Padova, proposta choc: negli asili telecamere contro gli abusi (e controlli psicologici alle maestre)

26/07/2016 di Redazione

Qualcuno la riterrà idonea, necessaria. Qualche altro davvero eccessiva. Sicuramente si tratta di una proposta singolare. È quella presentata a Padova dal consigliere comunale della lista Bitonci Simone Schiavo di installare telecamere negli asili contro gli abusi sui bambini ed effettuare controlli psicologici periodici alle maestre. La mozione dovrà essere discussa in consiglio comunale giovedì prossimo e prevede che le telecamere vengano installate anche nelle case di riposo comunali e in altre strutture per prevenire violenze contro anziani e disabili. Ne parla oggi il quotidiano Il Mattino di Padova:

Un sistema di videosorveglianza dunque per prevenire maltrattamenti o azioni peggiori nei confronti di chi non è in grado di difendersi. Ma non solo: per gli educatori e il personale la mozione prevede anche periodici controlli sanitari e psicologici. Un modo per tutelare i più piccoli e gli anziani, secondo il consigliere bitonciano, che nel preambolo della mozione cita l’articolo 3 della costituzione e la convenzione internazionale sui diritti del bambino, promossa dall’Onu.

«Le cronache di tutti i giorni riportano spesso casi di maltrattamenti a danno di minori, anziani e disabili – spiega Simone Schiavo nella sua richiesta – Episodi che si verificano in misura rilevante all’interno delle strutture, pubbliche e private, per mano degli stessi operatori addetti alla cura». Da qui la necessità dagli occhi elettronici per “sorvegliare” il lavoro di chi dovrebbe badare ad anziani e bambini. Il problema però, riconosciuto anche nella stessa mozione depositata a Palazzo Moroni, è che esiste un divieto per legge di installare sistemi di sorveglianza nei posti di lavoro. Ma, sottolinea Schiavo, «la tutela dell’integrità e serenità psicofisica di fanciulli, anziani e disabili, deve essere riconosciuta preminente e garantita, compatibilmente con le esigenze di privacy».

(Immagine da un video diffuso il 15 marzo 2016 dai Carabinieri di Vicenza)

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