario della Lega Nord Matteo Salvini, a Mattino 5.

ore 9.17 – Dalla borsa arrivano ancora segnali di fiducia. A Parigi l’avvio è positivo. Il Cac 40 segna +0,9% a 4.894 punti.

 

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(Foto da archivio Ansa. Credit: Ammar Abd Rabbo / ABACAPRESS.COM)

 

ore 9.14 – Il primo ministro francese Manuel Valls, parlando su France Inter, ha spiegato che la Francia a causa dell’incremento delle spese per la sicurezza dopo gli attentati di Parigi sforerà il tetto del deficit previsto. Gli impegni di budget presi con l’Ue – ha affermato «saranno inevitabilmente ampiamente superati». L’Unione Europea – ha affermato – «dovrà comprendere» e permettere di utilizzare nuovi fondi per polizia, gendarmeria e intelligence. Valls ha poi detto: «Dobbiamo dotare di tutti i mezzi, come non è mai stato fatto prima nel nostro Paese, la Polizia, la Gendarmeria e i Servizi di Intelligence». Gli impegni di bilancio europei della Francia – ha continuato – «saranno necessariamente superati da questi mezzi. Dobbiamo farlo e l’Europa deve capire».

ore 9.00 – Il primo ministro francese Bernard Cazeneuve ha affermato, in un’intervista a France Info, che dli attentati di Parigi sono stati «pianificati e concepiti tra la Siria e il Belgio». Per il ministro «le indagini procedono rapidamente e sono state identificate alcune persone implicate nella preparazione degli attentati. Una larga parte delle persone implicate non erano note ai servizi segreti francesi. Molti erano francesi residenti in Belgio da lungo tempo».

ore 8.54 – Arrivano alcune informazioni sull’esito della seconda notte di raid aerei francesi in Siria, sulla città di Raqqa, contro l’Isis. Stando a quanto riferiscono gli attivisti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani in seguito ai bombardamenti sono stati distrutti un centro di comando e un centro di addestramento del sedicente Stato Islamico. I raid sono stati effettuati intorno all’1.30 di notte da dieci caccia partiti dalla Giordania e dagli Emirati arabi in coordinamento con le forze americane. Al momento non si conosce il bilancio delle vittime dei raid aerei, e nemmeno quello degli scontri sul campo.

ore 8.50 – Stanto a quanto riferiscono gli attivisti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, nella periferia settentrionale di Raqqa (città dove sono caduti negli ultimi due giorni le bombe francesi) i ribelli della Forza democratica siriana hanno attaccato i jihadisti del sedicente Stato Islamico sul terreno. Gli scontri sul campo sono avvenuti in concomitanza con i raid aerei sferrati dall’aviazione francese. Raqqa è considerata la roccaforte dell’Isis.

ore 8.32 – È ingente lo spiegamento di forze in Francia dopo gli attentati di Parigi. Fra gendarmi, polizia e militari, sono stati schierati sul terreno ben 115mila uomini supplementari. Lo ha affermato stamane il primo ministro francese Bernard Cazenueve a France Info.

ore 8.28 – Il primo ministro francese Bernard Cazenueve parlando delle stragi di Parigi di venerdì 13 ha affermato a France Info che «sei attentati di questo tipo sono stati sventati l’estate scorsa». Il ministro ha assicurato che «la maggior parte» dei terroristi coinvolti negli attentati di venerdì «erano sconosciuti ai nostri servizi».

 

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ore 8.20 – Sarebbero 128 le nuove perquisizioni effettuate la notte scorsa le forze di sicurezza francesi nel paese. Ad annunciarlo è stato il ministro dell’Interno francese Bernard Cazeneuve in un’intervista rilasciata a France Info. La notte precedente erano state effettuate 168 perquisizioni in 19 dipartimenti (con 23 arresti e il sequestro di 31 armi).

ore 8.18 – «Io sono prudente per varie ragioni quando si parla di guerra. Dobbiamo essere seri, non stiamo discutendo di un congresso di partito, ma di un conflitto e noi non vogliamo entrare in guerra». Sono parole del Presidente del Consiglio Matteo Renzi riportate stamane tra virgolette dal Corriere della Sera. Il premier avrebbe anche affermato: «Occorre agire con moderazione».

ore 8.10 – Nella tarda serata di ieri con due tweet prima la Federazione del calcio belga e poi quella spagnola hanno confermato che la partita di calcio amichevole Belgio-Spagna prevista per stasera a Bruxelles è stata annullata, in seguito all’aggravarsi della minaccia terrorista in tutto il territorio belga.

