Assalto degli ultrà del Milan, la vittima: «Chi mi ha accoltellato non era Kevin Pirola»

24/05/2016 di Redazione

«L’ho visto in faccia». Chi mi ha colpito «non è il 19enne di cui si è fatto il nome sui giornali, Kevin Pirola». Parla così Gianluca Macrì Messineo, ragazzo romano di 27 anni che la notte tra sabato e domenica è rimasto vittima dell’assalto degli ultrà del Milan in un locale della Capitale, in zona Prati. I supporter rossoneri, verso l’una, dopo la finale di Coppa Italia disputata all’Olimpico contro la Juventus, hanno fatto irruzione al Jet Lag di via Leone IV armati di spranghe, coltelli e bottiglie. Il 19enne Pirola, nato a Monza e residente a Sesto San Giovanni, incensurato, è l’unico arrestato per l’aggressione a Gianluca e ad Alessandro Palmieri, 40 anni.

 

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Gianluca, ora ricoverato nel reparto di chirurgia dell’ospedale Santo Spirito, è stato accoltellato senza un motivo. In un’intervista rilasciata a Valerio Cassetta per Il Messaggero dice di essere colpito da un uomo calvo:

«Sabato sera ero al Jet Lag per festeggiare il compleanno della mia amica Giulia. Poco dopo mezzanotte ero seduto fuori dal locale, vicino all’ingresso. Io e altri clienti abbiamo notato dei pullman incolonnati in via Andrea Doria, all’incrocio con via Leone IV, a pochi metri da noi. Immaginavo fossero i tifosi di una delle due squadre che all’Olimpico avevano appena giocato la Coppa Italia, ma non sapevo se juventini o milanisti. Gli ultras, che tra l’altro erano scortati delle forze dell’ordine, hanno iniziato a forzare le porte per uscire in strada. Poco dopo è scoppiato l’inferno».
Poi cosa è successo?
«Si dirigevano verso il locale, correndo. Difficile dire quanti erano, ne avrò visti tra i 10 e i 20. Ero seduto, non capivo cosa stesse succedendo. Non ho avuto neanche il tempo di alzarmi che mi sono ritrovato davanti uno di loro. D’istinto ho alzato le mani, come in segno di resa, ma non è valso a nulla: ho ricevuto due coltellate, una all’addome e l’altra all’altezza del rene. Mentre provavo a scappare mi hanno colpito con una bastonata sul viso».
Riconoscerebbe il suo aggressore?
«Certo, l’ho visto in faccia. Non è il 19enne di cui si è fatto il nome sui giornali, Kevin Pirola. Chi mi ha colpito era calvo e più grande di età. Il calcio e i tifosi in questa situazione però non c’entrano nulla. Qualcuno ha parlato di “scontri tra ultras”, ma non è questo il caso. Io ero lì per una festa e basta. Non sapevo neanche chi fossero».

(Foto di copertina: ANSA / ANGELO CARCONI)

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