Atac: gli assunti di Parentopoli rimarranno in azienda. Con l’aiuto dei sindacati

Avrebbe dovuto essere una rivoluzione contro la Parentopoli nell’azienda dei trasporti capitolina. Era stata annunciata come la promessa elettorale più importante dell’allora neoeletto Ignazio Marino, il piano dell’amministrazione per «mandare gli assunti di Parentopoli dalle scrivanie alle strade». È abbastanza chiaro a questo punto che qualcosa sia andato storto, perché accordo sindacale dopo accordo sindacale e cavillo dopo cavillo, dei 323 esuberi annunciati inizialmente ne sono rimasti, forse, appena 98. Il patto con i sindacati del 12 maggio 2014 prevedeva l’esclusione dagli esuberi per chi avesse aderito ad un part time di 30 mesi, ma anche in questo caso qualcosa è andato storto.

Ne scrive Ernesto Menicucci sul Corriere della Sera, che ricorda:

Oplà, per una nuova magia amministrativo/sindacale, con l’accordo dello scorso 17 luglio, quello di «portata epocale» (parole del sindaco) sui macchinisti della metro, è stato inserito un altro codicillo: per gli amministrativi, il part time non dura più due anni e mezzo, ma «l’azienda si impegna a riconsiderare d’intesa col lavoratore la graduale trasformazione dei rapporti di lavoro part time in rapporti full time a partire dal primo settembre 2015 fino al primo novembre 2015». Nel frattempo, però, l’esclusione dalla lista esuberi era già stata incassata.

Dagli esuberi erano stati esclusi, secondo la “Nota metodologica” del 14 luglio 2015 redatta dall’Atac e riportata dal Corriere:

I «fuori posizione» (26 persone), il «personale pensionabile» (27 persone), la sezione Job Posting (13 unità). E, altra capriola, «gli incarichi sindacali sono stati considerati come una posizione». Altra scialuppa di salvataggio, solo per qualcuno. Perché, per decidere chi tra i Quadri (un gradino sotto i dirigenti) va in esubero e chi no, l’azienda ricorre a dei parametri. E il 50% della decisione è presa sulle «esigenze tecnico organizzative», dove diventa decisiva «l’assegnazione di un incarico organizzativo evidenziato nella struttura». Cioè in quell’organigramma che viene cambiato, aggiustato, sistemato, a seconda delle esigenze. Mentre i parametri «oggettivi» (anzianità di servizio e carichi familiari) contano al 25% ciascuno.

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