ore 8.00 – Il bilancio della caccia ai responsabili degli attentati di Parigi. Finora si conosce l’identità di 5 degli 8 uomini che la sera di venerdì scorso, 13 novembre, hanno seminato morte nella capitale francese. Sono tutti francesi, con un punto interrogativo sul sesto. Intanto il belga Abdelhamid Abaaoud, che fu già mente della cellula di jihadisti di Verviers neutralizzata a gennaio dalla polizia belga (ora latitante in Siria), è stato individuato come cervello delle stragi. Il legame con i due fratelli Abdeslam è quello più semplice: tutti e tre sono cresciuti nella culla belga del jihadismo, Molenbeek, quartiere arabo di Bruxelles. Nel gruppo c’erano Omar Ismail Mostefai e Samy Amimour, suicidi al Bataclan, Bilal Hadfi, kamikaze allo Stade de France, Brahimi Abdeslam, che si è fatto esplodere sul boulevard Voltaire, e il fratello Salah Abdeslam, unico non suicida del gruppo, ora alla macchia. Sul sesto restano molti dubbi, era in possesso di un passaporto siriano che sembra però contraffatto ed era entrato in Europa come rifugiato dalla Grecia. Fonti francesi, inoltre, hanno avanzato oggi l’ipotesi di un quarto gruppo, mentre la suddivisione del commando in tre squadre risale a sabato (ne aveva parlato il procuratore di Parigi, Francois Molins). Il quarto gruppo secondo le fonti avrebbe fornito appoggio logistico a Salah per consentirgli di lasciare Parigi subito dopo i raid e la strage del Bataclan, per il rientro in Belgio.

 

attentato parigi
(Foto da archivio Ansa. Credit: Ammar Abd Rabbo / ABACAPRESS.COM)

 

ATTENTATI PARIGI, ANCORA RAID SU RAQQA –

Dopo i bombardamenti di ieri la Francia ha lanciato nella notte una nuova ondata di raid sulla città siriana di Raqqa, considerata capitale dell’Isis. A riportarlo i media internazionali online, citando fonti militari francesi sentite dall’agenzia di stampa Afp. Continua dunque l’offensiva militare contro lo Stato Islamico dopo gli attentati di Parigi in cui hanno perso la vita almeno 129 morti. Complessivamente sono state lanciate 16 bombe da 10 aerei da caccia Rafale e Mirage 2000, che hanno distrutto un centro di comando e un campo di addestramento. I raid sono stati coordinati con le forze americane, come reso noto dal ministero della Difesa francese. Gli obiettivi sono stati «identificati durante missioni di ricognizione effettuate precedentemente dalla Francia».

 

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ATTENTATI, PARIGI, NUOVE PERQUISIZIONI –

Nella notte sono state effettuate ancora perquisizioni, dopo le 168 della polizia francese nella notte tra domenica e lunedi. Secondo i media francesi le operazioni stavolta si sono concentrati sul sobborgo di Izards a nord di Tolosa. A Reims è stato perquisito il quartiere conosciuto come Croix Rouge Tolosa, già oggetto di una caccia all’uomo a tappeto anche ieri, con oltre 200 agenti schierati nel quartiere di Mirail in cui sono state arrestate 5 persone, di cui solo due sono ancora sotto custodia.

ATTENTATI PARIGI, UN ARRESTO IN SERBIA –

Intanto, come riportato dal giornale britannico The Guardian (e come anticipato ieri dal quotidiano serbo Blic), la polizia serba ha arrestato un uomo con un passaporto siriano simile a quello trovato vicino al corpo di uno degli attentatori di venerdì scorso. Il documento porta stessi nome e dettagli, ma fotografia diversa, di quello trovato nei pressi di un kamikaze dello Stade de France. Funzionari serbi ritengono che entrambi i passaporti siano falsi e fanno sapere che si sta lavorando con gli investigatori francesi per stabilire l’origine dei documenti. L’arresto è avvenuto sabato scorso nel centro di accoglienza di Presevo, nel sud della Serbia al confine con la Macedonia. Si monitorano ora le attività di presunti simpatizzanti dello Stato Islamico intorno al villaggio bosniaco di Gornja Maoca.

 

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(Foto di copertina da archivio Ansa. Credit: EPA / OLIVIER HOSLET)

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